Christopher Barrett, figura storica dell’industria videoludica ed ex direttore di Marathon, ha intentato una causa da 45 milioni di dollari contro Sony Interactive Entertainment e Bungie, accusandoli di licenziamento ingiustificato e danni alla reputazione.
Barrett, licenziato nel marzo 2024 durante un’indagine interna, sostiene che le accuse di cattiva condotta sessuale siano infondate e che il suo licenziamento sia stato orchestrato per evitare il pagamento di bonus contrattuali e coprire problematiche aziendali legate al movimento #MeToo.
La vicenda si sviluppa in un contesto turbolento per Bungie, con difficoltà finanziarie, ritardi nello sviluppo di giochi come Marathon, e la gestione di accuse di cattiva condotta interna. Secondo il reclamo, Sony e Bungie avrebbero approfittato delle accuse per scaricare Barrett, addossandogli la colpa per problemi aziendali più ampi, inclusi ritardi e carenze nei risultati finanziari. La causa descrive una cultura aziendale tossica, con episodi di comportamenti discutibili anche da parte di dirigenti senior.
Come leggiamo su VentureBeat, Barrett, che ha contribuito in modo significativo alla creazione di Halo e Destiny, sostiene di non essere mai stato confrontato direttamente con prove di cattiva condotta e di essere stato licenziato senza la possibilità di difendersi. La sua rimozione è avvenuta durante un congedo per motivi di salute mentale, e l’indagine che ha portato al licenziamento non gli avrebbe consentito di avere supporto legale o di rispondere alle accuse.
L’ex-direttore di Bungie accusa le due aziende di aver distrutto deliberatamente la sua reputazione per giustificare tagli aziendali e ridurre i costi associati al suo contratto. Il licenziamento avrebbe anche permesso a Sony e Bungie di proiettare un’immagine di durezza nei confronti delle accuse di molestie, mentre cercavano di coprire le proprie mancanze nella gestione della cultura aziendale.
La causa presenta dettagli significativi sul ruolo di Barrett nell’azienda e sull’evoluzione del suo rapporto con Bungie e Sony, sottolineando il suo contributo allo sviluppo di franchise di successo e il valore che aveva accumulato attraverso partecipazioni azionarie. Barrett si dichiara fiducioso che i fatti emergeranno attraverso il processo legale e che il suo nome verrà riabilitato.
Questo caso pone interrogativi sul modo in cui le grandi aziende gestiscono sia le accuse di cattiva condotta sia le dinamiche contrattuali in contesti di ristrutturazione e acquisizioni. Sony e Bungie non hanno ancora commentato ufficialmente le accuse mosse contro di loro.