Grounded, il survival di Obsidian Entertainment, si fa ancora più piccolo e approda su Nintendo Switch. Uscito per la prima volta nel 2020 unicamente su Xbox e PC, Grounded fa parte dei primi titoli di Xbox Game Studios coinvolti nello storico approdo delle IP della casa statunitense sulle console rivali.
Ma come se la cava l’avventura miniaturizzata su un hardware così diverso e “limitato” come quello di Switch? Saranno riusciti gli sviluppatori a ricreare le stesse atmosfere in maniera ottimale anche sulla console ibrida di casa Nintendo? Scopritelo con noi in questa microscopica recensione di Grounded su Nintendo Switch.
Un giardino nella console
Se avete visto “Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi” vi verrà facile capire di cosa tratta Grounded. Il concetto alla base del titolo Obsidian è infatti piuttosto simile. Dopo aver creato l’aspetto del vostro personaggio scoprirete che questi si è inspiegabilmente rimpicciolito fino ad assumere dimensioni simili a quelle di un comune insetto. Risvegliatosi nel bel mezzo del giardino di casa propria, ora più somigliante a una giungla ricolma di insidie, il protagonista dovrà lottare e ingegnarsi per sopravvivere e trovare un modo per ritornare alle dimensioni originali.
Quello confezionato da Obsidian ormai quattro anni fa è il più classico dei survival con elementi crafting, dove però i materiali più comuni sono sostituiti da elementi minuscoli ora ingranditi a dismisura, come i singoli fili d’erba, o delle microscopiche gocce di rugiada che fungono da preziosi fonti d’acqua. Allo stesso modo però, anche gli innocui ragni ora diventano temibili creature dal quale difendersi, motivo per cui sarà fondamentale, oltre alla ricerca dei viveri, anche la fabbricazione di armi e sistemi di difesa.
Un titolo, Grounded, che convinse critica e pubblico sin dal suo esordio e che fece della cooperativa fra più giocatori il suo punto di forza. È infatti possibile condividere l’avventura con altri malcapitati colpiti dalla stessa vostra sorte. Quattro anni dopo il terreno è ancora fertile per avventure simili, ma i porting, come spesso accade, nascondono delle insidie (soprattutto se si tratta di hardware inferiori a quelli per cui il titolo è stato originariamente concepito).
Come si fa a mettere un elefante in una 500?
Ora che Grounded ha varcato i confini di Xbox è possibile beneficiare del supporto al cross-platform. Basterà infatti attivare la relativa opzione per condividere la vostra partita con altri amici che possiedono una copia gioco (a prescindere dalla piattaforma). Per farlo dovrete prima però linkare il vostro profilo, Nintendo o PlayStation che sia, al vostro account Microsoft. Un procedimento che, fino a questo momento, sarebbe potuto sembrare uno scherzo di qualche simpatico utente del web.
Qualora però aveste scelto di acquistare Grounded su Nintendo Switch sappiate che il team di sviluppo è dovuto ricorrere a pesanti tagli in termini tecnici per consentire al gioco di funzionare a dovere su un hardware dalle potenzialità limitate. Ed ecco quindi che i bellissimi scenari una volta lucenti e ricchi di ombre, sfumature ed effetti luce visti su Xbox ora appaiono più poveri e sfocati sulla minuta console di casa Nintendo.
La risoluzione massima ottenuta con Grounded su Nintendo Switch passa dai 360p in modalità portatile (dove i compromessi grafici sono ancora più marcati), fino a un massimo di 720p (se giocato a console collegata al televisore). Insomma, nulla a che vedere coi picchi di 2160p raggiunti su Xbox Series X, anche se era realmente difficile aspettarsi qualcos’altro. Discorso simile per quanto riguarda il framerate, bloccato a 30fps sull’ammiraglia di Nintendo. Un netto calo di qualità necessario a rendere Grounded funzionante su Switch.
Un compromesso accettabile se si preferisce affrontare l’avventura in solitaria, ma che rischia di diventare piuttosto fastidioso in caso di partita in cooperativa online per via degli ulteriori cali di framerate che andranno a minare ulteriormente la resa grafica complessiva. Insomma, Obsidian ha certamente compiuto enormi sforzi per questo porting, ma è chiaro anche che i compromessi ci siano (e siano anche piuttosto evidenti).
Cosa c’è nello zaino
Superato lo shock del downgrade grafico potrete comunque consolarvi con i molteplici contenuti della Fully Yoked Edition, già inclusa nella versione disponibile al lancio per Nintendo Switch. In questa espansione potrete affrontare nuove pericolosissime avventure e fare affidamento su nuovi materiali con cui creare utensili e armi. Ad esempio “Il regno della Formica Regina” aggiunge tre colonie di formiche capitanate da altrettante regine con le quali potrete interagire. Starà a voi scegliere a quale regina giurare la vostra fedeltà e a quale invece tendere una trappola scatenando la sua ira.
La versione 1.4 del gioco aggiunge inoltre il New Game +, un’ulteriore sfida estremamente più difficile per coloro che hanno raggiunto già i titoli di coda dell’avventura principale. In questa modalità il fenomeno del REMIX.R ha stravolto completamente il giardino di Grounded riempiendolo di creature potenziate dagli effetti della Raw Science, la valuta interna del gioco. Grazie alla Yoking Station potrete a vostra volta sbloccare nuovi devastanti poteri per le vostre armi.
La recensione in breve
Il megaminimondo di Grounded sbarca su Nintendo Switch e PlayStation, grazie a una storica collaborazione fra Microsoft e le sue competitor. Obsidian ha svolto un lavoro certosino per far girare il survival game con protagonisti dei ragazzini miniaturizzati su un hardware striminzito come quello di Switch, un'operazione che, fino a qualche mese fa, avrebbe strappato a chiunque una risata. Eppure Grounded riesce incredibilmente a funzionare anche su Switch, seppur con pesantissimi compromessi a livello grafico. Viene da chiedersi: ma ne vale davvero la pena? Solo e soltanto se Nintendo Switch è la vostra unica opzione.
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Voto Game-eXperience