Sphinx e la Mummia pasticciona si aggiunge alla lunga (lunghissima) lista di remastered uscite in questa generazione di console. Il gioco, infatti, è stato originariamente pubblicato nel 2002 su PS2 e GameCube, quando i platform 3D action erano di gran moda e titoli come Ratchet e Clank erano all’ordine del giorno (tanto per citarne uno). THQ Nordic ripropone un gameplay di vecchio stampo su Nintendo Switch, con una “nuova” connotazione portatile.
Il gioco è ambientato nell’Antico Egitto e il protagonista della storia è Spinxhun, un semidio metà uomo e metà leone. L’avventura inizia quando il nostro eroe, tramite il mago noto come Imhotep, viene a conoscenza di un male incombente che sta crescendo nella città oscura di Uruk. Spinxhun si troverà, però, di fronte ad un imprevisto che darà un’effettiva svolta alla trama: nel tentativo di azionare una un teletrasporto, assumeremo le sembianze di una mummia. Quest’ultima non sarà un personaggio secondario qualsiasi, ma sarà il leggendario principe Tutankhamon. Da quel momento in poi, saranno loro due a dover liberare il mondo dalla sopracitata minaccia incombente.
Sphinx e la mummia pasticcona è un platform action-adventure in terza persona con delle contaminazioni platform, dal gameplay ancora sorprendentemente ampio: numerose aree da esplorare, abilità da sbloccare e nemici da combattere lungo la strada. La grande particolarità del gioco, però, è avere due protagonisti che si alterneranno durante alcune specifiche sezioni di gioco. Cambiare personaggio permette ai giocatori di approcciarsi al gameplay in modo diverso. Quando vestiremo i panni del Principe Tutenkhamen (la mummia), il titolo prenderà una piega totalmente platform, con una meccanica basata principalmente sulla risoluzione degli enigmi e la raccolta degli oggetti. Non ha mosse d’attacco, saremo costretti ad affrontare molte sezioni di gioco in stealth per non essere individuato, ma dalla nostra avremo il grande vantaggio di non subire danni. Principe Tutenkhamen non può, infatti, essere ucciso, così potremo addentrarci senza pericolo in luoghi pieni di trappole sottile o passare in cunicoli altrimenti insuperabili. Nei panni di Sphinx, invece, il gameplay assumerà una nota più action adventure. Nelle sezioni dedicate alla mummia non avevamo nessun attacco, con Sphinx dovremo sconfiggere vari nemici con la Spada di Osiride. Le meccaniche, in questo caso sono più dinamiche e andremo avanti di quest in quest (come per esempio eliminare dei nemici), per sbloccare nuove aree e affrontare boss battle.
Nonostante siano passati quindici anni dalla sua uscita, Sphinx e la mummia pasticciona è ancora sorprendentemente solido dal punto di vista del gameplay; il peso degli anni si, però, in alcuni elementi. Il primo fra tutti è il sistema di combattimento, che risulta essere legnoso e decisamente scarno. I movimenti di Sphinx e la sua spada si limitano solo ad affondo normale e affondo in salto, rendendo alcune sezioni di gioco monotone e poco impegnative. La telecamera, poi, è un alto elemento ostico del gioco: i movimenti della visuale sono tutti gestiti con lo stick destro ed è impossibile impostare la telecamera alle spalle personaggio, dovremo, quindi, decidere attentamente dove posizionarla. Un ultimo aspetto legato all’età, ma che per molti potrebbe non essere considerato un difetto, è l salvataggio, o la sua mancanza. È possibile salvare i progressi in alcuni punti specifici, che risultano essere e pochi e distanti tra loro. Bloccarsi in un punto significa anche a perdere fino a 30 minuti di progressi, o più.
Visivamente, se consideriamo l’età, Sphinx e la mummia pasticciona è ancora ottimo. I personaggi sono tutti ben animati e il gioco ha uno stile visivo e un’eccellente tavolozza di colori. Le migliorie non hanno stravolto il gioco, ma hanno reso più nitide le texture e i modelli dei personaggi più dettagliati. In praticamente è lo stesso gioco di quindici anni fa e questo, come detto in precedenza non è un aspetto negativo. Sphinx e la mummia pasticciona mostra la sua età, ma anche due generazioni dopo, è facile apprezzarlo.
Può essere consigliato agli amanti del genere che non lo hanno ancora giocato. Ci troviamo di fronte, però, all’ennesima remastered e la semplice miglioria delle texture inizia a non essere più abbastanza.
PRO
- Enigmi interessanti
- Longevità
- Comparto tecnico
CONTRO
- Telecamera
- Sistema di combattimento legnoso
Versione provata: Nintendo Switch
Voto: 7