Bethesda è un’azienda che sostiene con tenacia il cross-play tra piattaforme e, nel corso della Gamescom 2018, i colleghi anglofoni di Dualshockers hanno avuto modo di scambiare quattro chiacchiere a riguardo con il senior vice president Pete Hines.
La prima domanda rivoltagli ha riguardato la posizione e l’approccio di Bethesda alla discussione con i first-party, e la sua risposta è stata chiara:
“Per prima cosa voglio essere chiaro – come ho cercato di essere anche nel corso della QuakeCon – non sto puntando il dito contro nessuno in specifico, perché non credo sia giusto o corretto farlo.”
Ha poi spiegato come siano stati molteplici i casi in cui un publisher ha dovuto spiegare ai first-party che il cambiamento era necessario allo scopo di portare i propri titoli sulle loro console, e che queste conversazioni stanno continuando:
“Parliamo con gente di tutte le piattaforme su base regolare. Nintendo, Sony, Microsoft, Apple, Google, Valve, a riguardo dei giochi che stiamo producendo, cosa necessitano, cosa stiamo cercando di fare. E questo gioco [The Elder Scrolls: Legends] o qualsiasi altro dei nostri titoli non sono differenti rispetto a questo, parliamo a tutti loro a proposito di quali sono i nostri bisogni, cosa pensiamo, cosa cerchiamo di fare, come funzionano… Cerchiamo di mostrargli molto chiaramente la natura dei nostri giochi, come sono fatti, ma alla fine della giornata tutti quei discorsi si riducono a cercare di capire se saremo in grado o meno di fare ciò che ci necessita sulle piattaforme di tutti. Perché ancora, non è giusto portare il titolo solo su una di esse, perché c’è un certo numero di cose che sono venute a galla dialogando con i rappresentanti di molte piattaforme che abbiamo detto, hey, dovete cambiare il modo in cui fate questo, o il modo di gestire quello, se volete che noi si sia in grado di portare il titolo sulla piattaforma.
E tenete a mente che noi stavamo lavorando a Fallout Shelter per Nintendo Switch quando ancora non esistevano giochi free-to-play per quella piattaforma. Quella fu una conversazione che dovemmo avere riguardo come avrebbe dovuto funzionare? Dove volevamo che arrivasse? Onestamente, non c’è differenza in questo.”
Hines ha voluto poi chiarire quanto ha detto alla QuakeCon:
“Noi continuiamo ad avere queste conversazioni. Quando fui interrogato a riguardo alla QuakeCon cercai semplicemente di rinforzare il punto che i giochi sono già la fuori e funzionano cosi, e una versione che fosse differente da quella originale su una o più piattaforme non avrebbe funzionato. Questo perché è già un titolo in cui la progressione cross-Platform è una delle maggiori feature. Puoi portare la tua collezione di carte con te. Se dovessi giocare a un ipotetico battle royale, e ti trovassi a dover cambiare piattaforma anche se non dovessi avere la tua skin, il tuo outfit o altro, potresti comunque giocare. L’esperienza sarà parimenti funzionale anche se tu non dovessi apparire lo stesso.
In un gioco di carte, se sei costretto a ricominciare, con buone probabilità non ci proverai nemmeno, e questo perché penseresti ‘dove sono tutte le mie carte? Dove sono tutti i deck che ho costruito? Dove sono tutte le cose che mi permettono di giocare nel modo in cui si suppone io possa giocare?’ questa è un’esperienza molto diversa, differente dalle conversazioni che altri stanno avendo.
Anche con Fallout 76, abbiamo detto ‘guardate, non ci sarà cross-play, per molte diverse ragioni’. Ci sono altre cose su cui vogliamo concentrarci e altre ancora che vogliamo assicurarci siano fatte come si deve, quindi il cross-play non sarà tra le feature. Ma anche se fosse stata una feature, si tratta d’un gioco di ruolo, avrai a che fare con un tuo personaggio. Non è solo una faccenda di gioco cross-Platform. Si tratta di progressi cross-Platform. Se il tuo personaggio non ha tutte le proprie statistiche e i suoi oggetti, allora è inutile. Dovrai ricominciare d’accapo, e questo non è bello.”
Si è domandato a Pete se secondo lui il cross-play tra tutte le piattaforme è cosa che vedremo mai realizzarsi, e ha risposto che pensa accadrà. Possibilmente, il salto alla prossima generazione potrebbe essere un’ottima occasione per i first-party di renderlo realtà:
“Quando cominciamo a parlare di console next-generation, allora penso si tratti d’un momento nel quale potremmo cominciare a vedere dei cambiamenti. Forse se ci sono cose ora che stanno impedendo a qualcuno di farlo, forse saranno in grado di aggiustare queste cose nell’assemblaggio di questa nuova generazione.
Tutte le altre piattaforme sembrano muoversi in quella direzione, e stiamo ora parlando di un era nella quale si vedono cose mai viste prima: ci sono giochi come PUBG e Fortnite, e l’esperienza che sia su PC, su console o sul tuo smartphone è essenzialmente la stessa. Stiamo cominciando ad addentrarci in un campo nel quale non si parla più di questa console o quell’altra console. Si parla di quelle due, e quell’altra, e il PC, e oh, ovviamente, tutti quegli smartphone e tablet… E poi cosa accadrà quando arriverà lo streaming? Di punto in bianco, come si potrà continuare a innalzare ostacoli? Specie considerando che ci muoviamo verso un era sempre più digitale.”
Ha ricordato poi una conversazione avuta a riguardo con il direttore e produttore esecutivo Todd Howard, che anela all’idea di vedere i giochi da lui creati giocati su tutte le piattaforme:
“A tal riguardo, una cosa che ho sentito dire a Todd in più occasioni nel corso di questi anni è che lui desidera che i videogiochi siano più simili ai DVD. Il suo pensiero è ‘Quando qualcuno fa un film… quando qualcuno fa un Pirati dei Caraibi, loro stampano un DVD e quel DVD funzionerà su tutti i lettori, di ogni produttore. Se quel lettore legge i DVD, leggerà anche questo. Davvero desidero che si possa arrivare al punto in cui potrò creare un videogioco e tutte le piattaforme create per i videogiochi potranno farlo funzionare’.”
Hines ha poi spiegato come Bethesda adotterà una politica del tutti o nessuno riguardo al cross-play poiché essi vogliono che tutti gli utenti abbiano la possibilità di godere dei contenuti dei giochi che creano.
“Quando si parla di cose come il cross-play la nostra visione di ciò per un titolo sarà tutti o nessuno. Faremo ciò sia perché vogliamo che tutti possano avvantaggiarsene, oppure non lo faremo perché solo alcune persone potranno farlo. Tendiamo a non apprezzare l’idea di creare contenuti nei nostri giochi che solo alcuni utenti, una percentuale della nostra audience, possa sfruttare. Vogliamo creare e fare cose che tutti possano godere.”