Nel mare di ritorni nostalgici e revival ben confezionati, Kirby Air Riders non arriva come una semplice nota a piè di pagina, ma come un tentativo vero e proprio di riportare in auge una formula di gioco unica nel suo genere. Ventidue anni dopo il cult GameCube firmato Masahiro Sakurai, Nintendo ci riporta tra le curve a gomito e i cieli fluo di Dream Land con una struttura tanto familiare quanto aggiornata. Nessuna rivoluzione, ma nemmeno semplice riproposizione: Kirby Air Riders prende il DNA caotico e coloratissimo dell’originale e lo amplifica, con un’attenzione che merita un approfondimento serio. Siamo dunque pronti a raccontarvi le nostre impressioni nell’anteprima di Kirby Air Riders.
Un’eredità non da poco
Partiamo dal contesto: chiunque abbia giocato all’originale Kirby Air Ride ricorderà la sua anomalia. Era un racing game “semplificato”, dove il veicolo si muoveva da solo e il giocatore interveniva solo per derapare, attaccare o interagire. Sembrava minimale, ma dietro quella semplicità si celava una quantità impressionante di micro-scelte, tempismi, traiettorie e tattiche. La nuova incarnazione, Kirby Air Riders, riprende in pieno quella filosofia: accessibilità prima di tutto, ma con abbastanza strati sotto da far impazzire i giocatori più competitivi.
Il cuore del gameplay è ancora lì: il veicolo si muove in automatico, il giocatore deve solo preoccuparsi della direzione, del boost e – novità assoluta – di una mossa speciale per ciascun personaggio. Questa scelta, apparentemente piccola, aggiunge un livello di strategia che sorprende. In pieno stile Sakurai, si tratta di un’aggiunta calibrata, non una rivoluzione scomposta. Kirby, ad esempio, ha quattro colorazioni diverse, ciascuna con una special differente. E ognuna cambia davvero il modo in cui si affrontano le partite.
Il sistema di boost rimane fedele: si carica con la pressione del tasto B, si rilascia per derapare o attaccare, si sfrutta per le uscite di curva. Il tutto funziona ancora benissimo. Il drift – che all’epoca era già una gioia fisica, una danza ritmica con il pad – torna qui in una versione più fluida e meno punitiva. E tutto, a livello di sensazioni, fila.
Il ritorno del city trial
Il vero ritorno in grande stile è City Trial. Quella che all’epoca era una delle modalità più innovative mai viste in un gioco di corse, qui viene amplificata, resa più caotica, più imprevedibile. In parole semplici: 16 giocatori (online e locale) si lanciano in una città aperta, con l’obiettivo di raccogliere potenziamenti, rubare veicoli, sabotare gli altri, ed essere pronti per l’evento casuale che si attiverà allo scadere del timer.
Una volta scaduto il tempo i giocatori scelgono in che modalità affrontarsi. I risultati finali possono essere corse, battaglie, minigiochi, duelli di precisione. Tutto cambia. Ogni partita è diversa. Ogni preparazione può essere rovinata da un evento randomico: meteoriti, piogge acide, porte dimensionali. Il gioco non ti lascia mai sentire in controllo completo, e questa è la sua forza. L’impressione generale è stata positiva: frenetica, divertente, piena di momenti imprevedibili e strategici. Ma non sono mancati i dubbi, soprattutto legati alla necessità di una maggiore varietà di eventi finali per garantire freschezza a lungo termine.
Un roster nutrito
La varietà di personaggi è uno dei punti forti di questa produzione. Non solo Kirby e le sue varianti, ma anche Meta Knight, King Dedede, Bandana Waddle Dee, Gooey, Magolor e altri volti storici della serie. Tutti hanno caratteristiche e mosse diverse, ma per ora non sembra esserci uno sbilanciamento evidente. Ciò che conta è più la sinergia tra veicolo e pilota, che il personaggio in sé. Stesso discorso per le Air Ride Machine: Warp Star, Moto, Tank, Shadow Star e tante altre, ciascuna ha comportamenti unici, accelerazioni diverse, grip differenti. Tante soluzioni per gusti differenti e stili di guida differenti.
Visivamente, il gioco è un inno alla saturazione. Colori pieni, pulizia estrema, animazioni fluide, scenari brillanti ma leggibili. Le ambientazioni vanno da foreste e spiagge a città fluttuanti e stazioni spaziali. Ogni mappa è un parco giochi in miniatura. Tutto appare come un sogno infantile passato attraverso il filtro della tecnica contemporanea. La fluidità su Nintendo Switch 2 appare già solida, con frame rate costante anche nelle situazioni più caotiche. Impossibile non citare poi la colonna sonora. Tra nuovi arrangiamenti e riprese dai classici Game Boy e Super NES, la musica funziona ed è azzeccata. Il tema principale è già disponibile su Nintendo Music, e promette benissimo. L’audio design accompagna ogni derapata, ogni salto, ogni esplosione di stelle con un impatto che restituisce peso all’azione, pur restando sempre leggero.
Uno degli aspetti più interessanti, emersi proprio dalla demo alla Gamescom, è la volontà di Nintendo di creare un gioco accessibile ma non banale. Le opzioni per il multigiocatore, la presenza di una scuola guida per nuovi utenti, e la fluidità delle partite mostrano una cura per l’esperienza complessiva che va oltre la semplice nostalgia. Tutto è pensato per essere intuitivo al primo tocco, ma anche stimolante dopo ore di gioco. La curva di apprendimento è morbida, ma non piatta. Dopo poco si inizia a intuire come sfruttare le mosse speciali, quando intervenire sulle traiettorie degli avversari, quali veicoli si adattano al proprio stile. Il gioco premia chi esplora, chi sperimenta, chi rischia.
Un multiplayer che promette bene
Il supporto per 16 giocatori online, con opzioni per il matchmaking rapido e le lobby personalizzate, promette bene. La possibilità di giocare in locale fino a 8 giocatori con schermo condiviso o connessione wireless è un ritorno alle origini, ma con un’efficienza moderna. Tutto sembra progettato per mantenere alta la rigiocabilità, con premi, classifiche e sfide settimanali previste già al lancio. E qui sta forse la scommessa più grossa di Kirby Air Riders: diventare un nuovo grande party game di riferimento su Switch 2, un po’ come Mario Kart 8 lo è stato per la generazione precedente. La differenza? Qui non si corre solo per vincere: si corre per creare caos, per ridere, per sorprendersi. E questo, oggi, non è poco.
Commento finale
Kirby Air Riders è un ritorno fatto con amore. Sakurai non stravolge, ma espande. Nintendo dimostra di credere ancora nel piacere delle meccaniche semplici, nel divertimento istantaneo, nell’accessibilità che non significa banalità. Non sarà il titolo più profondo del 2025, ma sarà probabilmente una delle novità più sorprendenti. Perché non tutti i giochi devono essere enciclopedie di sistemi, a volte, bastano un tasto, una curva, una risata. E in questo, Kirby è ancora maestro.