Il Bonus mobili è lo strumento perfetto per rinnovare casa ma bisogna conoscere i requisiti da soddisfare prima di pianificare il cambiamento.
La casa è una tela bianca, il dipinto finale dipenderà dai gusti personali e dalla capacità di saper abbinare colori, stili, elementi d’arredo tra loro. Quando si fa una ristrutturazione ci sono sicuramente beghe da affrontare e costi da sostenere ma avere la possibilità di costruire la propria abitazione dei sogni fa superare ogni difficoltà.
L’accenno alla ristrutturazione è obbligatorio quando si parla di Bonus mobili perché il beneficio è concesso solamente a fronte della richiesta del Bonus ristrutturazione. Chi ha effettuato lavori di ristrutturazione dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 allora può fare domanda del Bonus mobili. Prima di entrare nei dettagli facciamo un accenno al destino dei Bonus casa nel 2026. Ad oggi le notizie non sono buone, ci sarà una riduzione della detrazione dal 50% al 36% per le abitazioni principali e dal 36 al 30% per le seconde case.
In più si parla di cancellazione del Bonus mobili in scadenza al 31 dicembre 2025. Sembrerebbe, però, che il Governo stia valutando non solo una proroga del 50% ma anche una diminuzione dei tempi di rimborso da 10 a 5 anni e la conferma del Bonus mobili. Sarebbero vantaggi interessanti per gli italiani ma non c’è ancora alcuna certezza. Chi può meglio approfitti subito delle detrazioni.
Come funziona il Bonus mobili 2025
Per beneficiare del Bonus mobili bisognerà acquistare entro il 31 dicembre 2025 mobili e grandi elettrodomestici di classi pari o superiore alla A per i forni, alla E per lavastoviglie, lavatrici e lavasciugatrici e alla classe F per frigoriferi e congelatori. Condizione necessaria, come detto, è avere realizzato interventi di ristrutturazione edilizia dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello di acquisto dei beni.

Il tetto massimo di spesa è di 5 mila euro e la detrazione del 50%. Significa recuperare al massimo 2.500 euro in 10 anni con rate di pari importo. Letti, scrivanie, divani, armadi, poltrone, materassi, lampadari sono tutti beni ammessi alla detrazione mentre sono esclusi la pavimentazione, tende e tendaggi, complementi d’arredo vari e porte.
Nel limite di spesa rientrano anche le spese di trasporto e montaggio a condizione che siano pagate con le stesse modalità richieste per poter godere della detrazione ossia bonifico, carta di debito o di credito. Non sono ammessi assegni né contanti. In caso di lavori di ristrutturazione sulla parti comuni condominiali è comunque possibile approfittare del Bonus mobili detraendo le spese effettuate per comprare arredi di parti comuni dell’edificio, non della propria abitazione personale.