Vertigo Games ha pubblicato per la prima volta Arizona Sunshine nel 2016 su visori Oculus Quest, realizzando un gioco survival horror in VR divenuto ben presto iconico, almeno nel panorama della realtà virtuale. Oggi, nel 2024, a seguito della buona riuscita del sequel Arizona Sunshine 2 (che abbiamo recensito al lancio su Meta Quest 3) ha fatto il suo debutto una versione aggiornata del primo titolo, disponibile per PSVR2 e ottimizzato nuovamente per visori Meta Quest. Pur non avendo alcune delle feature ludiche rimodernate del nuovo episodio, dato che il remake mira a mantenere la sua anima originale, non mancano diversi miglioramenti grafici e meccanici, come nuove texture, un sistema di illuminazione migliorata e un gameplay più reattivo.
Stessa atmosfera…
In quanto remake il nuovo Arizona Sunshine è sì del tutto riprogrammato, non è cioè una comune remastered, ma resta lo stesso assolutamente fedele alle radici del gioco originale. Il protagonista si trova quindi ancora una volta nel deserto dell’Arizona, in lotta per sopravvivere contro orde di zombie letali, armato con ogni genere di strumenti di morte. O meglio, in questo caso di ri-morte. Anche la struttura del gioco non è cambiata: si deve sempre avanzare in livelli relativamente lineari (ma con qualche digressione esplorativa), raccogliere munizioni e armi, abbattere zombie, avanzare di nuovo e ripartire da capo mentre si dipana la parte narrativa.
Trama che, lo ricordiamo, non è propriamente complessa, principalmente perché in quanto videogioco in realtà virtuale del 2016 si trovava in un limbo a metà fra il “i videogiochi VR devono essere brevi sennò stuccano” e il “vogliamo videogiochi in VR più lunghi e complicati”. Il suo lavoro, comunque, lo faceva ugualmente, raccontando le vicende di un sopravvissuto dell’Arizona dal grilletto facile, che in seguito a una trasmissione radio intercettata dalla sua roulotte si trova coinvolto nell’apocalisse Zombie in corso, più profondamente di quanto avesse voluto. L’obiettivo di Arizona Sunshine resta quindi la sua atmosfera tesa e l’adrenalina costante che i giocatori provano nel caschetto, mentre navigano tra livelli pieni di zombie numerosi e assetati di cervelli.
Più che il valore della storia in sè, quindi, ci preme sappiate che il gioco anche in questo remake è rimasto profondamente immersivo, piacevole da portare a termine e lungo il giusto. Oltretutto, sul fronte tecnico l’operazione di remake è pure riuscita a rendere l’esperienza più immersiva e fluida: con controlli più reattivi e precisi, con una particolare attenzione a recapitare un feedback tattile realistico di ricarica delle armi (che richiede movimenti accurati per inserire le munizioni e sparare) che ci ha stupito con la complicità dell’ottimo hardware di PlayStation VR 2: un gioiello. Senza troppi giochi dedicati, ma pur sempre un gioiello.
Anche lato software il comparto tecnico non delude: la fisica delle armi è ben calibrata e colpire un nemico con un headshot ti fa sentire davvero bravissimo; mentre usare un fucile d’assalto o uno a pompa contro grandi gruppi di zombie è particolarmente soddisfacente e “ignorante”… in senso buono.
…ma con tante novità e miglioramenti!
Come vi abbiamo anticipato, rispetto alla versione del 2016 Arizona Sunshine Remake non è solo un aggiornamento grafico, ma include anche miglioramenti nelle meccaniche di gioco. Gli sviluppatori hanno infatti introdotto una maggiore varietà di armi e strumenti disponibili, traducendone alcuni direttamente dal secondo capitolo, preso ad esempio anche per rifinire la fisica dei combattimenti. L’esperienza di gioco complessiva è perciò più fluida, i controlli sono più precisi e la una gestione delle munizioni è più intuitiva. Anche l’audio ha ricevuto un improvement notevole, con un netto miglioramento in ottica di realismo per gli spari e per ogni effetto sonoro di impatto, compresi quelli dei proiettili che colpiscono un nemico, o un altro tipo di superficie. Sommate questa informazione al fatto che il gunplay del gioco preciso e realistico è sempre stato uno dei suoi maggiori selling point, e lo zombie è servito (e sforacchiato) con grande piacere.
Ciò detto, comunque uno degli aggiornamenti più marcati del remake è senza dubbio quello grafico. L’Arizona è più bella che mai nel 2024 (almeno quella in VR e invasa dagli zombie), grazie a texture migliorate, un sistema di illuminazione più sofisticato e vari dettagli ambientali (arredi, vegetazione e altro) che rendono il mondo più vivo (che per un gioco sugli zombie è quasi paradossale) rispetto all’originale. Le aree all’aperto sembrano più vaste di prima, anche se in effetti non lo sono, mentre i livelli sotterranei o notturni beneficiano del summenzionato sistema di illuminazione più denso e d’atmosfera, che aggiunge profondità e suspense all’esperienza. Questo miglioramento grafico contribuisce enormemente all’atmosfera del gioco, rendendo l’esperienza più coinvolgente
Anche i modelli dei nemici sono stati migliorati parecchio. Gli zombie sono più spaventosi, anche se nello stile non iperrealistico tipico di Sunshine, e vantano un’ampia varietà di tipologie, con deformità e pustole sporgenti di varia dimensione e pericolosità. Dulcis in fundo, anche i documenti sparsi per il gioco sono più leggibili che nell’originale, forse più per merito delle meravigliose lenti del PSVR2. Non sappiamo se il gioco sfrutti tutte le tecnologie ad appannaggio del visore Sony, come il tracciamento oculare per risparmiare risorse e renderizzare con maggior dettaglio solo ciò che stiamo effettivamente guardando in tempo reale. Ma di sicuro, l’interfaccia utente è stata ridisegnata per adattarsi meglio a questi visori di nuova generazione, migliorando la gestione dell’inventario e rendendo l’esperienza nel suo complesso più intuitiva.
Ottima l’aggiunta dei livelli DLC che incrementano la longevità del gioco base (circa 3 ore), anche se in fondo non sono poi così interessanti nè sul fronte narrativo, nè su quello ludico. Sono solo questo: un prolungamento dell’esperienza base. Il che, nel caso vi sia piaciuta molto, non è affatto un male: anzi!
La recensione in breve
In definitiva, Arizona Sunshine Remake è un’ottima revisione di un gioco che si può ormai definire un classico della realtà virtuale. Con i suoi miglioramenti grafici e tecnici non impressionanti (sono pur sempre basati sul motore già noto di Arizona Sunshine 2), ma comunque precisi e ben pensati offre un’esperienza moderna e coinvolgente, proponendo un’azione frenetica e un’atmosfera immersiva e tesa. Le stesse che hanno reso l’originale così popolare. Se siete alla ricerca di un gioco VR che vi offra un mix di azione, strategia e vi faccia sentire parte di un mondo post-apocalittico Americano dettagliato, realistico (ma non troppo) e pieno di zombie, questo remake non potrà deludervi. Noi, però, lo abbiamo provato su PSVR 2, che ne ha di certo massimizzato l’impatto: non aspettatevi le stesse prestazioni anche nella versione Meta Quest.
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Voto Game-Experience