Final Fantasy 16 è indubbio che abbia diviso critica e pubblico. Da una parte abbiamo infatti chi ha amato la storia raccontata dalla Creative Business Unit 3 di Yoshida e si è lasciato trasportare, dall’altra chi invece ha subito il brutto colpo della quasi totale assenza della componente RPG e ha abbandonato la nave anzitempo. In questo scenario, tra luci e ombre, sul palco dei TGA 2023 Square Enix ha annunciato con un trailer l’arrivo di ben due DLC pronti ad ampliare quanto visto in Final Fantasy 16. Il primo Echoes of the Fallen, già disponibile nella serata stessa dell’annuncio, si presenta come un prodotto estremamente in continuità con la struttura originale. Il secondo, The Rising Tide, si concentrerà su Leviatano e su una nuova area esplorabile, portando presumibilmente le maggiori novità all’interno del titolo.
Il magmatico annuncio, inaspettato per molti, è sicuramente sinonimo di uno Yoshida sempre attento all’umore dei fan e allo stesso tempo consapevole del suo peso all’interno dell’azienda. Ma si sa, quando si parla di dinamiche lavorative il credito personale non è infinito. E così, il padre della gallina dalle uova d’oro di nome Final Fantasy 14 ha proposto un duo di espansioni che risultano molto in linea con lo storico autoriale di Yoshida. Una più contenuta, granitica e concentrata sul divertimento, nonostante la davvero troppo risicata longevità e una “probabilmente” più d’impatto in grado di stampare nella mente di tutti il nome Final fantasy 16. Vi raccontiamo, dunque, le nostre impressioni nella recensione di Final Fantasy 16: Echoes of the Fallen.
Decaduti ma non troppo
Questa prima, breve, espansione della narrativa di Final Fantasy 16 assomiglia molto a un aggiornamento di qualsivoglia MMO. In continuità dunque, con tutta una serie di elementi presi a piè pari dall’esperienza di Final Fantasy 14, che abbiamo già sottolineato nella nostra recensione di Final Fantasy 16. Echoes of the Fallen, si propone come il vero endgame dell’ultima fantasia finale di casa Square Enix. Quattro ore, questa la durata circa del primo dei due DLC annunciati, che si vanno a collocare poco prima dello scontro finale e che approfondiscono un elemento molto intrigante che la narrativa aveva lasciato in sospeso: i Decaduti.
Questa misteriosa civiltà, centro di molte importanti vicende, si portava alle spalle diversi misteri interessanti. La bramosia di potere dei Decaduti condusse il destino dell’umanità verso una involuzione tecnologica, causando, tralaltro, non pochi grattacapi agli dei. Ma questo era il passato, come può questa antica civiltà essere oggi teatro di nuovi misteri? Ebbene toccherà a Clive, Jill e Joshua, chiamati dalla vendor Charon, dissipare la nebbia sul passato per salvare il presente. Siamo davanti a una piccola porzione di storia, non di certo un DLC longevo e variegato. Quattro ore che puntano a sfidare il giocatore con battaglie impegnative, boss ostici e nuove e spettacolari animazioni. Nessuno stravolgimento, semplicemente l’esaltazione del combat system nella sua completezza.
Fa strano parlare di completezza per un sistema di combattimento che è stato croce e delizia dell’avventura originale, ma è altresì vero che in questo primo contenuto aggiuntivo tutto ciò che è stato creato viene esasperato all’ennesima potenza andandone ad esaltare i lati più importanti. La spettacolarità e la scenicità dell’ambientazione innescano poi la fantasia del giocatore che vive un tripudio per gli occhi. A rincarare la dose ci pensa poi la colonna sonora, ancora una volta magistrale e azzeccata anche nei silenzi.
Gocce di combat system
Quanto ideato da Ryota Suzuki ha diviso parecchi fan, ciò nonostante ci siamo più volte trovati ad elogiare il divertimento e la spettacolarità di un combat system comunque fresco e dinamico. Echoes of the Fallen spinge se possibile ancora più in alto l’asticella di queste sensazioni. La sequela di battaglie offerte dalle nuove missioni, sono ostiche, impegnative, non permissive e adatte a chi ha ormai assimilato tutte le dinamiche di questo combat system. Dal punto di vista di varietà, divertimento ed epicità si tratta del culmine raggiungibile a nostro avviso in questa opera. Di più, ad oggi, appare impossibile.
Quello che vedrete è un tripudio per gli occhi e le orecchie, ma resta comunque un prodotto che a tutti gli effetti risulta in tutto e per tutto un capitolo extra tagliato ed estrapolato dalla timeline narrativa. Niente di nuovo infatti viene introdotto: nessuna grande area, nessuna caccia ulteriore e nemmeno abilità o magie. Solo qualche nuovo comprimario peraltro poco memorabile. A sollucherarci invece, sono stati i boss e tutto ciò che ha contraddistinto gli scontri con essi.
Rimane sicuramente l’amaro in bocca per la separazione dal gioco originale, dato che avere questo contenuto all’epoca avrebbe attenuato la sensazione di incompiutezza che l’endgame di Final Fantasy 16 lasciava al giocatore. Anche vista la sua natura, questo DLC carica dunque di responsabilità The Rising Tide, prossima espansione in dirittura di arrivo nella primavera.
Ad esso infatti sarà riservato il compito di provare a colmare le lacune del gioco base, magari offrendo nuove dinamiche slegate dall’esperienza fin troppo similare a quella di Final Fantasy 14. Inoltre, vedremo se finalmente la magia riuscirà ad avere un apporto più “elementale” alle strategie di gioco. Già con Echoes of the Fallen si è intravista una leggera modifica, sebbene molto superficiale. Nei combattimenti con i minion a modalità standard infatti, sono presenti alcune dinamiche legate a incantesimi curativi che prima non erano presenti. La speranza è che le critiche siano arrivate a destinazione e che dunque questo sia l’antipasto di una rinnovata profondità in arrivo con il prossimo contenuto aggiuntivo.
In conclusione
Suzuki, Soken e Yoshida. Tre nomi che godono di grande credito nei fan per il loro lavoro appassionato con il brand di Final Fantasy. Il progetto di espansione di Final Fantasy 16 li vede ancora una volta al centro e se il compositore è probabilmente quello che metterà a segno entrambi i colpi, Suzuki e Yoshida hanno per le mani le patate bollenti. Il combat system si è esaltato in questo Echoes of the Fallen, mentre la narrativa ha semplicemente colmato alcuni piccoli buchi lasciati in sospeso. Un compitino ben eseguito ma pur sempre un compitino. Ora ci si aspettano i fuochi d’artificio, ma per quelli dovremmo attendere la primavera.
VERSIONE TESTATA: PS5
La recensione in breve
Echoes of the Fallen è un DLC conservativo che ripropone la stessa formula del gioco base andando a colmare alcuni piccoli buchi lasciati in sospeso durante l'avventura di Clive e compagni. Niente di eclatante, ma un buon antipasto di ciò che ci attende in primavera.
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Voto Game-Experience