Dai meandri dimenticati della PS Vita arriva un titolo targato Nis America e Experience Inc. che approda finalmente su Steam: Stranger of Sword City. Questo titolo complesso ed appagante è riuscito a fare breccia nel nostro cuore di appassionati di gdr duri e puri, regalandoci ore e ore di divertimento ma anche di tensione, data la sua difficoltà nettamente superiore alla media. Già su PS Vita e Xbox è stato un discreto successo, come se la caverà su Steam? Oggi siamo qui per dirvelo.
La terrà che tremò…
Strangers of Sword City porta il giocatore in un mondo fantasy popolato dai più classici cliché del genere, con mostri, draghi, demoni, magie, cavalieri e spadaccini, ma anche insoliti orpelli moderni, come televisori, motori e aerei. Proprio un disastro aereo darà origine a tutto, in cui il nostro protagonista sarà l’unico sopravvissuto, in quanto destinatario di un potere superiore a qualsiasi essere vivente, e ci farà approdare nel mondo di Escario, tanto bello quanto pericoloso. Potremmo personalizzare il nostro eroe in ogni aspetto, dal ritratto all’età, che fornirà bonus diametralmente opposti tra punti abilità e vitalità. Sarà possibile scegliere tra cinque diverse razze (anche se nella prima partita potrete essere solamente Umano) e 8 classi, tutte molto classiche per il genere GDR fantasy. Una volta creato il vostro alter ego virtuale inizierà l’avventura, che per la prima mezz’ora vi introdurrà agli elementi principali del gioco e ai personaggi più importanti, facendovi passare una buona mezz’ora in compagnia di svariate linee di dialogo. Chi cerca l’azione veloce e le poche parole farà meglio ad orientarsi su qualche altro titolo, visto che Strangers of Sword City tende ad essere un gioco prolisso, ricco di testi, citazioni e lore molto affascinante. Peccato non possa dirsi lo stesso della trama, un po’ confusionaria e difficile da seguire, ma che non si discosta troppo dallo stereotipo del genere Eroe Eletto Salvatore che trionfa sul male. Siamo comunque davanti ad un gioco estremamente longevo, che vi terrà impegnati per ore ed ore, dalla rigiocaiblità elevata grazie ai vari personaggi creabili.
…e l’aria si incendiò
Stranger of Sword City è un dungeon crawler molto classico, più simile a Legend of Grimrock che ad altri, con un sistema di combattimento che per molti versi è simile a quello di Shin Migami Tensei. Il gioco vi permetterà di guidare un party di 6 personaggi, tutti completamente selezionabili a vostra scelta e equipaggiabili come meglio credete, che vi consigliamo di diversificare al meglio perché il gioco non perdona. Nonostante infatti il gameplay sia quello di un classico jrpg a turni statico, la difficoltà degli scontri nei dungeon è molto alta, soprattutto a causa della randomicità degli stessi. Vi capiterà infatti molto spesso di imbattervi in nemici estremamente potenti per il vostro livello attuale, e ve ne renderete conto solo dopo che i vostri membri del party inizieranno a subire più danno del dovuto. In questi casi la fuga è d’obbligo, facendovi pregare di non incontrare più quel tale mostro. Nonostante questo possa a tratti definirsi frustrante, è in realtà un incentivo al farming, cosa che è praticamente indispensabile per proseguire nell’avventura. Preparatevi però ad ore e ore di grinding totale, visto che in Stranger of Sword City sarà molto difficile livellare, per tre motivi principali. Il primo che è che il rapporto tra mostro ucciso e punti esperienza ottenuti è risicato, quindi dovrete farne fuori parecchi, sempre con il rischio di imbattervi in qualcosa totalmente al di fuori della vostra portata; il secondo motivo è che all’interno dei dungeon, luoghi di esplorazione e dove troverete tutti i vostri avversari, non ci sarà la possibilità di salvare: ogni volta dovrete tornare nella città principale e salvare da lì, altrimenti preparatevi a dover ricominciare tutto dall’inizio; terzo ed ultimo motivo è la meccanica della morte, davvero complessa e che vi farà pensare più di una volta prima di rischiare il tutto per tutto.
Una volta fuori combattimento infatti, i personaggi potranno essere curati solo nella città principale (compreso il vostro) e per riaverli in gioco bisognerà seguire tutta una serie di azioni che non è detto portino al successo sperato. Questo rende il tutto si molto più hardcore, ma anche più teso e a tratti frustrante. Incontri random che potrebbero portare quasi ad un permadeath in un jrp molto complesso? Direi che le prerogative per ore e ore di impegno ci sono tutte. Anche a livello dei singoli combattimenti, il gioco vi impone di dividere i vostri sei personaggi in party tra due file, quella anteriore dedicata ai tank e i combattenti di prima linea, che subiranno la maggior parte dei danni, mentre quelli in seconda linea possono attaccare con le armi da distanza e gli incantesimi, oppure curare e supportare gli alleati (un chierico in squadra non è fondamentale, di più). Il sistema di gioco di Stranger of Sword City è molto complesso ma allo stesso tempo di facile intuizione anche a chi i jrpg non sa neanche dove stanno di casa, regalando delle vere e proprie gioie agli amanti dei combattimenti ragionati. Oltre alle classiche abilità di ogni classe e all’equipaggiamento tipico dei giochi di questo tipo, il vostro alter ego avrà anche la possibilità di apprendere un potere speciale molto potente, che vi permetterà non diciamo di vincere la maggior parte degli scontri, ma una grossa mano ve al da sempre. Va comunque appreso e fatto livellare, cosa che vi espone quindi a tutti i rischi sopra citati.
A livello tecnico il gioco non si discosta molto dalla versione PSVita, estremamente scarna e basilare nelle fasi di esplorazione degli ambienti, che avrebbero potuto curare un po’ di più. La loro estrema basilarità viene messa in risalto dall’eccellente comparto artistico del gioco, con disegni dei personaggi incredibilmente suggestivi e ben realizzati, che mischiano elementi fantasy e moderni della vita giapponese. Abbiamo estremamente apprezzato la possibilità di avere due stili di disegno all’interno del gioco, sia uno stile anime molto classico e più innocente e uno fantasy molto più simile a quello occidentale, più minuzioso e meno fanciullesco; Da questo punto di vista possiamo dire che Stranger of Sword City è una perla del genere artistico orientale.
PRO:
- Comparto artistico eccezionale
- Complesso, appagante e longevo
- Sistema di combattimento classico con qualche novità che non guasta mai
CONTRO:
- C’è comunque da farmare parecchio
- Potrebbe essere frustrante per alcuni
- Incontri randomici al di fuori della vostra portata troppo spesso
- Fasi dungeon tecnicamente uguali alla versione VITA