Nonostante la fama duratura e l’affetto dei fan, Banjo-Kazooie difficilmente vedrà un nuovo capitolo. A dirlo è stato Grant Kirkhope, il celebre compositore del gioco, che ha spiegato in una recente intervista perché le speranze sono quasi nulle. Il suo messaggio, inizialmente diffuso sui social con un laconico “zero speranze”, ha scatenato forti reazioni tra i nostalgici dell’era Nintendo 64. Ma Kirkhope, con grande onestà, ha chiarito che il problema è complesso e poggia su più fattori.
Grazie ad Eurogamer scopriamo che in primo luogo c’è una questione di interesse da parte di Rare, lo studio originale. Secondo Kirkhope, la voglia di rilanciare Banjo-Kazooie semplicemente non c’è più, e anche Microsoft – che ora possiede lo studio – non avrebbe intenzione di spingere in quella direzione, limitandosi a fare da spettatore. Questo significa che Rare dovrebbe fare tutto da sola, oppure affidare il progetto a uno studio esterno.
Ed è proprio qui che emerge un altro ostacolo cruciale: trovare un team capace di replicare l’anima del gioco. L’umorismo tipicamente britannico di Banjo-Kazooie è un tratto distintivo difficile da riprodurre. “Quel tipo di comicità è fondamentale”, ha sottolineato Kirkhope, e affidare lo sviluppo a uno studio che non riesca a coglierne le sfumature sarebbe rischioso. Studios come Toys for Bob (già responsabili del ritorno di Crash e Spyro) e persino Moon Studios hanno espresso interesse, ma resta da vedere se Microsoft sarebbe disposta a cedere loro le redini.
C’è poi il tema più spinoso di tutti: i soldi. Per giustificare un investimento simile servirebbe un pubblico molto più ampio di quello che oggi segue nostalgicamente il brand. “Io ho poco più di 100.000 follower su Twitter, ma se quella è tutta la ‘bolla Banjo’, non basta. Servono milioni di persone che comprino il gioco”, ha dichiarato Kirkhope. Senza la prospettiva di un ritorno economico solido, è difficile che un’azienda investa nel progetto.
Kirkhope ha comunque ribadito che, se mai venisse contattato per comporre la colonna sonora di un nuovo capitolo, accetterebbe “in un batter d’occhio”. Tuttavia, è consapevole che in caso di rilancio si potrebbe scegliere un nuovo compositore, per rinnovare lo stile sonoro o marcare una nuova direzione. Lui stesso, con autoironia, si chiede se abbia ancora “abbastanza Banjo dentro” da tirare fuori qualcosa di all’altezza, ma è certo che ci proverebbe con tutto se stesso.
Nel frattempo, i fan possono guardare alla serie Yooka-Laylee, sviluppata da ex membri di Rare proprio come tributo spirituale a Banjo-Kazooie. Kirkhope ha anche contribuito alla colonna sonora di quei giochi, insieme a progetti più recenti come Mario + Rabbids e Yooka-Replaylee, dimostrando che il suo stile musicale – ironico, fantasioso, immediatamente riconoscibile – è ancora vivo e apprezzato.
Alla fine, Kirkhope ha espresso gratitudine per il fatto che Banjo-Kazooie, e la sua musica in particolare, siano ancora ricordati con affetto. Anche se la porta per un nuovo capitolo resta socchiusa, la vera eredità della serie sopravvive nei cuori di chi l’ha vissuta e nella musica che ha saputo rendere ogni livello indimenticabile.
In conclusione dell’articolo segnaliamo che secondo il creatore di ORI, Banjo-Kazooie ha il potenziale “per rivaleggiare” con Mario 3D.