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Home»Articoli»Recensioni»Star Overdrive, la recensione: un inizio promettente

Star Overdrive, la recensione: un inizio promettente

La recensione di Star Overdrive, gioco open world italiano con qualche singhiozzo, ma che può portare in alto il team di sviluppo.
Marcello CresciniBy Marcello Crescini7 Maggio 2025
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keyart di star overdrive
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Vedere nomi italiani nelle prime immagini di un gioco è davvero piacevole. Star Overdrive li inserisce proprio all’inizio inquadrando sinteticamente la navetta di Bios, protagonista del gioco, mentre riceve un segnale di aiuto da parte di una vecchia amica. Ma togliendo per un secondo l’italianità dall’equazione, quanto di buono c’è in Star Overdrive?

Una storia che fatica a partire

bios guida il suo hovercraft in star overdrive

Il protagonista Bios atterra su un pianeta minerario ormai disabitato, o perlomeno privo di forme umane. L’unica che si potrebbe ritrovare è quella di Nous, studiosa inviata precedentemente sul posto e che sembra subito essere molto legata a Bios. I suoi olomessaggi preregistrati e i nastri sparsi per la mappa del pianeta Cebete sono la via per proseguire all’interno di una narrazione molto lineare e riassunta nel diario di viaggio.

Nous ha scoperto segreti e dettagli su quel mondo che vuole raccontare a Bios, ma senza rendere il tutto così facile per lui e di conseguenza anche noi. Sembra volerlo proteggere da determinate informazioni riguardo il pianeta minerario e ciò che è nascosto nel suo sottosuolo. Di fatto tutto ciò che possiamo scoprire sono proprio le nuove abilità necessarie a Bios per esplorare al 100% la mappa diversificata in 4 biomi e portare a completamento tutti i dungeon.

Bios, al contrario di Nous, è silenzioso. Il rapporto tra i due è raccontato solo dalla figura femminile tramite olomessaggi a cui il nostro protagonista risponde solo con pochi gesti che comunicano il suo mix di confusione e preoccupazione. All’inizio sembra tutto piuttosto vago e fumoso, ma non scoraggiatevi: proprio come per il gameplay che vedremo a breve, Star Overdrive ha bisogno di pazienza per mostrare il suo potenziale.

Gameplay a volte macchinoso, ma con un futuro

terreno di caccia in star overdrive

Star Overdrive parte piano, offrendo tecniche molto basilari per movimento e attacco. Potrebbe sembrare poco all’inizio, ma è quello stretto necessario per capire come approcciarsi e prepararsi agli step successivi. La presenza di puzzle nelle miniere che quasi ogni volta insegnano nuovi modi per sfruttare le abilità è un ottimo incentivo ad andare avanti e approfondire il gameplay di Star Overdrive.

L’ispirazione di The Legend of Zelda: Breath of the Wild è lampante, soprattutto per via di come le abilità ambientali devono essere sfruttate per diversi motivi. Dopo qualche ora di gioco si possono ad esempio creare aree che agevolano nei salti, oppure agganciare diversi oggetti per attivare pulsanti, o ancora comandare la mente dei nemici.

Se quindi si comincia con una brevissima combo di colpi della propria spada keytar, in seguito ci si può anche scordare della sua presenza e passare alle abilità di elaborate. Del resto, il combattimento corpo a corpo non sembra mai decollare come profondità, restando sempre piuttosto banale. È molto più entusiasmante concatenare diverse abilità e sfruttare i punti deboli dei diversi nemici, con la keytar che diventa quasi solo il mezzo per dare il colpo di grazia.

Star Overdrive pecca forse nelle sue boss fight, che non riescono mai a prendere del tutto il volo e per certi versi non godono di una vera escalation che porta al loro incontro. Ci saremmo aspettati degli avvicinamenti più sentiti verso gli incontri e soprattutto delle fasi meno confusionarie per quanto riguarda i loro combattimenti.

Che bello questo Hovercraft

combattimento con keytar di bios

Il mezzo di trasporto di Star Overdrive merita un capitolo a sé, soprattutto quando il movimento a piedi risulta spesso macchinoso e poco preciso nelle sezioni platform. L’hovercraft permette di sfrecciare tra le dune di Cebete e viaggiare a tutta birra da un punto all’altro della mappa (per quanto sia possibile sbloccare il trasporto rapido più avanti). È la personalizzazione a renderlo eclettico: si può scegliere cosa prediligere tra controllo, velocità e resistenza, oltre ad altri attributi che consentono di viaggiare su acqua, metallo e corruzione.

Questi ultimi vengono generati casualmente durante il crafting quando si introduce nel mix un elemento raro. Non si può quindi sapere in anticipo che tipo di oggetto uscirà dalla nostra officina, bensì solo la categoria del pezzo e quali attributi dovrebbe andare a migliorare.

L’hovercraft gode anche di tutte le abilità di Bios, utilizzabili durante la guida per aumentare la velocità, scalare le colline e velocizzare la sconfitta dei nemici nei terreni di caccia. Le evoluzioni aeree permettono inoltre di mantenere un buon andamento ad alti ritmi. Tutto questo è il punto focale e meglio riuscito del gioco, sfruttabile soprattutto nelle gare e nelle prove a tempo. Ogni momento ad alta velocità è ben espresso dagli elementi grafici e riesce a mantenere un valido framerate anche in modalità portatile.

Qualche traballio grafico su Nintendo Switch

uso delle abilità di bios in combattimento

Giocato su Nintendo Switch, Star Overdrive non riesce sempre a rispettare determinati standard grafici e tecnici. Sia in modalità portatile, sia collegata alla dock, ci sono momenti in cui la fluidità dell’immagine viene meno. Succede soprattutto nei momenti di combattimento più concitati e quando si colpiscono i giacimenti verdi sparsi per la mappa.

Al di là di questo, lo stile dei disegni è molto piacevole e si presta bene per la natura di Star Overdrive. La sensazione di alta velocità dell’hovercraft si percepisce bene in qualsiasi momento, così come la sua lentezza quando non abbiamo accumulato abbastanza evoluzioni aeree. Altri elementi risultano invece quasi piatti e privi di riflessi, generando quindi una certa disparità di trattamento tra tutto ciò che si può vedere sullo schermo.

Il comparto audio è a sua volta diviso tra effetti sonori approssimativi e una colonna sonora davvero piacevole. Nel primo caso si possono avvertire talvolta stacchi tra effetti sonori, senza quindi un legame che possa amalgamarli bene nel gioco. La colonna sonora invece è apprezzatissima, in linea con lo stile visivo che caratterizza Bios e il suo hovercraft, ritmata e soprattutto godibile anche su YouTube tramite i QR code sbloccabili nel gioco.

Essendo Star Overdrive molto vicino al mondo musicale, grazie alla sua spada-chitarra, ai nastri sparsi per la mappa e allo stile d’abbigliamento anni 80/90, un simile trattamento per le musiche del gioco è pienamente centrato.

La recensione in breve

7.0 Promettente

Star Overdrive ricorda per certi versi quei giochi usciti circa 25 anni fa (perché il 2000 risale a 25 anni fa, purtroppo) per via del modo in cui butta subito nella sua storia senza dare grandissime spiegazioni e sfruttando la scoperta per raccontarsi. Probabilmente potrebbe suscitare emozioni simili per i millennial, mentre essere un pochino meno apprezzabile dalle nuove generazioni, perlomeno all’inizio. Dopo qualche ora si scopre la sua anima, degna di nota, ma comunque da affinare in futuro risolvendo quelli che sono meramente errori di gioventù.

  • Voto Game-Experience 7
  • User Ratings (0 Votes) 0
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