Ken Levine, celebre per aver ridefinito la narrativa videoludica con titoli come BioShock, ha recentemente svelato le sue fonti di ispirazione per il prossimo progetto, Judas. In un’intervista, Levine ha elogiato The Last of Us per la sua capacità di raccontare storie profondamente umane e Inside per la sua atmosfera avvolgente e il suo storytelling senza parole.
Questi due giochi rappresentano per Levine le due facce dello spettro narrativo: l’emozione umana e l’immersione atmosferica. Ken Levine ha rivelato in una nuova intervista su GamesIndustry che ritiene che la narrazione interattiva nei videogiochi sia ancora largamente inesplorata e che ci siano enormi potenzialità da sviluppare.
Con Judas, Levine vuole andare oltre il modello lineare e tradizionale, offrendo un’esperienza più dinamica e reattiva. La sfida principale, secondo lui, è creare giochi che non si limitino a mostrare una storia, ma che coinvolgano il giocatore come parte integrante del racconto.
L’influenza di The Last of Us si riflette nella ricerca di storie realistiche e umane, capaci di connettersi emotivamente con i giocatori. Levine considera il lavoro di Neil Druckmann un punto di riferimento per la sua abilità di rappresentare le emozioni umane in modo autentico. Questo approccio, che combina narrazione e gameplay, è un elemento chiave per creare un legame significativo tra il giocatore e la storia.
All’altro estremo dello spettro narrativo, Levine ammira profondamente Inside, un gioco che racconta una storia senza dialoghi, basandosi esclusivamente su immagini e atmosfera. Questo titolo di Playdead dimostra come i videogiochi possano raccontare storie in modo unico, creando un senso di immersione totale. Levine ha spiegato che, durante lo sviluppo di Thief, il suo team aveva discusso l’importanza di bilanciare trama e atmosfera. Sebbene i suoi giochi tendano ad avere storie articolate, riconosce che l’atmosfera può essere altrettanto potente per coinvolgere i giocatori.
Judas mira a combinare il meglio di questi due mondi. Levine e il suo team stanno sperimentando modi per far reagire i personaggi del gioco alle azioni del giocatore in modo organico, creando un’esperienza narrativa fluida e coerente. Questo processo richiede uno sforzo enorme, perché implica prevedere e rispondere a una vasta gamma di azioni dei giocatori. Levine crede che la continuità sia fondamentale: invece di semplici eventi casuali, Judas si concentrerà su sequenze di eventi che porteranno a reazioni significative e contestuali da parte dei personaggi.
In conclusione, Ken Levine vuole ridefinire la narrativa videoludica integrando l’umanità di The Last of Us e l’atmosfera di Inside. Con Judas, punta a creare un’opera che renda i giocatori partecipi attivi della storia, offrendo loro libertà di esplorare e influenzare il mondo di gioco in modi mai visti prima. Questo approccio ambizioso potrebbe segnare una svolta per la narrativa interattiva nei videogiochi.