Un’avventura di TRON con visuale isometrica? Detto fatto! In attesa di TRON: Ares, nuovo capitolo della saga cinematografica sci-fi inaugurata nel 1982, Bithell Games ci riporta nel cibernetico mondo chiamato La Rete, più precisamente nell’Arq, sezione introdotta con il precedente lavoro della stessa software house intitolato TRON: Identity, di cui questo nuovissimo Catalyst è un diretto sequel. Con TRON: Catalyst, Bithell Games esplora nuovamente le profondità della Rete, ma questa volta lo fa con un action a visuale isometrica fortemente incentrato sulla componente narrativa.
Exo, protagonista di quest’avventura, è un programma dotato di un potere particolare, il Glitch, così potente da attirare l’attenzione di alcuni sgherri che popolano i meandri dell’Arq. In TRON: Catalyst sembra esserci tutto: moto-cicli, luci al neon e musica elettronica. Sarà sufficiente l’ennesimo bagno di nostalgia cibernetica a regalarci un ottimo antipasto in vista di ciò che vedremo al cinema sul finire del 2025? Scopriamolo insieme in questa recensione di TRON: Catalyst!
Corrieri digitali
Nonostante sia un seguito diretto di TRON: Identity, questo nuovo TRON: Catalyst cerca di mettere a disposizione del giocatore tutte le informazioni necessarie per calarsi pienamente nei panni di Exo. La protagonista, infatti, è un corriere — l’ennesimo, starete pensando voi, visto l’illustre collega che da poco è tornato all’azione — la cui ultima consegna è proprio il motivo scatenante di un’avventura fatta di azione e qualche colpo di scena.
Una storia narrata in modo simile a quanto visto nel precedente gioco che, a differenza di Catalyst, costituiva a tutti gli effetti una visual novel realizzata con cura e attenzione, per un genere di nicchia ma mai davvero passato di moda. Lo stesso tocco narrativo lo ritroviamo, in parte, anche in questo Catalyst, sebbene il gioco si focalizzi maggiormente sulle meccaniche action. Meccaniche che, come capirete leggendo i prossimi paragrafi, non sembrano averci convinto appieno.
Partiamo dalle cose buone: la componente action di TRON: Catalyst presenta sicuramente degli spunti interessanti. Exo può infatti correre, schivare e attaccare con la sua lama rotante, il tutto in un turbinio di luci al neon azzurre e arancioni che ci faranno sentire nel pieno del mondo di TRON. Attacchi e combo sono ovviamente all’ordine del giorno, con abilità che potranno essere sbloccate e potenziate man mano che si avanza nella storia principale.
Azione e narrazione
I problemi iniziano però addentrandosi nei meandri dell’Arq, quando i combattimenti tenderanno a diventare piuttosto ripetitivi, senza particolari requisiti in termini di abilità da parte del giocatore. Una piattezza che, purtroppo, si avverte anche al di fuori dei combattimenti. Come abbiamo detto, TRON: Catalyst punta molto anche sulla narrazione. Esplorare in lungo e in largo l’Arq alla ricerca di quest e dialogando con gli individui che la popolano mostra tuttavia ulteriori limiti di questa produzione.
Bithell Games sembra aver voluto restare a metà strada fra il precedente lavoro e un action game puro e crudo, e il risultato è che nessuno dei due aspetti risulta approfondito a dovere. La scelta di mantenere le cutscene in stile visual novel, con artwork statici dei protagonisti anziché filmati in CGI, non si è rivelata molto azzeccata; l’assenza della traduzione in italiano, inoltre, non aiuta di certo un pubblico più casual ad approcciarsi a un franchise potenzialmente popolare vista la fanbase.
Abbiamo apprezzato la presenza della possibilità di riavvolgere il tempo per tornare all’ultimo checkpoint, mantenendo però le conoscenze e le informazioni acquisite: una sorta di rewind consapevole in stile Zelda: Majora’s Mask che però ci è parso soltanto abbozzato e poco utile ai fini dell’esperienza di gioco. Un altro elemento che va ad aggiungersi alla lista di occasioni mancate per questo TRON: Catalyst.
Neonlandia
Dal punto di vista stilistico, TRON: Catalyst si presenta in maniera piuttosto semplicistica. La scelta di optare per la visuale isometrica ha permesso al team di sviluppo di utilizzare un motore grafico spartano, senza però particolari scompensi a livello visivo. L’art direction riprende quella del capitolo precedente, anche se in questo caso gli artwork — fin troppo statici — dei vari comprimari, realizzati in stile fumetto americano, non fanno gridare al miracolo.
Stesso discorso per la colonna sonora, con qualche rimando all’elettronica dell’OST cinematografica ma un po’ troppo anonima rispetto al contributo artistico che le celebrità della musica hanno dato (o stanno per dare) ai film legati al brand. Insomma, TRON: Catalyst sembra essere un antipasto un po’ troppo tiepido in vista di un blockbuster che, si spera, riscalderà il prossimo inverno al cinema.
La recensione in breve
TRON: Catalyst non è forse quello che ci aspettavamo. Nonostante qualche spunto interessante, il risultato è un action in isometrica piuttosto scialbo, che difficilmente potrà soddisfare le esigenze dei fan del leggendario film sci-fi. La decisione del team di sviluppo di legarlo a doppio filo al prequel TRON: Identity — una buona visual novel ma non di certo memorabile — inoltre non aiuta di certo.
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Voto Game-Experience