LOVE DEATH + ROBOTS è una serie animata antologica che è stata recentemente distribuita in tutto il mondo da Netflix: la serie è stata ideata e diretta da Tim Miller (che qualcuno ricorderà per aver diretto il primo film di Deadpool) e prodotta dal regista David Fincher. Si tratta di una serie di diciotto episodi autoconclusivi di durata variabile che va da un minimo di sei ad un massimo di diciassette: ciascun episodio mostra un cast differente, uno stile artistico differente, così come differenti sono le tematiche che vengono messe sul tavolo: ci sono episodi che parlano di viaggi nello spazio, altri di attacchi da parte di alieni, altri ancora che parlano dell’occulto, ma comunque tutti pensati per avere un nesso con uno o più fra i tre temi conduttori ovvero amore, morte e robot, dai quali il titolo della serie. In questo Game&Watch analizzeremo tre delle diciotto storie presenti in LOVE DEATH + ROBOTS e, come di consueto, li accosteremo a videogiochi che hanno analogie con tali episodi.
Zima Blue – Detroit: Become Human
Una giornalista riesce ad avere un incontro con Zima Blue, un popolare artista dal passato misterioso che non aveva mai rilasciato alcuna intervista alla stampa. Arrivato alla realizzazione della sua opera definitiva, Zima Blue decide di raccontare il suo passato prima di compiere l’atto finale che lo porterà a trasformarsi in una macchina per la pulizia delle piscine: nonostante le sembianze umane, Zima Blue infatti è un robot nato per adempiere un umile compito e solo con il corso del tempo ha ricevuto numerose modifiche che gli hanno permesso di espandere sia le sue capacità motorie che mentali, consentendogli di avere una coscienza di sé ed un estro artistico che gli hanno dato la possibilità di farsi conoscere al mondo intero attraverso le se opere monmentali. L’autodeterminazione degli androidi, lo sviluppo di una propria coscienza e di una morale sono alcuni fra i temi intorno ai quali ruotano le vicende di Detroit: Become Human, l’interactive drama di David Cage che racconta la lotta degli androidi per l’ottenimento di un riconoscimento da parte degli umani. Zima Blue non ha sicuramente dovuto affrontare gli stessi problemi di Kara, Marcus e Connor, essendo stato riconosciuto come essere senziente da tutta l’umanità grazie alla magnificenza della sua arte, ma il suo scopo è indubbiamente quello di rivelare l’animo umano che è dentro di lui, nonostante il suo intero corpo sia composto da metallo: che cosa rende qualcuno o qualcosa talmente simile a noi a tal punto da poter essere definito umano? Zima se lo chiede continuamente mentre cerca l’ispirazione per le sue opere, ripensando a come lui sia diventato quello che è e Cage lo fa nel suo videogioco in maniera davvero sorprendente.
L’Era Glaciale – serie di Civilization
Una coppia appena trasferitasi nel loro nuovo appartamento scopre che il precedente proprietario ha lasciato un vecchio frigo la cui cella freezer contiene una piccola civiltà che cresce e si sviluppa in tempi rapidissimi, passando dal Medioevo all’età moderna fino a creare una civiltà tecnologicamente avanzata; mentre tutto ciò accade a tutta velocità, la giovane coppia osserva questo microcosmo scorrere loro davanti agli occhi, interrogandosi su cosa possano pensare i loro abitanti della loro presenza. Nono so voi, ma vedendo questo cortometraggio non ho potuto non pensare a diversi videogiochi appartenenti al genere degli strategici e dei gestionali, in particolare la serie di Civilization, più che altro per lo stile adottato in questo corto con la telecamera che inquadra la piana dall’alto, mostrando l’evoluzione tecnologica e sociale delle città contenute nel piccolo frigo. Se però la coppia osserva la civiltà mutare sotto i propri occhi senza poter interagire in alcun modo, in Civilization chiaramente siamo partecipi del cambiamento, siamo noi attraverso le nostre decisioni a guidare l’evoluzione della popolazione dalla preistoria fino ai viaggi spaziali e la colonizzazione di nuovi pianeti.
Guerra Segreta – Half-Life
Un gruppo di soldati russi sta marciando attraverso la fredda e innevata foresta russa cercando di capire la causa della morte degli abitanti di alcuni villaggi dei dintorni dove pare sia avvenuto un vero e proprio massacro della popolazione. Nel corso del cortometraggio si scoprirà che i capi militari russi aveva approvato lo studio di rituali oscuri atti ad evocare orde di ghoul da far combattere al fianco del proprio esercito per poter vincere la seconda guerra mondiale contro i nazisti, ma qualcosa è andato irrimediabilmente storto e le creature demoniache hanno attaccato coloro che li avevano evocati ed ora attaccano senza controllo. Non vi ricorda nulla? E se invece di ghoul avessimo alieni arrivati sul pianeta terra a seguito di un incidente con un campione di materiale alieno? Esatto, è l’incipit di Half-Life, storico FPS sviluppato da Valve che racconta le vicende del fisico teorico Gordon Freeman rimasto suo malgrado invischiato nella vicenda. Non abbiamo i soldati della Russia stalinista come protagonisti, ma li gioco di Valve ha diversi punti di contatto con questo corto animato, nelle tematiche horror così come nella “soluzione finale” adottata dal governo russo da una parte e americano dall’altra per poter non solo mettere fine alla catastrofe aliena/demoniaca, ma anche per nascondere le tracce degli errori compiuti che hanno permesso ad empie entità di attaccare l’umanità.