Durante la Gamescom 2025, The Outer Worlds 2 ha presentato i suoi nuovi compagni con un trailer che si concludeva con una battuta chiara: “no, non potete dormire con loro”. Una frase ironica ma significativa, che ha portato molti fan a chiedersi quale sarà davvero il ruolo delle relazioni nel sequel. Brandon Adler, game director di Obsidian, ha chiarito che l’approccio sarà simile a quello adottato in Avowed: niente storie d’amore inserite a forza, ma possibilità che esse emergano solo se coerenti con i personaggi e con il contesto narrativo.
Obsidian ha affermato nel corso di una nuova intervista con GamesRadar che non considera le romance un elemento imprescindibile. Adler ha sottolineato che svilupparle richiede tempo e risorse che verrebbero sottratte ad altri aspetti cruciali, come la complessità delle reazioni dei compagni. In The Outer Worlds 2, infatti, ogni alleato sarà legato a una fazione specifica, con opinioni e reazioni uniche: potranno sostenere o contestare le azioni del giocatore, modificare il loro comportamento in base alle scelte compiute o persino decidere di lasciare la squadra se non condividono la direzione intrapresa.
Il concetto chiave è quello di “organicità”: non ci saranno schemi rigidi o meccaniche prevedibili in stile “tre complimenti e scatta la romance”. Al contrario, le relazioni nasceranno – se nasceranno – dal naturale intreccio fra scrittura e interazioni. Questo si traduce in compagni più vivi e credibili, capaci di rafforzare il senso di immersione nel mondo di gioco.
Un esempio concreto arriva dal primo capitolo, dove i giocatori potevano aiutare Parvati a coltivare un legame con Junlei Tennyson. Non era una romance diretta per il protagonista, ma un percorso emotivo che permetteva di accompagnare un personaggio verso la scoperta dei propri sentimenti. Alla domanda se situazioni simili possano ripetersi, Adler è rimasto vago, limitandosi a dire che sarà necessario giocare per scoprirlo: non un “sì” esplicito, ma nemmeno una chiusura totale.
Brandon Adler, il game director di The Outer Worlds 2, ha affermato quanto segue:
“Onestamente, non corrispondeva alla mia visione d’insieme per ciò che volevo per i compagni. Volevo un gruppo di persone con cui si avesse un legame stretto, ma non era necessario che ci fosse per forza una storia d’amore. Adesso, se la cosa fosse nata in modo naturale, certo, forse avremmo potuto parlarne, ma non era un obiettivo fin dall’inizio, del tipo ‘Sì, inseriremo assolutamente una storia d’amore per ogni personaggio. Ecco come funzionerà il sistema. Dì loro tre cose carine e poi vorranno avere una relazione sentimentale’. Credo che debba essere qualcosa di più profondo, e deve, in un certo senso, essere organico quando scrivi queste cose. Ovviamente non entrerò nel dettaglio di quali siano le relazioni, ma deve essere davvero qualcosa di organico. E secondo me, non può essere qualcosa di pianificato in anticipo come una casella da spuntare. Deve essere qualcosa che funzioni per i personaggi che stiamo scrivendo.”
In definitiva, The Outer Worlds 2 promette compagni più complessi, reattivi e coinvolgenti, con legami che non puntano a soddisfare un cliché romantico, ma a costruire relazioni credibili, dove l’affetto – romantico o meno – possa emergere in modo autentico. Una scelta che, seppur meno immediata per i fan delle romance classiche, potrebbe portare a interazioni più mature e significative.
Ricordiamo che The Outer Worlds 2 arriverà il 29 ottobre su PC, Xbox Series X|S e PS5, e sarà incluso al lancio nel catalogo PC e Xbox Game Pass, e sarà un gioco decisamente “più grande e profondo” del primo capitolo.