Anni sono passati dal lancio di Assetto Corsa e per quanto fosse arrivato Assetto Corsa Competizione a mettere un po’ di pepe, mancava un titolo che potesse riportare nei garage anche le auto più comuni. Con Assetto Corsa EVO, il team di Kunos Simulazioni vuole restituire questa possibilità ai suoi giocatori, scegliendo l’Early Access come modalità di crescita simultanea. Solo il tempo ci dirà se è ancora una volta la soluzione giusta, motivo per cui è troppo presto per trarre conclusioni. Tutto ciò che possiamo fare è dare le nostre prime impressioni di Assetto Corsa EVO e passare qualche ora sull’asfalto per testarne la bontà.
Il rodaggio di Assetto Corsa EVO è appena iniziato
Se Assetto Corsa EVO fosse una supercar, in questo momento il suo contagiri sarebbe ancora autolimitato per preservare la salute del motore fino a tempo debito. La ricchezza di contenuti a cui siamo abituati grazie ad Assetto Corsa è ancora un miraggio, ma per fortuna ben scritto nel tempo: ad ogni accesso viene infatti presentata la road map con tutte le promesse che Kunos Simulazioni mette sul piatto.
Al momento, Assetto Corsa EVO offre 20 veicoli (alcuni con edizioni speciali o limitate) da guidare in 5 circuiti, ma già negli step più vicini ci sarà un piccolo aumento del parco auto. Dovrebbe bastare in teoria per giustificare il prezzo attuale di 40€? Dipende da quanto si è pronti a comprendere questo approccio, fidarsi degli sviluppatori e non ingozzarsi continuamente di novità.
Ogni auto è realizzata nei minimi dettagli. Alcune di queste, viste da vicino anche nella versione reale, stupiscono per la precisione maniacale. Se quindi abbiamo innalzato per anni la qualità grafica di titoli molto meno simulativi, aspettate solo di fare un giro nel menu principale.
Guida senza assist anche nei menu
Provato con un Thrustmaster T300RS, la configurazione iniziale non è stata esattamente veloce. Ci aspettavamo un riconoscimento istantaneo della periferica, quando invece è stato necessario impostare ogni tasto singolarmente. Una volta finalizzato il setup, seguendo anche le guide linea ufficiali per questo volante, è stato il momento di guidare in tracciato una Audi RS 3 Sportback in quel di Imola.
Abbiamo scelto quest’auto per qualche motivo. Oltre ad essere uno dei modelli provati anche nel mondo reale, è un’evoluzione del concetto di sportività di Audi. Dotata di torque splitter, il sottosterzo diventa ormai un brutto ricordo. Assetto Corsa EVO fa il suo dovere dotando questa Audi RS 3 Sportback delle stesse dinamiche di guida ritrovabili nella controparte reale. Il peso dell’auto si fa sentire in qualsiasi momento, passando dallo schiacciamento contro il sedile al frontale supercaricato in fase di frenata. Tornando a una visione globale di tutti i modelli disponibili finora, le diverse configurazioni tecniche fanno sentire il divario di guidabilità. Non è solo l’aerodinamica completamente differente tra una Abarth 500 e una Porsche 911, ma anche i dischi dei freni in carboceramica a consentire stili di guida completamente opposti.
Tutto ciò rende Assetto Corsa EVO un’autentica gioia anche solo nell’esperienza single player senza grandissime pretese. Giro dopo giro, la conoscenza di auto e tracciato consente di andare sempre più veloce. Moltiplichiamo auto e tracciato per ritrovarci al momento con almeno 100 combinazioni diverse di guidabilità, al contrario di sedicenti titoli simulativi dove più auto condividono le stesse meccaniche.
I problemi tecnici di Assetto Corsa EVO si risolveranno col tempo
Early Access significa work in progress. È quindi abbastanza ingenuo pretendere che Assetto Corsa EVO funzioni esattamente come dovrebbe, senza alcun intoppo. I problemi tecnici ci sono e alcuni danno parecchio fastidio.
Partiamo da un effetto cupido nei confronti degli antivirus, che a quanto pare trovano molto succulento l’exe del gioco. Nel nostro caso è necessario abbassare le difese per 10 minuti così da evitare il controllo e riuscire effettivamente a giocare. Una volta entrati, la fluidità del menu non è mai perfetta e con rallentamenti che di sicuro andranno a risolversi in futuro.
Poco cambia tra l’altro se si ha potenza di fuoco all’interno del case. La combo RTX 4070 Super e AMD Ryzen 7 7800x3D lascia comunque spazio a incertezze da tutti i punti di vista, con una qualità da tenere sul medio per non avere forti drop e una tendenza allo stuttering (parzialmente risolvibile con un avvio da amministratore e una modifica dall’app NVIDIA). Per ora non ci sono stati crash del gioco, nonostante la community li segnali costantemente nei thread di Steam. Assetto Corsa EVO è quindi ancora molto acerbo per quanto riguarda la sua stabilità.
Menzione speciale per la IA del gioco, un mix tra le peggiori lobby di F1 e le prime gare di iRacing. A volte ha incredibili tendenze suicide, altre invece scambia il nostro paraurti per un bel punching ball. Nettamente da migliorare, ma proprio nettamente.
Non per tutti, ma meglio così
Parliamoci chiaro. Assetto Corsa EVO, come gli altri titoli sviluppati da Kunos Simulazioni, è un titolo di nicchia. E per fortuna aggiungeremmo. Mettersi alla guida pensando di essere in Gran Turismo 7 o Forza Motorsport è il primo errore che si può fare per giudicare male la sua bontà. Va utilizzato su PC con un setup da guida, mettendosi bene in testa che se è “difficile” è perché vuole essere simulativo senza dare grandissimi aiuti a chi lo approccia come se fosse un arcade.
Assetto Corsa è studio al 100% di ogni veicolo su ogni tracciato. È un continuo test contro la fisica e contro se stessi per arrivare a un estremo livello di comprensione delle quattro ruote. Pensare quindi di trovare la stessa profondità di contenuti visibile in altri titoli ben più commerciali è semplicemente sbagliato. Possiamo stare ore a discutere sul prezzo del biglietto di ingresso, fattore che per via di come funziona ormai il mercato dei videogiochi risulta essere sempre più soggettivo.
In conclusione
La natura Early Access di Assetto Corsa EVO è necessaria per costruire qualità insieme alla community, attraverso una foresta fitta di errori e malfunzionamenti. I giocatori sono beta tester di un prodotto pur sempre pagato, ma con una parabola evolutiva che punta alle stelle. Potremmo quindi ritrovarci nel 2026 a parlare di quanto sia eccellente il lavoro finito e della quantità di mod ormai sviluppate dai fan per rendere ancora più unico il gameplay.
Tutto dipende quindi da una sola domanda. Siete disposti a spendere 40€ per avere in mano un prodotto ancora embrionale in cui riporre fiducia? Se sì andate pure, ma senza rimorsi.