La deriva recente delle remastered è quella di riciclare titoli della scorsa generazione per poi riproporli a quella attuale; titoli sostanzialmente ancora giovani, che forse non avevano neanche bisogno di essere ritirati fuori. Per fortuna però, qualche volta vengono rimessi in gioco titoli del passato che rischiavano di scomparire per sempre, eccellenti giochi che molti utenti attuali non conoscono o hanno dimenticato. Phantom Brave è proprio uno di questi, un Jrpg incredibilmente ben strutturato e toccante che si merita totalmente questa seconda vita, sviluppato da Nippon Ichi e distribuito da Nis America, che in questa nuova versione contiene anche il contenuto aggiuntivo We Meet Again .
Who are you gonna call?
Il gioco racconta le vicende di Marona, una bambina dotata del peculiare potere di poter evocare i morti, e di Ash, suo amico morto per difenderla. Morona è però mal vista dagli abitanti del villaggio isolano dove vive, proprio a causa di questo suo inquietante potere, ma non per questo la ragazza si perde d’animo, continuando ad aiutare la gente sempre con il sorriso sulle labbra. Proprio durante una di queste missioni di soccorso, lei ed Ash inizieranno un cammino che porterà i due amici e la schiera di spettri che Morona potrà evocare a sventare dei piani malvagi e a salvare gli innocenti. Una trama che potrebbe sembrare infantile, ma in realtà è molto più matura di quanto sembri, con l’innocenza e la dolcezza di Morona che contrastano un mondo all’apparenza paradisiaco ma dominato uomini senza scrupoli. Il mondo di gioco è diviso in isole, che possono essere esplorate a piacimento con la possibilità di tanto sano farming. Il gioco nella sua modalità principale vi porterà via una trentina di ore, che vanno ovviamente ad allungarsi con l’esplorazione e il mero grinding. Una durata più che decente per un Jrpg strategico a turni, che punta molto sulla storia e sul gameplay.
Lost in time
Come già detto, Phantom Brave è un jrps strategico che sfrutta un sistema di turni e una meccanica molto particolare. Ogni combattimento infatti inizierà nel più classico dei modi, con i nemici schierati in battaglia, mentre nel nostro gruppo sarà presente solo la piccola Morona. Questo perché gli altri membri del party vanno evocati in quanto fantasmi, e dovranno essere legati a particolari elementi presenti nella griglia di battaglia, altrimenti non potranno scendere in campo. Questi oggetti (che sono tutti i comuni alberi, rocce o armi) sono in numero limitato, così che va ponderato molto attentamente il tipo di alleato da evocare, pena il subire una sonora sconfitta (cosa abbastanza frequente data la difficoltà del gioco). Il legarli a particolari elementi fornirà loro caratteristiche specifiche, come una difesa maggiore se legati a delle rocce, o un maggiore valore d’attacco se legati ad un’arma trovata per terra, garantendo così un sistema ancora più complesso per il posizionamento del proprio party. Come se non bastasse, ogni fantasma ha un numererò di turni limitato prima che la sua evocazione cessi, quindi ogni strategia deve tener conto di questo timer prima di iniziare a fare qualsiasi altra cosa. Un sistema complesso ma che rende le battaglie estremamente ragionate e divertenti, una vera chicca per gli amanti degli strategici a turni. Ovviamente ci sono anche i fattori classici, come attacchi speciali, danni situazionali, caratteristiche di movimento particolari e magie. Ogni personaggio potrà essere equipaggiato con varie armi e armature, i quali forniranno bonus passivi o permetteranno di effettuare attacchi speciali in mano ai combattenti che sapranno utilizzarli. Ogni personaggio presente nel party avrà poi una propria abilità speciale, utilizzabile solamente su determinate isole o in alcune situazioni, come il fabbro che potrà potenziare gli oggetti a battaglia conclusa. I personaggi inizialmente saranno 6, ma con il procede dell’avventura e dell’aumento di livello di Marona, anche questi cresceranno di numero, garantendo accesso a mestieri ed abilità più avanzate.
Fantasmagorici problemi
Il comparto tecnico dell’originale Phantom Brave era altalenante: se da una parte la qualità dei disegni e dei fondali era davvero ottima, con eccellenti animazioni e una palette cromatica accattivante, dall’altra avevamo una resa poligonale dei personaggi in battaglia davvero misera, con gli eroi che sembrano ammassi di pixel gettati per terra. Anche gli effetti durante le battaglie risultavano estremamente poveri, quasi facevano tenerezza, come se fossero appena abbozzati. Ci dispiace dirvi che le cose non sono cambiate affatto: Phantom Brave è la stessa esatta versione di 10 anni fa, portata su PC ad una risoluzione aumentata, ma con la stessa mole poligonale. I disegni in 2D dei filmati rimangono sempre eccellenti e tengono alto il valore della produzione, ma per il resto, non ci siamo proprio. Sarebbe bastato davvero pochissimo per rendere questo titolo davvero eccellente, ma così non è stato e mantenendo il netto contrasto tra le due anime del gameplay, purtroppo non possiamo dare un voto troppo alto a questa versione, almeno per quanto rigurda la parte tecnica. Tralasciando questo, i personaggi sono estremamente ben caratterizzati e la colonna sonora merita un plauso, così come non sono male gli effetti sonori, che non fanno notare all’inizio l’eccezionale povertà di effetti ed ambientazioni,
PRO:
- Storia toccante e appassionante
- Buona caratterizzazione dei personaggi
- Gameplay complesso e ancora innovativo
- Impegnativo
CONTRO:
- Comparto grafico rimasto indietro di 10 anni
- Povertà nelle ambientazioni