Shuhei Yoshida, storico volto di PlayStation e protagonista di una carriera trentennale all’interno dei Sony Worldwide Studios, ha recentemente rivelato in un’intervista a GameFile perché non è mai stato preso in considerazione come CEO della divisione gaming. La risposta? “Sono troppo pazzo per loro”, ha dichiarato Yoshida con ironia ma anche un velo di verità. Secondo quanto raccontato, Sony ha preferito, negli ultimi decenni, affidare la guida del brand a figure più pragmatiche e orientate al business, come Kaz Hirai, Andrew House e Jim Ryan.
Come leggiamo su MP1ST, dopo l’esperienza di Ken Kutaragi – il genio visionario dietro PlayStation, ma anche protagonista di scelte controverse come il lancio inizialmente problematico della PS3 – l’azienda ha optato per profili meno rischiosi. Yoshida, che si considera un amante delle idee folli, delle innovazioni radicali e delle strade mai percorse, si è quindi trovato tagliato fuori dalle logiche manageriali più conservative. “Ho sempre voluto fare qualcosa di nuovo, qualcosa che potesse diventare importante in futuro, anche se nessuno ci aveva mai provato prima”, ha spiegato.
Le sue parole offrono uno sguardo interessante su come l’industria videoludica, anche nei suoi vertici più creativi, stia sempre più premiando la stabilità economica rispetto all’audacia visionaria. Tuttavia, molti fan e addetti ai lavori si chiedono: cosa sarebbe successo se Sony avesse dato le chiavi del regno a una mente come Yoshida? Forse oggi PlayStation avrebbe seguito una rotta diversa, più coraggiosa e meno vincolata dalla controversa svolta verso i giochi live service, che non ha convinto una parte del pubblico.
In ogni caso, le riflessioni di Yoshida non sono semplici nostalgie personali. Sono uno stimolo a pensare a come bilanciare rischio, creatività e sostenibilità in un’industria che vive di innovazione, ma che talvolta sembra temerla. E chissà, magari in un altro universo, PlayStation è davvero nelle mani di uno “pazzo” geniale.
Aggiungiamo che nelle scorse settimane Yoshida ha affermato che PlayStation deve cambiate strategia, senza soffermarsi più sulla potenza e la grafica.