Genshin Impact è stato sicuramente uno di quei fenomeni che hanno ottenuto nel tempo l’etichetta di spartiacque. Ed è così, perché come esiste un prima e dopo Fortnite, Minecraft, Metal Gear Solid e probabilmente anche Baldur’s Gate 3, così esiste anche un prima e dopo Genshin Impact. Lo sdoganamento del mondo “gacha” (diminutivo di Gachapon) applicato al videogioco come fenomeno di massa è sicuramente da attribuire all’opera di MiHoYo, ma l’utilizzo di tale mondo, soprattutto in ambito tie-in anime, ha radici ben più radicate del 2020.
In ambito mobile gaming non è così raro infatti trovare opere più o meno famose che utilizzano il sistema free-to-play gacha come modello di business per sopravvivere nel tempo. Dai più celebri Dragon Ball Dokkan Battle o Legends fino alle più sconosciute opere cinesi o coreane. In questo scenario si colloca Black Clover M, sviluppato da Vic Game Studios ed edito da Garena. Un gacha strategico a turni che ricorda molto Honkai: Star Rail per le dinamiche di combattimento. Lo abbiamo giocato e testato per diverse ore e dunque siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni nella recensione di Black Clover M.
Una narrativa fedele
Basato su un manga controverso, che ha saputo creare tanto seguito soprattutto in Giappone e che all’estero (soprattutto in Italia) ha vissuto di alti e bassi, oscurato da più celebri opere. Anche l’anime, interrotto nel 2021, non ha saputo dare continuità al successo dell’opera, rimanendo spesso in una fascia di medio livello. Nonostante ciò, per chi vi scrive l’opera di Yuki Tabata ha diverse eccellenze. Se per alcuni potrebbero essere elementi derivativi, per chi vi scrive sono dei sapienti utilizzi del classico cliché shonen, alternati con brillanti idee originali. In Black Clover M tutto ciò sarà apprezzabile anche dai non avvezzi alla saga, dato che il titolo ripercorre – sotto forma di archi narrativi – quasi tutta la storia di Asta e compagni, promettendo nel tempo di arrivare a incontrare lo stato della narrativa in pubblicazione con l’opera di riferimento.
La trama orizzontale è molto classica, con il giovane Asta che vuole diventare il Re dei Maghi e nel farlo troverà diversi ostacoli ad attenderlo. A rendere frizzante il tutto però, è il fatto che Asta non possiede la magia, e dunque come riuscirà a superare questo piccolo grande scherzo che madre natura gli ha fornito? Non andremo oltre, per non incappare in spoiler, ma sappiate che tutti i grandi colpi di scena dell’opera sono presenti nel gioco e rimangono molto gustosi da godere durante l’avventura. Da sottolineare invece come la trama verticale di ogni arco narrativo sia stata rispettata a pieno sia nella narrazione vera e propria che nella spettacolarità dei momenti più iconici.
Un gameplay accessibile
Andando al fulcro della recensione, parliamo del gameplay. Il cuore dell’esperienza è – e resta – il combattimento. Tutto il resto: esplorazione dei mini diorami del regno, narrativa e mini giochi sono un riempitivo che serve ad accumulare la moneta in-game per pescare nella sezione di evocazione gli eroi con cui comporre la propria squadra. Competere in PvP nell’arena, visto anche il sistema di rank, è poi il vero endgame del gioco.
Il sistema di combattimento vi permetterà di usare una squadra da quattro personaggi, ognuno con un ruolo definito (Attaccante, Difensore, Supporto, Debuffer) ma non vincolante. Potrete, infatti, anche comporre una squadra di soli Attaccanti per esempio. Ogni personaggio ha poi assegnato un colore (Rosso, Blu o Verde) che permette al sistema di innescare nei combattimenti un sistema classico carta-sasso-forbice in grado di aumentare o diminuire il danno in base alle combinazioni di incontro.
Per quanto riguarda il combattimento a turni, le statistiche dei personaggi (come la velocità) influenzano ovviamente l’incedere dei turni, e in generale le abilità e l’equipaggiamento dei personaggi influenza, di conseguenza, il gioco. La strategia, come dicevamo, è presente e non è un elemento da sottovalutare, soprattutto ad alti livelli. La schermata di combattimento vi presenta 3 abilità attive per personaggio (la passiva si innesca in base a determinate condizioni intrinseche al personaggio), la possibilità di un attacco combinato con un compagno di squadra adiacente e la possibilità di aumentare la velocità degli incontri, di rendere il combattimento automatico e saltare le animazioni cinematografiche dei combattimenti.
Insomma, tutti gli elementi principali di genere sono presenti. Quello che possiamo dirvi è che, proprio come il riferimento di genere Honkai: Star Rail, Black Clover M si presenta molto bene, “si fa giocare” molto bene e offre anche dell’ottimo materiale per gli appassionati del brand di riferimento. Anche il sistema di farming e il cosiddetto paywall sono ben gestiti, permettendo ai giocatori che vogliono essere totalmente free-to-play, di non dover investire una quantità di tempo esorbitante.
Il sistema di Balck Clover M, offre infatti diverse opzioni intelligenti come il farming in background ad applicazione spenta (ma dovrete aver completato l’attività almeno una volta ottenendo 3 stelle), o la possibilità di accumulare ripetizioni di una attività attraverso degli specifici biglietti in-game. Anche il sistema di missioni, giornaliere, settimanali e stagionali ha un ottimo rapporto tra tempo consumato e ricompense.
Comparto audiovisivo pirotecnico
Se dunque ci troviamo davanti a un livello narrativo secondario (e nella media) e un sistema di combattimento e di farming davvero accessibile e ben strutturato, è nel comparto audiovisivo dove Black Clover M sorprende e presenta una eccellenza di genere. Non solo i modelli dei personaggi e delle ambientazioni sono molto fedeli all’opera di riferimento ma le animazioni e le coreografie di filmati e combattimenti ricordano i livelli altissimi di Studio Mappa da un lato e CyberConnect2 dall’altro.
Insomma, rispetto a quanto presente finora su mobile, sicuramente nel genere è una delle esperienze migliori di cui si può usufruire. Anche dal punto vista sonoro l’opera presenta un mix di temi originali e temi iconici di ottima fattura e livello. Il sound design è ottimo, incalzante e supporta al meglio ciò che compare a schermo. Peccato invece per il doppiaggio, che spesso e volentieri lascia a desiderare puntando a una recitazione fin troppo sopra le righe anche per un prodotto derivante da uno shonen. Ricordiamo per altro che il gioco non è disponibile in italiano, né per quanto riguarda l’audio e neanche per quanto riguarda i testi. Non vi sono notizie riguardo a un futuro adattamento in lingua nostrana. Presente invece la localizzazione inglese, ovviamente.
La Recensione in breve
Black Clover M si impone come un’opera imprescindibile per appassionati della controparte di riferimento, ma anche per gli amanti di gacha mobile. Stratificato, accessibile, divertente e spettacolare, il titolo di Vic Game Studio centra il pieno il bersaglio con un titolo che rivaleggia tranquillamente con Genshin Impact e Honkai: Star Rail.
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Voto Game-Experince