Concord è stato un flop clamoroso, con ogni probabilità il peggiore di sempre in ambito videoludico. Nonostante questo però la stampa generalista non ne sta parlando quasi per nulla, concentrandosi invece esclusivamente sui fallimenti al botteghino riguardanti il mondo cinematografico, come se l’industria dei videogiochi contasse poco o nulla.
Questa è la critica effettuata da John Walker, ricordando attraverso un nuovo articolo su Kotaku che la stampa generalista non sta parlando affatto dell’incredibile fallimento commerciale di cui si è reso protagonista il gioco di Firewalk Studios, probabilmente contraddistinto da un budget di circa 400 milioni di dollari.
Waler ha fatto notare che Concord potrebbe aver generale soltanto un milione di dollari di entrate, causando di conseguenza una perdita a Sony di ben 399 milioni di dollari. E questi sono numeri che se confermati sarebbero decisamente più negativi di quelli realizzati da Joker: Folie à Deux e Borderlands, due film che hanno deluso al botteghino ma che nel caso dell’opera di Warner Bros. è riuscita comunque a realizzare più di 150 milioni di dollari di entrate (con un budget stimato in 200 milioni)
Invece l’hero shooter di Firewalk Studios pare abbia venduto appena 25.000 copie su PS5 e PC, costringendo il colosso giapponese a chiudere i server e rimuoverlo dal mercato soltanto 10 giorni dopo il lancio. Ma nonostante questi numeri pessimi, la CNN, il New York Times, ed ABC News non hanno minimamente trattato l’argomento, reputandolo di conseguenza poco rilevante. Lo stesso ha fatto la BBC, condividendo una singola notizia nella Newsbeat dedicata al pubblico più giovane.
Invece la situazione è diametralmente opposta con il secondo film di Joker e quello di Borderlands, con tante notizie ed articoli di approfondimento ad approfondire i motivi dei flop al botteghino sulle varie testate. Secondo il giornalista di Kotaku, questa situazione ribadisce che i videogiochi devono ancora fare molta strada per riuscire ad ottenere lo stesso tipo di attenzione, di cui gode per esempio il cinema, con la stampa non specializzata.