Goat of Duty, nome è ovviamente tratto e modificato dal ben più celebre brand di Activision, è un gioco divertente, folle e adrenalinico in cui vestiremo i panni di una capra armata fino ai denti. Non lasciatevi ingannare dal personaggio che dovremo impersonare, soprattutto in relazione ai titoli della medesima caratteristica (Goat Simulator per esempio), dato che la sensazione che si ha dal primo momento in cui si mettono le mani su Goat of Duty, è quella di giocare a un qualunque sparatutto di vecchia scuola.
Il gioco, sviluppato dalla software house italiana 34BigThings, non è altro che un fps multiplayer online ambientato in diverse arene (da 2 a 10 giocatori), che ricalca, almeno nelle meccaniche, titoli come Quake e Unreal. La pagina Steam del gioco lo etichetta come una “esperienza di sparatutto senza senso”, e non mentono, dato che saremo, una volta aperto il gioco, lanciati direttamente nel menu principale (caratterizzata da una interfaccia semplice e chiara) nel quale potremo personalizzare la nostra capra, controllare le statistiche, giocare in allenamento o online. È un’esperienza senza fronzoli, e una volta che ti connessi al gioco, saremo liberi di sparare a tutto ciò che si muove, ovviamente nemici capre compresi. Goat of Duty è presente in early access su Steam e attualmente dispone di una discreta offerta: 4 diverse modalità di gioco, 6 mappe, 7 armi e più di 25 personaggi diversi. Entrando più nello specifico le modalità di dividono nelle classiche deathmatch a squadre, con altre modalità più particolari come il Gun Deathmatch o la Fus Ro Arena- un nome che avrà attirato l’attenzione dei numerosissimi fan di Skyrim, sottolineando l’anima citazionista di Goat of Duty.
Il primo degli ultimi due citati è la modalità con il livello di difficoltà più alto, dato che ogni giocatore sarà equipaggiato, sin dall’inizio dello scontro, con un’arma molto potente; mentre la seconda è meno complessa ma sicuramente la più divertente, considerato che lo scopo sarà quello di respingere le altre capre fuori dall’arena oppure contro pareti. In linea con le meccaniche old school, l’armamentario nel gioco si rifà ai grandi classici del passato, cambiando solo i nomi ma non la funzionalità. Le mappe, come abbiamo detto in precedenza, sono 6, poche, ma complice l’ottimo lavoro degli sviluppatori e dell’Unreal Engine, sono ben realizzate tanto da rimanere facilmente impresse: sono ampie e molto si estendono anche verticalmente per sfruttare a pieno le caratteristiche dei nostri personaggi. Oltre alle varie location e le armi, un altro elemento positivo sono i costumi, abbastanza dettagliati e potremo, di livello in livello, sbloccarli.
Passiamo ora agli aspetti negativi. In primis la poca varietà, causata ovviamente dalla dal numero ridotto di modalità e mappe disponibili, il che porta ad una veloce perdita di interesse, soprattutto se paragoniamo il gioco agli shooter moderni. I dettagli, poi, risultano poco nitidi, se migliorati potrebbe rendere l’esperienza ancora più coinvolgente e fedele. Le numerose citazioni, la caratterizzazione dei personaggi sono il grande punto di forza, e considerato che il gioco è entrato da poco Early Access (al costo di 6,99 euro) partendo quindi da un’ottima base, ci aspettiamo dei miglioramenti e delle aggiunte interessante come nuove modalità competitive, un elemento essenziale perché un titolo del genere possa risaltare nel mondo degli sparatutto.