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Physint si trova nella “fase concettuale”, OD è in pieno sviluppo presso Kojima Productions

Hideo Kojima, celebre creatore di Metal Gear e Death Stranding, ha parlato dello stato di sviluppo di Physint ed OD.
Alberto RossiBy
Hideo Kojima con dietro il logo di Kojima Productions

Hideo Kojima, celebre creatore di Metal Gear e Death Stranding, ha chiarito lo stato dei suoi prossimi progetti: Physint e OD. Dopo l’uscita di Death Stranding 2: On The Beach, il game designer ha rivelato in un’intervista a IndieWire che sta lavorando da solo su Physint, definendolo ancora nella “fase concettuale”. Si tratta di un action/spy game esclusivo per PlayStation, considerato da molti come un erede spirituale di Metal Gear, nato da un’idea maturata durante la pandemia.

Vista la distanza dallo sviluppo vero e proprio, Kojima ha stimato che potrebbero servire altri cinque o sei anni prima di vederlo sugli scaffali. Parallelamente, l’intero team di Kojima Productions è impegnato su OD, progetto realizzato in collaborazione con Xbox, confermato in sviluppo nonostante le recenti cancellazioni di altri titoli da parte di Microsoft.

Ecco quanto affermato da Kojima (grazie a GamesRadar):

“Sto iniziando a lavorare con il team su OD perché è un nuovo progetto, e sto anche lavorando a Physint da solo perché è ancora in fase concettuale. Aggiungo che sto facendo un sacco di interviste ogni giorno, ed anche promozioni – servizi fotografici, cose del genere – quindi non mi sento di aver finito i lavori su Death Stranding 2, a dire il vero.”

Per ora di OD si conoscono solo pochi dettagli, tra cui il misterioso test con l’Unreal Engine 5 e il coinvolgimento di attori reali, oltre al fatto che sarà un gioco diverso dagli altri, “un horror da amare ed odiare”. Kojima, nel frattempo, continua a monitorare i dati di gioco di Death Stranding 2, correggendo bug e osservando le scelte dei giocatori, oltre a dedicarsi ad attività promozionali e interviste.

E mentre non intende giocare al remake Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, ha ribadito che le cutscene sono parte integrante dell’esperienza videoludica, motivo per cui nel sequel di Death Stranding ha scelto di renderle più brevi per incoraggiare i giocatori a seguirle fino in fondo.

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