L’interruzione del PlayStation Network (PSN) avvenuta in questa giornata dell’8 febbraio ha scatenato un acceso dibattito non solo tra gli utenti PlayStation, ma anche tra gli esperti del settore. Tra questi troviamo Jez Corden, giornalista di WindowsCentral, che ha prontamente espresso la sua preoccupazione sottolineando come questo evento rappresenti un campanello d’allarme per Microsoft e la sua strategia di espansione multipiattaforma di Xbox.
Secondo Corden, l’affidarsi a infrastrutture di terze parti per garantire l’accesso ai propri servizi potrebbe rivelarsi un boomerang finanziario per Xbox, specialmente se tali ecosistemi non sono in grado di offrire la stessa stabilità di Xbox Live.
L’analisi di Corden parte da un presupposto chiave: il PSN, pur essendo il servizio online di una delle aziende più affermate nel settore gaming, ha dimostrato fragilità, rimanendo offline per oltre 18 ore. Questo scenario, secondo il giornalista, dovrebbe indurre Microsoft a riflettere sui rischi di una strategia che riduca il ruolo dell’hardware Xbox per puntare sempre di più su un approccio multipiattaforma.
Infatti, se Microsoft decidesse di rendere i suoi titoli e servizi dipendenti da infrastrutture altrui, eventi simili potrebbero minacciare direttamente il suo business, causando perdite finanziarie significative e minando la fiducia degli utenti.
Il problema, secondo Corden, è sostanzialmente che Microsoft sembra avviarsi su una strada pericolosa, spinta dalla filosofia dell’amministratore delegato Satya Nadella, che considera l’hardware Xbox meno centrale rispetto ai servizi digitali.
“L’inattività di PSN dovrebbe probabilmente rappresentare un campanello d’allarme per Microsoft ed Xbox, che si renderà conto di quanti soldi potrebbero potenzialmente perdere se si affidassero agli ecosistemi altrui per fornire l’accesso ai clienti… Piccolo appunto per i fanboy: sto rivolgendo questa critica a chi, come Satya Nadella, pensa che Microsoft non debba continuare a fare dell’hardware Xbox il punto d’approdo ideale dei propri servizi”.
L’idea di rendere Xbox un marchio più orientato ai software e ai servizi, anziché all’hardware dedicato, potrebbe compromettere l’intero ecosistema di Microsoft nel settore gaming. Il blackout del PSN, quindi, non è solo un problema per Sony, ma un chiaro avvertimento per il futuro di Xbox, se dovesse perdere il controllo sulla propria infrastruttura di rete.
La discussione si inserisce in un più ampio dibattito sul futuro del gaming e sul ruolo delle piattaforme proprietarie. Se il focus si spostasse completamente sul cloud e sulle infrastrutture di terze parti, Microsoft rischierebbe di perdere uno dei suoi maggiori punti di forza: la stabilità e la capillarità della propria rete. Per questo motivo, secondo Corden, l’azienda di Redmond dovrebbe considerare il blackout del PSN come una lezione importante e mantenere il controllo della propria infrastruttura online per garantire ai giocatori un’esperienza sempre stabile e affidabile.
PSN being down should probably be a wake up call for Microsoft / Xbox about how much money you can potentially lose if you rely on others' ecosystems to provide your access to customers…
— Jez (@JezCorden) February 8, 2025