Archiviate le avventure di Kiryu Kazuma con il sesto capitolo di Yakuza, il team Ryū Ga Gotoku si dedica ad uno spin-off della serie che li ha resi celebri, ambientandolo sempre in un affollato quartierei di Tokyo ma creando un nuovo intreccio narrativo con un protagonista inedito e ricamandoci sopra un giallo inserito nel contesto delle lotte fra clan yakuza rivali: uscito in Giappone nel 2018, Judgment è ora approdato anche in occidente in esclusiva PlayStation 4.
Takayuki Yagami è un giovane e brillante avvocato che, nonostante la giovane età e la poca esperienza, ha compiuto l’incredibile impresa per chi pratica la sua professione: è riuscito a far assolvere dall’accusa di omicidio un suo cliente, all’interno di un sistema giuridico che sentenzia quasi sempre la condanna per reati di questa gravità. Grazie a questa sua impresa la popolarità di Takayuki come avvocato sembrerebbe essere in rapida crescita, se non fosse che il cliente che Takayuki aveva difeso convinto della sua innocenza commise un ulteriore crimine, uccidendo la sua ragazza e bruciandole la casa. Distrutto dalla notizia appresa, Takayuki decise di abbandonare lo studio Genda (lo studio legale per il quale lavorava), convinto di non essere in grado di discernere i colpevoli dagli innocenti. Tuttavia Takayuki decise di non gettare al vento le sue straordinarie capacità deduttive e tre anni dopo quei fatti lo ritroviamo nei panni di un investigatore privato a compiere indagini per il suo ex-mentore Genda-san, aiutato dall’amico di infanzia ed ex-membro della yakuza Kaito. La storia di Judgment prende così vita all’interno dell’affollato e chiassoso quartiere di Kamurocho, un quartiere dove a farla da padroni sono i vari clan yakuza che vi si sono insediati, in particolare il clan Tojo che si è dimostrato il clan più forte ed ha preso il controllo della zona. La trama del gioco del team Ryū Ga Gotoku parla ancora una volta di yakuza, di clan e famiglie in lotta per il potere e di intrighi collegati ad i casi che andremo di volta in volta ad analizzare: il gioco ci introduce ai crimini di Kamurocho con un’indagine finalizzata a raccogliere indizi per liberare Kyohei Hamura, capo di una delle famiglie del clan Tojo, accusato dell’omicidio di un membro di un clan rivale, per poi trasformarsi in un giallo alla ricerca di un serial killer che sta uccidendo i membri della yakuza cavando loro gli occhi, crimine per il quale era stato accusato inizialmente Hamura.
Per chi ha dimestichezza con la saga di Yakuza di sicuro non farà fatica ad approciarsi a Judgment: il gioco, presentato al pubblico come uno spin-off della famosa serie nonostante non sia presente tale dicitura nel titolo, riprende a piene mani il gameplay ed il contesto narrativo dei giochi ad esso connessi e ne integra le novità relative alla parte investigativa sulla quale si basa il titolo. All’atto pratico, non appena finita la sequenza introduttiva cominceremo a prendere dimestichezza con la mappa di gioco, piuttosto contenuta e velocemente percorribile da parte a parte in una manciata di minuti, ma ricca di NPC e di locali e noegozi con i quali interagire. Proprio come in Yakuza, anche in Judgment gran parte delle attività secondarie del gioco sono legate al girovagare per il quartiere stringendo legami con gli NPC, affrontando missioni secondarie ed incarichi speciali (la maggior parte dei quali prevedono di fare mansioni per gli altri personaggi, ma avremo una buona varietà di attività da portare a termine) oppure chiudendoci in una sala giochi finché non avremo ottenuto un high score a Puyo Puyo o a qualche altro classico arcade di SEGA. E fra una partita a poker ed una a Virtua Fighter, una scorpacciata di ramen e quattro chiacchere con il propretario di una caffetteria, la nostra vita all’interno del quartiere trascorrerà aumentando l’affinità con il quartiere. Ma il punto nevralgico della main quest rimangono i casi affidatici e pertanto una volta tornati alla ricerca della verità ci si aprirà davanti un gioco completamente diverso: innanzitutto gli strumenti messi a nostra disposizione come investigatori sono di diversa natura: grazie ad un drone Takayuki potrà cercare indiziati fra la folla o effettuare sopralluoghi prima di intrufolarsi, passando alla visuale in prima persona (quando il gioco lo permette) si potranno analizzare nel dettaglio gli oggetti presenti sulla scena del crimine o all’interno di una stanza chiave e chiaramente si potranno interrogare sospettati e possibili testimoni ponendo loro alcune domande fra quelle proposte, tenendo a mente che ciò che sceglieremo potrebbe farci guadagnare qualche punto extra, da spendere all’interno di un sottomenu dedicato al potenziamento del personaggio. Tali punti permettono di sbloccare diverse abilità aggiuntive che hanno i più disparati risvolti, dal migliorare le nostre tecniche di combattimento ad una maggiore abilità con il grimaldello fino al migliorare la nostra capacità di reggere l’alcol prima di essere sbronzi. Quando però arriva il momento di menare le mani è lì che Judgment da il meglio di sé: come investigatore privato, Takayumi dovrà scontrarsi con qualche membro della yakuza, siano essi sgherri di poco conto che bazzicano per le strade o testimoni chiave che si dovessero dimostrare poco collaborativi. Ancora una volta Judgment mette a punto un sistema di combattimento in gran parte mutuato da Yakuza, con due stili di combattimento differenti che il personaggio può adottare, uno adatto a tenere a bada un gran numero di nemici ed un altro più potente da utilizzare per infliggere ingenti danni ad un singolo avversario. La cura posta dal team nelle parti di combattimento è ancora una volta maniacale: il sistema di combattimento è reattivo ed appagante, grazie all’interattività con gli elementi dello scenario che potranno essere lanciati ed alle abilità sbloccabili Takayumi diventerà una vera macchina da guerra, versatile ed inarrestabile e le mosse EX sferrabili su avversari esanimi (previo caricamento di un’apposita gauge) che oltre a sconfiggerli definitivamente, o comunque assestare un duro colpo ai nemici più coriaci, assisteremo a finisher moves tanto spettacolari quanto devastanti nelle quqli vedremo i denti dei malcapitati colpiti dal nostro protagonista letteralmente schizzare per aria. Tutt’altro discorso per le boss fight dove nella maggior parte dei casi la sfida diventerà piuttosto impegnativa rispetto a quella offerta dai generici scagnozzi: il combattimento, per quanto comunque molto frenetico ed improntato alla spettacoltarizzazione dei colpi, diventa più riflessivo, dovremo dedicarci alla lettura del moveset avversario se non volgiamo rischiare di beccarci qualche ferita seria curabile solo in ospedale e non tramite l’assunzione di cibo e bevande come invece accade solitamente.
Judgment è una vera gioia per occhi ed orecchie: al netto di qualche texture fuori posto, Judgment è la summa del lavoro artistico e tecnico che il team nipponico poteva fare su hardware PlayStation: il motion capture degli attori è convincente e le strade di Tokyo sembrano più vive, colorate e nutrite di gente che le percorre pensando ai suoi problemi quotidiani. Le scene di intermezzo sono estremamente piacevoli ed il doppiaggio giapponese che le accompagna è convincente, retto anche dalla prova attoriale di chi ha dato voce e volto ai protagonisti. Godono di una cura inferiore i tanti personaggi secondari che incroceremo per strada, aspetto comprensibile, anche se molto meno giustificabile per quegli sgherri che accompagnano i vari capi della yakuza e che sono visibili durante le scene di intermezzo: quando la telecamera li inquadra purtroppo è ben visibile lo stacco di qualità fra i personaggi secondari e le comparse. La prova del framerate si è rivelata superata: su PS4 Pro non si son quasi mai paventati cali repentini e quei pochi non hanno influito sull’esperienza di gioco.
PRO
- Ottime le atmosfere e la narrativa
- Combattimenti corpo a corpo coinvolgenti e spettacolari
- Tante attività secondarie da compiere
- Convincente interpretazione degli attori
- Sottotitoli in italiano
CONTRO
- Alcune texture un po’ scarne
- Mappa ristretta
Voto 8.5
Piattaforma provata PlayStation 4 PRO
Disponibile per PlayStation 4