Hideo Kojima, uno dei più influenti game designer al mondo, ha spiegato durante l’Esports World Cup in Arabia Saudita che il medium videoludico sta attraversando un nuovo punto di svolta storico. Dopo il passaggio dal 2D al 3D e l’arrivo del multiplayer online, la terza grande rivoluzione è l’integrazione dell’intelligenza artificiale nello sviluppo dei giochi. Secondo il papà di Metal Gear e Death Stranding, questa tecnologia non si limiterà a strumenti come ChatGPT, ma potrà adattarsi alle abitudini di gioco degli utenti e trasformare radicalmente l’esperienza interattiva.
Kojima ha portato un esempio concreto tratto dal suo ultimo progetto, Death Stranding 2: On the Beach: per inserire le fattezze delle celebrità coinvolte, il suo team ha utilizzato un sistema di machine learning che ha permesso di ricreare modelli digitali più realistici. Tuttavia, il game designer ha sottolineato come, nonostante i progressi, il lavoro umano rimanga ancora fondamentale per raggiungere il livello artistico che desidera.
Leggiamo quanto affermato da Kojima durante l’Esports World Cup in Arabia Saudita:
“Il mondo dei videogiochi è sempre legato alla tecnologia. I film sono iniziati 120 anni e i videogiochi hanno solo cinquanta anni e ci sono state tre rivoluzioni tecnologiche. Difatti all’inizio i giochi erano tutti in 2D, con circa 16 colori, a 16 bit. Il primo e grande cambiamento è stato il passaggio al 3D. Il secondo è che ci siamo connessi su internet e abbiamo iniziato a giocare online. In tutto ciò credo che sia un trend attuale il fatto che l’IA sta entrando nella creazione dei videogiochi: non solo abbiamo ChatGPT, ma le IA apprendono dal modo in cui i giocatori giocano. E penso che sarà possibile ottenere dei benefici da essa”.
La sua riflessione nasce anche da un confronto con il regista Nicolas Winding Refn durante la New Global Sport Conference, dove i due hanno discusso della convergenza tra cinema e videogiochi. Kojima ha rimarcato che il futuro del gaming è indissolubilmente legato all’innovazione tecnologica, e che l’IA sarà la prossima forza trainante, in grado di ridefinire il modo in cui vengono creati e vissuti i mondi interattivi.
Per gli studenti e i futuri creatori, il messaggio di Kojima è chiaro: le rivoluzioni tecnologiche non sostituiscono l’immaginazione umana, ma ne amplificano le possibilità. Ed è proprio in questo equilibrio tra creatività e tecnologia che si giocherà il futuro dell’industria videoludica.
Aggiungiamo che Hideo Kojima ha rivelato in queste ore che gioca “forse solo un gioco all’anno” perché sono troppo lunghi e lui vuole vivere la vita vera.