Hitman nel 2016 ha subito nella sua struttura un vero e proprio stravolgimento: non più un unico capitolo, ma una serie di episodi indipendenti l’uno con l’altro, ambientati in luoghi diversi e soprattutto con obiettivi diversi. Quello che non è cambiato è proprio Hitman, con tutte le due iconiche caratteristiche da freddo calcolatore assassino. Formula che due anni fa risultò vincente, tanto da riuscire a svecchiare un brand che dopo il quinto capitolo (Hitman: Absolution) iniziava a sentire inevitabilmente il peso degli anni. Dopo il successo, IO Interactive è pronta a rilasciare il 13 novembre di quest’anno Hitman 2. Ormai nel pieno della Gamescom 2018 abbiamo provato la demo, in una versione più estesa rispetto alla fiera losangelina. L’episodio giocato era sempre ambientato a Miami in un circuito di Formula 1, ma questa volta gli obiettivi erano due: Sierra Knox e Robert Knox, magnati legati al commercio di armi tecnologicamente avanzate. La nostra prima vittima è stata la donna, appassionata non solo delle armi, ma anche della corse di Formula 1. Se dobbiamo ucciderla perché non sfruttare una sua gara? Inizia così il gioco vero e proprio e il suo entusiasmante senso di spaesamento. Perché rispetto alla prima stagione, in Hitman 2 le meccaniche alla base non cambiano: conosciamo l’obiettivo, ma sul come raggiungerlo dipende solo da noi. Possiamo esplorare la vasta mappa di gioco alla ricerca di eventuali “falle del sistema” da sfruttare, o avvalerci, per un inizio più ordinato, alle opportunities proposte dal gioco. Decidiamo quindi di avvalerci delle occasioni proposta dal titolo (anche perché il nostro diabolico piano iniziale con reazione a catena necessitava di molto tempo e un improbabile risultato positivo), in particolare quella legata al palco della premiazione. Una volta selezionata quest’ultima il gioco, come avveniva nella precedente season, ti indica un punto preciso della mappa, dove una volta raggiunto carpiamo da due addetto ai lavori che l’impianto pirotecnico legato al palco ha dei problemi. A quel punto armati di chiave inglese allentiamo la valvola (lasciandoci alle spalle una buona dose di cadaveri) e ci godiamo la disastrosa premiazione. Passiamo quindi a Robert Knox, situato in un blindatissimo edifico, ma ovviamente il gioco ci aiuta con le sue occasioni: assistiamo alla telefonata di un colonnello che “casualmente” ha un appuntamento con la nostra vittima. Decidiamo quindi di stordire il nostro mezzo di successo e rubargli l’identità, adottando così una tecnica classica (per non dire iconica) di Hitman. Andiamo quindi noi all’appuntamento e la nostra sempre più vicina vittima ci presenta un serie di super robot sofisticati creati per sparare mediante il riconoscimento facciale. La soluzione al problema è semplice: rubare una foto del magnate, inserirla nel tecnologico sistema e richiedere alla vittima un’ulteriore prova. Il risultato è scontato.
Basandoci sulla demo provata, Hitman 2 non stravolge le meccaniche rispetto alla prima season uno, ma sottolinea ancora una volta che il metodo migliore per raggiungere l’obiettivo è ragionare e pianificare ogni singola mossa. Passare inosservati sarà ancora più complicato grazie ad un ambiente di gioco e un intelligenza artificiale visibilmente migliorata che reagisce in modo più realistico e logico alle nostre azioni, portando anche una rapido e inevitabile fallimento. Il mondo di gioco non è però solo ostile, il nuovo capitolo introduce infatti una serie di features interessanti allo scopo di renderci la vita più facile. La prima è sicuramente la telecamera più interattiva che ci “coprirà le spalle” e ci permetterà vedere (con un piccolo riquadro in alto a sinistra) il nostro bersaglio, la nostra visuale e ci avverte quando un corpo lasciato durante il nostro passaggio viene ritrovato. Un’ altra novità mostrata durate la demo è sicuramente la possibilità di portare armi grandi ( come il fucile da cecchino) indisturbati all’intero di una valigetta, per arrivare al punto desiderato ed eliminare senza problemi il nostro obiettivo. Novità che di certo non stravolgono il gameplay, ma sembrano rendere più complesse e strutturate le meccaniche. A livello grafico da quello che abbiamo visto non abbiamo riscontrato una grande differenza tra i due capitoli, si sente la necessità si un nuovo motore grafico.
Insomma la demo ci fa ben sperare. Non ci resta che attendere il 13 novembre.