Ghost of Yōtei è pronto ad approdare su PS5 nel corso della giornata del 2 ottobre 2025, ma nelle scorse settimane non sono mancate le polemiche. A far discutere non è il gameplay, né l’ambientazione, bensì la protagonista: una donna. Una parte della fanbase ha subito bollato il titolo come “woke”, accusando Sucker Punch di aver voluto inserire forzatamente un personaggio femminile. Il team di sviluppo, tuttavia, ha risposto con fermezza e chiarezza, motivando le scelte narrative con radici sia tematiche che culturali.
Appena poche ore dopo il trailer con la data di uscita, nel corso di una nuova intervista con Variety, i co-direttori creativi Jason Connell e Nate Fox, hanno affermato che Ghost of Yōtei nasce come una nuova origin story ambientata in una regione mai esplorata prima dalla saga: l’Ezo del periodo Edo, oggi conosciuto come Hokkaido. Un luogo tanto incantevole quanto pericoloso, perfetto per una storia di vendetta. Atsu, la protagonista, incarna l’archetipo del personaggio sottovalutato che affronta un mondo ostile. La sua trasformazione in Onryō, spirito vendicativo del folklore giapponese tipicamente femminile, non è casuale: è il cuore pulsante della narrazione. Come spiegano gli autori, “le Onryō sono storie di vendetta femminili per eccellenza”, e Atsu rappresenta pienamente questa figura.
Oltre alla componente narrativa, Ghost of Yōtei promette un’esperienza di gioco ricca e profonda. Ritorna il sistema di combattimento ispirato al cinema samurai, potenziato da nuove armi come il kusarigama e la possibilità di apprendere tecniche dai maestri nascosti nel mondo di gioco. Il paesaggio di Ezo diventa protagonista quanto i personaggi: una terra selvaggia, variegata e ricca di biomi differenti, dove l’esplorazione libera sarà centrale.
Questa scelta, tutt’altro che improvvisata, nasce dalla volontà di creare un sequel che sia “fresco ma familiare”, rispettoso dell’eredità di Ghost of Tsushima ma in grado di offrire nuove emozioni. “Siamo artisti, vogliamo commuovere in modi nuovi”, ha dichiarato Connell, difendendo l’idea che il vero fulcro del gioco non è il genere del protagonista, ma la forza del suo viaggio, della sua umanità e della sua sete di giustizia.
In definitiva, secondo Sucker Punch Ghost of Yōtei non è “woke”: è semplicemente coerente. Con la sua eroina forte e vulnerabile al tempo stesso, l’ambientazione affascinante e i richiami alla tradizione giapponese, il gioco si prepara a onorare e innovare il lascito della serie, offrendo un’esperienza che punta ad intrattenere i fan della serie.