Prima di Cuphead e persino prima di Metal Slug, il run and gun aveva un unico e indiscusso re: Contra. Sviluppato da Konami nella seconda metà degli anni ’80, Contra racchiudeva tutta la tamarraggine e il testosterone dei film di guerra di quell’epoca in un solo cabinato, per permettere a uno o due giocatori di avanzare lungo livelli bidimensionali facendosi strada a suon di piombo e power up ai limiti dell’incredibile.
Contra Operation Galuga segna il ritorno della serie con un remake del primissimo capitolo infarcito di nuovi contenuti, il tutto ripensato con una nuova veste grafica in 2.5D. Una serie che, a 37 anni suonati, non accenna a perdere il proprio appeal, soprattutto agli occhi dei giocatori più navigati. Riusciranno Bill Rizer, Lance Bean e soci a bucare ancora lo schermo fra polvere da sparo e muscoli oliati? Scopritelo nella nostra recensione di Contra Operation Galuga!
Gli interminabili anni ’80
La trama di Contra Operation Galuga si svolge nel 2633 ma a noi sembra di rivivere un classico del cinema di Arnold Schwarzenegger o Sylvester Stallone in formato videoludico. Lo stile di personaggi e ambientazioni è infatti figlio delle produzioni cinematografiche statunitense che caratterizzarono quel decennio, eccezion fatta per la tecnologia dei veicoli e di alcune strutture che giustificano il setup futuristico. Lungi da noi mancare di rispetto a chi si è occupato della trama di Contra Operation Galuga, piuttosto banale a dir la verità, il fulcro dell’esperienza del titolo figlio della collaborazione fra Konami e WayForward è senz’altro un altro.
Il lavoro compiuto dalla software house americana, che per rimanere in tema bellico si è occupata anche del recente remake Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp per Nintendo Switch, si è concentrato piuttosto nel gameplay. Nonostante la chiara operazione nostalgia, Contra ha subito un processo di ammodernamento per renderlo più fruibile e meno farraginoso, conservando però lo spirito e il livello di difficoltà tipico della serie. Un run and gun adrenalinico degno del nome che porta in grado di trasformare lo schermo in breve tempo in un bullet hell di proiettili da schivare.
Fortunatamente, anche le movenze di Bill e soci sono state riviste e oliate, un tempo piuttosto robotiche e innaturali, in favore di una maggiore spettacolarità. Via via che procederemo nel corso del livello la nostra potenza di fuoco aumenterà esponenzialmente, così come il nostro raggio d’azione. Al contempo i nemici a schermo aumenteranno a dismisura e il rischio di essere colpiti sarà quindi sempre più alto.
Contra Operation Galuga – Cosa c’è nella scatola?
Contra Operation Galuga mette sul tavolo alcuni extra oltre alla formula classica tipica della versione originale per cabinati. Innanzitutto i partecipanti di questa avventura, che com’è ampiamente intuibile da il meglio di sé giocato in multiplayer locale, non si limitano ai volti noti Bill Rizer e Lance Bean. Il roster infatti si completa di due nuove protagoniste femminili: Lucia Drake e Ariana, nativa dell’isola immaginaria di Galuga che fa da location al gioco.
Le modalità disponibili in Contra Operation Galuga sono tre: la modalità storia, dove scopriremo il motivo dietro a tutta questa agitazione da parte dei nostri eroi, la modalità Arcade, dove potrete affrontare il gioco come una volta e senza fronzoli per poi cimentarvi in boss battle ardue (qualcuno ha detto hit-box invisibili?). Infine la modalità Challenge, che comprende una serie di minisfide stuzzicanti per spezzare il ritmo incessante del run and gun. Ciascuna modalità è affrontabile fino a quattro giocatori contemporaneamente sullo stesso schermo.
Fra tutte queste la modalità meno convincente di Contra Operation Galuga è senz’altro quella storia: i dialoghi e la narrativa sono fin troppo di bassa lega per giustificare la coesistenza di questa e della modalità Arcade, ampiamente preferibile per la sua immediatezza e la mancanza di momenti morti. Fortunatamente le novità a livello di gameplay sono tante, dalla possibilità di gestire due armi contemporaneamente alla maggior varietà dei power up, e tali da rendere Contra Operation Galuga un titolo divertente e stimolante.
Muscoli ritoccati
Gli sviluppatori hanno deciso inoltre di introdurre la selezione della difficoltà, un tempo assente, in modo da venire in contro a ogni esigenza e a ogni categoria di videogiocatori. Il livello di personalizzazione di Contra Operation Galuga è sicuramente degno di nota per trattarsi di un run and gun e questo potrebbe incentivare anche i non avvezzi al genere ad approcciarsi con un titolo simile. Nonostante tutte queste migliorie, Contra Operation Galuga non lascia comunque spazio a contaminazioni di altro tipo, limitando l’esperienza ludica all’azione pura e cruda tipica dei run and gun.
Abbiamo parlato di Contra Operation Galuga come omaggio alla “Belle Époque” degli arcade ma le analogie con il passato finiscono qui. La direzione artistica adottata da WayForward si stacca infatti nettamente dal passato, forse però in maniera un po’ troppo brusca. La grafica di Contra Operation Galuga si compone di modelli in 3D proiettati in un mondo esplorabile bidimensionale, una scelta che sì riesce a distinguersi dalla solita pixel art trita e ritrita, ma che finisce per risultare piuttosto pacchiana e poco pulita.
L’effetto “plasticoso” di cui trasuda tutto Contra Operation Galuga, sia nella scelta dei colori sia nelle animazioni piuttosto robotiche dei protagonisti, da una sensazione simile a quella che si ha guardando Small Soldier, il film cult che stregò i ragazzini degli anni ’90 diretto da Joe Dante. Scelta però che non ci ha convinto fino in fondo seppur in linea con i toni volutamente esagerati del gioco. Niente da segnalare per quanto riguarda invece la colonna sonora, un buon remix della ost originale dell’originale.
La recensione in breve
Se siete amanti degli arcade di fine anni Ottanta, Contra Operation Galuga è ciò che fa per voi. Un remix adrenalinico del primo capitolo riportato in epoca moderna, divertente e frenetico al punto giusto. Ideale soprattutto se in compagnia di altri tre amici, per ricreare l'atmosfera delle vecchie sale giochi. Peccato per la poca attenzione verso la modalità Storia, assolutamente passabile, e per uno stile grafico non propriamente ispirato.
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Voto Game-Experience