Reduci dall’esperienza maturata tre anni fa con Playstation VR Worlds, raccolta di minigiochi con lo scopo di presentare le potenzialità del VR, London Studio ci riprova, questa volta con un gioco completo.
Se le tematiche e l’ambientazione prendono spunto da The London Heist, titolo presente nella collection, Blood & Truth ne riprende gli stessi concetti evolvendone però il sistema di gioco e ampliandone i contenuti.
E’ l’ora del tè e proiettili
Inizialmente distribuito per il mercato americano all’interno della confezione del visore per la realtà virtuale, Playstation VR World fece capolino sugli scaffali del resto del mondo circa tre anni fa a prezzo pieno.
Questo fece storcere il naso alla stragrande maggioranza del pubblico che, sostanzialmente, si vedevano venduta una compilation di demo allo stesso prezzo di un gioco compelto.
Nonostante il prezzo non competitivo, la qualità dei minigiochi era indiscutibile e permetteva di godersi un assaggio delle principali caratteristiche offerte dal visore e del motion capture dei controller Move.
All’interno di questa raccolta (fra esperienze subacquee con squali, corse sdraiati su di uno skateboard e una sorta di pong futuristico dove la barra era comandabile coi movimenti della testa), spiccava The London Heist, un’avventura in stile shooter che prendeva a larghe mani dagli action movie a tema malavitoso.
Tre anni dopo, London Studio decide di riproporre la formula vincente di The London Heist per realizzare una sorta di sequel spirituale più longevo: Blood & Truth.
A ispirare London Studio sono state la trilogia di John Wick e la saga di Bond le maggiori, che ha voluto sfruttare nuovamente il VR per consertirci di vivere a tutti gli effetti l’esperienza di un action movie hollywoodiano.
La trama ci porta nel cuore di Londra, dove Ryan Marks, ex soldato SAS, viene congedato dopo la notizia del decesso del padre, boss di una delle più importanti famiglie malavitose della capitale inglese.
Affrontato il funerale, Ryan e la sua famiglia si troveranno però a fare i conti con uno dei principali rivali della malavita londinese, Tony e la sua cricca.
Rianimati dalla scomparsa del capostipite degli acerrimi nemici, Tony e la sua combriccola cercheranno con ogni mezzo di mettere il bastone fra le ruote dei Marks per ostacolare il loro giro di affari.
I Marks non ci stanno e, forti delle abilità belliche e tattiche del figliol prodigo Ryan, decidono quindi di spedirlo in missione punitiva per fronteggiare gli scagnozzi di Tony a suon di proiettili e polvere da sparo.
A complicare ulteriormente la vita dell’ex soldato ci penserà l’Agente Carson, membro della Delta Force intenzionato a sgominare la banda di Tony grazie anche alla tua collaborazione.
Insomma, il compito di Ryan Marks sarà ben più complicato del previsto, e alcuni risvolti inaspettati cambieranno radicalmente le carte in gioco prima dell’epilogo.
A primo acchitto quella di Blood & Truth potrà non sembrare una sceneggiatura da Oscar e, forse, se si fosse presentato come un semplice FPS sarebbe stato poco più che una trasposizione per PS4 di un B-Movie con Steven Seagal.
La verità fortunatamente, è però un’altra.
Vivere un’esperienza simile in prima persona, schivando fisicamente i proiettili per poi rispedirli al mittente grazie alla nostra precisione e alle nostre movenze, è tutta un’altra storia.
Del resto sentirsi Steve Seagal o Jean Claude Van Damme è molto meglio che vederli sul piccolo o grande schermo.
Se siete preoccupati dalla mole di dialoghi e dalla costante presenza della componente narrattiva all’interno del gioco, non temete: Blood & Truth è interamente doppiato in Italiano e pertanto non sarete costretti a ricorrere ai sottotitoli.
Nel mio VR coltivo piombo
Blood & Truth non si limita a un’esperienza unicamente visiva e narrativa, ma punta fortemente alla componente gameplay, vero epicentro di questo titolo.
I ragazzi di London Studio hanno infatti studiato un sistema di controllo che, a fronte di movimenti pressochè limitati, garantisce comunque una certa libertà d’azione evitando però il fastidioso effetto del “motion sickness”. Nelle fasi più concitate del gioco, infatti, possiamo puntare il move in alcuni spot disponibili così da nasconderci dietro a una barricata o nei pressi di un automobile parcheggiata. Premendo i tasti X e O, invece, è possibile spostarsi lateralmente da un angolo e l’altro del nostro nascondiglio, in modo da sporgerci oppure barricarci e prenderci un momento per ripristinare le forze o ricaricare l’arma.
Il vero cuore del gameplay di Blood & Truth, però, sono indubbiamente le adrenaliniche sparatorie, specie se fruite con una coppia di Move (nonostante sia comunque contemplato l’utilizzo del Dualshock 4).
Nonostante gli stessi Move incomincino a stare stretti all’utenza Sony (dell’ultima ora la voce relativa a guanti per catturare il movimento delle mani in sviluppo presso Sony), London Studio ha lavorato al meglio per ottimizzare il motion capure attraverso la coppia di telecomandi, programmando una molteplicità di gesture utili in battaglia ma lasciando al giocatore totale libertà di approccio al combattimento.
Inizialmente avremo a disposizione una singola fondina posta sul fianco per poter ospitare una pistola, mentre i fucili e, più in generale, le armi primarie di ogni tipo, andranno invece riposte sulle spalle. All’altezza del pezzo ci sarà la tasca per le munizioni, alla quale attingere ogniqualvolta avremo esaurito i colpi nel caricatore.
Se sparare con la nostra arma è sicuramente motivo di gioia, il vero divertimento, però, subentrerà quando potremo finalmente utilizzare la configurazione ad “Akimbo”, ovvero un’arma per ciascuna mano.
Gli slot per riporre le armi verranno così raddoppiati, due per quelle primarie e due per quelle secondarie, dando libero sfogo a una infinità di combinazioni fra le quali scegliere in base alle nostre esigenze e alla nostra sete di carneficina.
Possiamo quindi destreggiarci con due fucili a canne mozze contemporaneamente imitando il più spietato dei pistoleri, oppure, se preferiamo, possiamo utilizzare entrambe le mani per impugnare saldamente una carabina e avere così maggiore stabilità oltre che minor rinculo.
Premendo contemporaneamente i tasti centrali di entrambi i controller Move, infine, attiveremo il bullet time, che ci consentirà di rallentare il tempo in modo da colpire con maggiore precisione i nostri bersagli.
Le interazioni possibili attraverso i Move non si limitano però soltanto alle sparatorie.
Non mancano infatti sezioni dedicate all’arrampicata, nelle quali bisognerà afferrare tubi, perni o cornicioni per poterci spostare e raggiungere così piattaforme sopraelevate o semplicemente punti irraggiungibili normalmente a piedi, non senza una leggera sensazione di vertigini.
Da buon soldato quale è Ryan Marks, l’arte dello scasso e della manomissione sono ovviamente all’ordine del giorno. Potremo infatti destreggiarci aprendo serrature o disattivando dispositivi elettronici grazie alla borsa degli attrezzi che apparirà nei pressi del nostro eroe a ogni evenienza.
Saremo noi, ovviamente, a farci carico di queste minuziose operazioni attraverso alcuni minigiochi, decisamente meno adrenalinici rispetto alle sparatorie, ma che però non annoiano e soprattutto non spezzano eccessivamente il ritmo di gioco, contribuendo invece ad aumentare il realismo dello stesso.
Blood & Truth & Design
Graficamente, Blood & Truth è quanto di meglio si sia visto fin’ora nel panorama PlayStation VR.
La pulizia grafica è evidente (ancor più se provato su PS4 Pro) e i modelli poligonali dei protagonisti, grazie anche alla buona prova degli attori in motion capture, contribuiscono alla resa cinematografica del gioco.
Blood & Truth stupisce non solo a livello tecnico, ma anche per la cura nel level design, soprattutto di alcuni scenari decisamente originali nei quali ci ritroveremo a riversare i nostri caricatori addosso ai malcapitati nemici.
Per esempio, capiterà di trovarci nella postazione DJ all’interno di una discoteca, con tanto di piatti su cui è possibile scratchare e pulsanti da premere per “remixare” la colonna sonora tra un’uccisione e l’altra.
Altro esempio di location azzeccata è certamente la galleria di arte moderna, nella quale, alla stessa maniera dei più famosi musei contemporanei realmente esistenti, troveremo alcune installazioni interagibili, come una sparavernice con cui sporcare le opere nelle vicinanze o una stanza ipnotica le cui luminarie reagiscono ai movimenti delle nostre mani.
Altre chicche, come il rivolo di sangue visibile ai bordi del viso quando subiamo un colpo, impreziosiscono ulteriormente il lavoro stilistico di London Studio.
Non mancano alcune sporadiche imperfezioni a livello grafico, soprattutto per quanto riguarda le animazioni dei nemici oltre che legate alla fisica dei cadaveri degli stessi, dettagli che però non compromettono il lavoro tecnico svolto da London Studio, lavoro che certamente potrà servire da esempio per i futuri giochi destinati alla periferica, soprattutto dopo la recente conferma che la stesso hardware attualmente in commercio accompagnerà anche PlayStation 5 nel suo primo ciclo di vita, senza subire modifiche o upgrade.
La durata complessiva del gioco si attesta fra le 6 e le 8 ore per l’avventura principale, ma se si è amanti del Platino sono sparsi per tutto il gioco numerosi collezionabili pronti per essere scoperti e raccolti, con parecchi riferimenti al precedente lavoro dello Studio, Playstation VR Worlds.
Del tutto distante da VR Worlds, invece, è il prezzo di lancio: Blood & Truth sarà disponibile a soli 39,99€.
Pro:
- La prima vera killer app per VR ad un prezzo interessante
- Gunplay frenetico e divertente
- Scenari interagibili
- Sembra di essere in un action movie…
Contro:
- …di quelli che però non vedreste nemmeno sotto tortura
- Senza i Move perde moltissimo
Piattaforme disponibili: Ps4
Voto: 9