L’annuncio del prezzo di 79,99 dollari di The Outer Worlds 2 ha provocato una reazione negativa da parte della community, che ha inizialmente puntato il dito contro Obsidian Entertainment, infastiditi dalla decisione di aumentare di 10 dollari il prezzo del gioco. Tuttavia, il director Brandon Adler ha chiarito che la decisione non è dello studio, bensì di Microsoft, publisher del titolo. La polemica evidenzia una tensione crescente nel mondo videoludico: il costo dei giochi di nuova generazione continua ad aumentare, ed il secondo capitolo di The Outer Worlds è il primo gioco Xbox ad aderire ufficialmente a questa nuova fascia di prezzo.
Durante un’intervista a GamesRadar+ al Summer Game Fest, Adler ha ribadito con fermezza che “non siamo noi a stabilire i prezzi dei nostri titoli. Siamo sviluppatori, ci occupiamo di creare giochi.” Ha poi aggiunto, con una nota personale, che come creatore vorrebbe che tutti potessero giocare ai suoi giochi, ma che le decisioni commerciali spettano a chi pubblica il prodotto.
Microsoft, dal canto suo, ha già confermato un cambiamento nella sua strategia commerciale: alcuni nuovi giochi first-party usciranno a 80 dollari, valutati caso per caso. Questo cambiamento ha seguito un trend già intrapreso da Nintendo con Mario Kart World per Switch 2 (costa 90 Euro in versione fisica ed 80 Euro in digitale in Europa) e prefigura una nuova normalità nel settore.
La frustrazione dei fan è comprensibile, ma anche sintomo di un cambiamento strutturale: gli aumenti nei costi di produzione e le ambizioni tecniche dei moderni giochi AAA stanno spingendo sempre più publisher a ritoccare verso l’alto i prezzi di lancio. In ogni caso, The Outer Worlds 2, in arrivo il 29 ottobre, sarà solo il primo di una serie di titoli che probabilmente seguiranno questa nuova politica commerciale. Ad ogni modo è importante precisare che il gioco costerà sempre 80 Euro in Italia e non 90 Euro.