Gli anni 90 a livello videoludico erano la vera manifestazione dei titoli platform. L’interesse per il genere, però dopo primi anni duemila, è andato via via scemando, rimanendo relegato ad alcune piattaforme e al mondo degli appassionati. Nell’ultimo decennio, però, i platmform sono ritornati in auge grazie a piccole produzioni indie più o meno convincenti, quasi tutte dal sapore nostalgico. Effie, titolo indie sviluppato dalla spagnola Inverge Studios, rientra perfettamente nella categoria prendendo ispirazione da alcuni dei migliori platform 3D dello scorso decennio. Effie ha un’ evidente impronta old school, il che conferisce al gioco una nota davvero divertente e affascinante, ma non pienamente sviluppata: la sua brevità e semplicità non fanno mai raggiungere a pieno il suo potenziale.
Old School
In Effie vestiremo i panni di Galand, un eroe dotato di una grande forza che viene però, dopo aver rifiutato la richiesta d’aiuto di una ragazza in difficoltà, maledetto e invecchia precocemente. La donzella in difficoltà si rivela essere una strega e dopo essersi vendicata del nostro malcapitato eroe, tramuta l’intero regno facendone sparire tutti gli abitanti e popolandolo di orchi. Per sconfiggere la strega e recuperare la giovinezza, Galand dovrà ottenere tre manufatti e ristabilire l’ordine.
Il gameplay di Effie consiste principalmente nel progredire superando diverse stanze, al fine di raggiungere la strega. Per farlo avremo a disposizione il doppio salto e il dash, due abilità che ci consentiranno non solo di risolvere i vari (e decisamente basilari) enigmi, ma soprattutto le numerose fasi di platforming fondamentali per progredire nella storia, e recuperare le rune sparse su tutti i livelli fondamentali per aumentare la salute e l’energia. Se avete giocato a un platform di fine anni ’90 o dei primi anni 2000, il tutto, come abbiamo detto in precedenza, vi risulterà estremamente familiare. Gli sviluppatori hanno fatto un eccellente lavoro nel replicando ed emulare i platform che oggi definiremo come classici, conseguentemente il gioco non introduce alcuna nuova meccanica, ma del resto non ha davvero bisogno di farlo, dato l’eccellente lavoro dal sapore un po’ nostalgico. Effie, però, non si limita a questo, nel gioco troveremo delle sezioni in cui il combattimento la fa da padrone, ma nel gioco non avremo a disposizioni delle armi, solo uno scudo che nel gioco svolgerà più funzioni: può essere usato banalmente con una funzione protettiva ponendo una “bolla” di protezione sul nostro protagonista, un’abilità piuttosto limitata poiché prosciuga velocemente l’energia.
Lo scudo, poi, può essere usato per combattere i nemici mediante l’attacco leggero e pesante e due abilità più potenti che apprenderemo man mano nel gioco. Infine come ultima funzione, lo scudo serve anche per sportaci velocemente in diversi punti della mappa, svolgendo la funzione di un vero e proprio surf. Soffermandoci, però, sul combattimento, arriviamo alla prima nota dolente: se abbiamo gradito la nota nostalgica nelle meccaniche da platform, ben realizzata e in linea con il contesto, lo stesso purtroppo non vale per il combattimento. Dopo poche ore di gioco, il combattimento risulta essere eccessivamente basilare e ripetitivo: in Effie gli attacchi si riducono con alternanza di due pulsanti e occasionalmente dovremo saltare per evitare i nemici; e a differenza dei giochi più moderni, non ci sono modalità di blocco. All’inizio del gioco il combattimento potrà risultare un po’ impegnativo in quanto non avremo molta energia e salute, ma è un ostacolo facilmente risolvibile, dato che basterà passare del tempo a raccogliere le rune, e rendere le meccaniche semplici, eccessivamente semplici.
Il semplice Effie
Dopo aver approfondito le meccaniche, passiamo al gioco generale. Per la maggior parte Effie è suddivisa in diversi livelli e città. L’obiettivo di base, come detto precedentemente, è raggiungere la strega, spostandoci tra varie aree della città saltando da una piattaforma all’altra, sconfiggendo i nemici e risolvendo semplici enigmi. Il gioco è composto da quattro città tutte raggiungibili mediante lo scudo, e tutte completamente esplorabili. A questo punto ci troveremo di fronte all’interno mondo di gioco ben realizzato e dallo stile piacevole, ma palesemente spoglio e senza grandi guizzi creativi, elementi che portano il gioco esteticamente a non brillare, e inesorabilmente a finire nella lunga lista di titoli dallo stile generi molto simili. La trama è sicuramente uno dei punti di forza di Effie: la storia è raccontata attraverso gli occhi di un uomo come se fosse una favola della buona notte per la sua nipotina. Premesse non proprio originali, ma conferiscono al gioco un tocco affascinate e facilmente apprezzabile.
Effie è un ottimo titolo, se siete amanti del genere vi divertirete sicuramente a vestire i panni del protagonista e con ottime probabilità desidererete un sequel per avere la possibilità di esplorare il mondo creato. Sfortunatamente ci sono tre problemi che impediscono a Effie di sfruttare a pieno le sue potenzialità. Innanzitutto due problematiche strettamente legate: la semplicità e brevità. Effie non è un gioco difficile, se siete alla ricerca di un platform impegnativo, Effie purtroppo non lo è, fondamentalmente sembra più un gioco di perfetto anche per una fascia di età più giovane. Un livello di sfida basso comporta anche una brevità oggettiva nel titolo. La longevità del gioco sarà per lo dipesa da quanto saremo disposti ad esplorare, ad analizzare ogni minimo dettaglio della mappa; un compito apparentemente semplice se non fosse per l’inevitabile monotonia che sopraggiunge dopo poche ore di gioco.
Tecnicamente non abbiamo riscontrato grandi difetti, al di là di qualche trascurabile rallentamento sui caricamenti e immagini non sempre chiare.
PRO
- Old School
- Trama affascinante
CONTRO
- Livello di sfida basso
- Esteticamente poco creativo
- Combattimento basilare
Versioni disponibili: PS4, PC
Versione provata: ps4
Voto: 6.5