Nintendo non scherza quando si tratta di segretezza: due ex membri del reparto marketing, Kit e Krysta, noti per essere stati i volti ufficiali della compagnia su YouTube, hanno raccontato l’esistenza di un reparto interno che in azienda tutti chiamano “i ninja”. Non si tratta ovviamente di guerrieri silenziosi armati di shuriken, ma di un vero e proprio team di investigatori interni, incaricato di rintracciare chiunque diffonda informazioni riservate.
La loro reputazione è tale che, all’interno della società, la sola idea di violare la riservatezza equivaleva a rischiare “una punizione divina”: la perdita immediata del lavoro. Secondo Kit e Krysta, questa presenza spiega perché le fughe di notizie raramente partano dall’interno di Nintendo: il timore di essere scoperti era costante e reale. Le rare indiscrezioni provengono perlopiù dalle terze parti che collaborano con la compagnia, meno soggette al controllo diretto dei cosiddetti “ninja”. Gli ex dipendenti raccontano infatti che Nintendo gestisce ancora in modo estremamente rigido il lato “first-party”, con una disciplina interna molto severa.
Il compito di questo reparto è preciso: monitorare, indagare e punire. Non si parla di simboliche ramanzine, ma di conseguenze drastiche che spesso portano a licenziamenti immediati. Un modus operandi che ha alimentato un clima di timore tra i dipendenti, ma che ha anche reso l’azienda una delle più impermeabili alle fughe di notizie nell’industria videoludica.
Questa attitudine severa si riflette anche sul piano legale. Nintendo non ha esitato, di recente, a brevettare meccaniche di gioco già utilizzate da decenni, come le evocazioni, attirandosi critiche da esperti di diritto. È un’ulteriore conferma della volontà della compagnia di proteggere con ogni mezzo la propria proprietà intellettuale, sia attraverso il pugno duro all’interno, sia con azioni aggressive sul fronte giuridico.
Ricordiamo infine che domani è in programma il nuovo Nintendo Direct.