E’ tra i film più visti di sempre della Disney, ma anche alzato un polverone a causa di un messaggio subliminale.
Lo storico film realizzato da Walt Disney Feature Animation e distribuito da Walt Disney Pictures è diventato un cult per i bambini nati negli anni ’80 e ’90, arrivando anche alle generazioni recenti. Il 32º Classico Disney divenne il quinto film uscito nel Rinascimento Disney. Fu realizzato da Don Hahn con una sceneggiatura affidata a Irene Mecchi, Jonathan Roberts e Linda Woolverton.

Tra i doppiatori figurano Matthew Broderick, Jeremy Irons, James Earl Jones, Moira Kelly, Rowan Atkinson, Whoopi Goldberg e Jim Cummings. La trama è girata in un regno di leoni in Africa, e fu influenzata dall’opera teatrale di William Shakespeare Amleto. La pellicola racconta la storia di Simba, un giovane leone che dovrà prendere il posto di suo padre Mufasa come re, ma dopo che il suo perfido zio Scar uccide Mufasa, il principe a quel punto vuole vendicare suo padre.
Venne lanciato il 15 giugno 1994 con una reazione positiva da parte della critica, anche grazie a una colonna sonora straordinaria. Il film animato ricevette anche una super valutazione “A+” da CinemaScore. Con un incasso totale di oltre 968 milioni di dollari in tutto il mondo, il Re Leone divenne il film d’animazione tradizionale di maggior incasso cinematografico nella storia, il film d’animazione in 2D di maggior successo negli Stati Uniti e il 39º lungometraggio nella classifica dei film con maggiori incassi nella storia del cinema.
I messaggi subliminali del Re Leone
Il film ottenne due Oscar per la sua realizzazione nella musica e il Golden Globe per il miglior film commedia o musicale. Le sue canzoni, con una colonna sonora originale di Hans Zimmer, furono fatte dal compositore Elton John e il paroliere Tim Rice. Nel 2016 venne scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso.
Il messaggio subliminale? Risulta facilmente visibile nella locandina di presentazione. Quelli che dovrebbero essere il naso e la fronte del felino, altro non sarebbero che la silhouette di una donna nuda di spalle. Nessuno scandalo clamoroso, tuttavia si è molto ricamato sul muso del felino. Secondo i detrattori, infine, Il re leone rappresenta un plagio del cartone giapponese Kimba – Il leone bianco, uscito negli anni ‘60 e tratto dal manga omonimo di Osamu Tezuka.