Da quanti anni i giocatori chiedono a Electronic Arts un qualcosa che doni emozioni simili a quelle di Need for Speed Underground 2? A quanto pare dovevano arrivare gli sviluppatori del team Gaming Factory con JDM Rise of the Scorpion, il prologo di JDM Japanese Drift Master ora disponibile gratuitamente per PC.
Ovviamente non si tratta della stessa esperienza, essendo questo un titolo concentrato quasi al 100% sul drifting e con un modello di guida meno arcade rispetto alla serie Need for Speed. I parallelismi però ci sono e potrebbero essere in grado di solleticare la nostalgia di molti giocatori.
Una storia a ritmo di manga
L’inizio di JDM Rise of the Scorpion non contempla l’utilizzo di alcun pad o volante. Al contrario, il giocatore viene subito messo davanti alla narrazione scelta per questo titolo, che strizza inevitabilmente l’occhio a Initial D. Questo per mettere subito in chiaro che JDM Rise of the Scorpion non vuole solo essere un titolo basato sullo stile di guida del drifting, ma anche dare a chi gioca una trama dal sapore giapponese da seguire fino alla fine.
Il protagonista è Hatori, soprannominato Scorpione e pronto a diventare il miglior pilota della zona, nonostante la presenza di numerose sfide, una famiglia molto severa (nonostante il piccolo regalo a quattro ruote) e una società che ovviamente pretende da lui determinate performance. La guida, però, è nettamente più importante e soprattutto da prendere di traverso.
Come si scivola bene
JDM Rise of the Scorpion richiede fin da subito una certa esperienza nel causare il sovrasterzo. Per quanto esista una scuola interna suddivisa in più fasi, mettersi alla guida della Nissan 350Z (verde come quella di Rachel in Need for Speed Underground 2) è stato traumatico per i primi minuti. Questo più che altro per la necessità di scollegare la mente da Assetto Corsa Competizione. Anche le stesse fasi di apprendimento sono piuttosto difficili da completare al primo tentativo e richiedono una mole considerevole di impegno e costanza.
Per quanto nel menu delle impostazioni sia possibile attivare il controllo della trazione, non vediamo quindi quale sia il motivo per farlo. L’amico più grande che possiamo avere è il freno a mano, necessario per iniziare la derapata. Per questo motivo, utilizzando un set da guida con volante e pedali, risulta quasi necessaria una leva accessoria. Il cambio può invece essere gestito tranquillamente anche col sequenziale.
La derapata sembra gestita al 100% dal giocatore, senza aiuti di alcun genere. È facile perdere l’auto per via dell’angolazione troppo accentuata così come lo è non riuscire a girare, finendo in un deprimente sottosterzo. Una volta afferrato il concetto, la gratificazione è massima. Per quanto non sia ancora disponibile la modalità multiplayer, di sicuro sarà molto apprezzata per via dei potenziali trenini di drifting tra i tornanti della mappa.
Sembra di essere già stati qui
A proposito delle strade percorribili, la location di JDM Rise of the Scorpion si ispira in più modi alla serie di Need for Speed. In termini di luci, colori e tipo di percorsi è inevitabile non pensare ancora una volta a Bayview di Need for Speed Underground 2. Una volta andati più verso le colline a nord ci si ritrova in un intermezzo tra lo stesso gioco e Need for Speed Carbon, per via delle gare in derapata tra i canyon.
Quando invece si tratta di guidare dritto, quindi nelle gare drag racing, il riferimento a Need for Speed ProStreet è davanti agli occhi. Stesso metodo di riscaldamento degli pneumatici con burnout e simile gestione di cambio delle marce fino al traguardo.
Qualche miglioria è da apportare
Proprio essendo un prologo, JDM Rise of the Scorpion non è esente da problemi tecnici che possono essere risolti tranquillamente dal team in attesa del gioco completo. Una volta collegato il volante (Thrustmaster T300 RS nel nostro caso con pedaliera TLCM collegata direttamente al volante e non USB verso il PC), questo può essere giustamente usato per guidare, ma non per comandare i menu. Un pad invece può fare tranquillamente entrambe le cose e consente anche di avere maggior controllo grazie al controsterzo automatico. È insomma necessario tenere sempre a portata di mano la tastiera e spesso anche il mouse.
All’inizio delle gare, soprattutto drag, ci siamo spesso ritrovati con le ruote o con tutta l’auto non allineata alla carreggiata, risultando quindi in una scarsa partenza al via. Il force feedback del volante non si disattiva infine una volta tagliato il traguardo. Questo porta a bruschi colpi ai polsi o alle mani nel caso in cui l’auto, ormai fuori controllo del giocatore, vada a toccare muri o alberi dopo il termine della prova.
Al netto delle imprecisioni tecniche, dovute al fatto che il prologo è a conti fatti ancora in sviluppo, JDM Rise of the Scorpion è un buon tentativo per avvicinare i giocatori al prodotto finale. Permette infatti di provare gratuitamente l’esperienza completa, anticipando alcune caratteristiche come la trama in stile manga, la personalizzazione delle auto e il modello di guida. Di sicuro saprà essere apprezzato dai nostalgici dei vecchi arcade e dagli amanti delle auto giapponesi, in attesa di avere tra le mani il prodotto finale sotto il nome di JDM Japanese Drift Master.