Ultimamente in quel di Konami ci si sta dando un bel gran da fare quantomeno per regalare al pubblico nuovi titoli freschi freschi in attesa di rispolverare qualche vecchia, cara IP. Seppur di minor caratura rispetto ad altri titoli usciti in questo 2023, Super Crazy Rhythm Castle si candida per essere un outsider di assoluto interesse, un rhythm game folle e divertente tutto da vivere con i propri amici in cooperativa locale o con altri giocatori online.
Come fa un rhythm game a sposarsi alla perfezione con i party game e a candidarsi a essere il “gioco aperitivo” più in voga delle vostre prossime vacanze invernali? Beh, non vi resta che scoprirlo proseguendo con la lettura della nostra recensione di Super Crazy Rhythm Castle.
King Ferdinand e il castello musicale
Mai titolo fu azzeccato. Super Crazy Rhythm Castle, frutto della collaborazione fra Konami e Second Impact Games, è un rhythm game folle e sopra le righe che unisce gli elementi tipici del genere a quelli dei puzzle e party game. Si, perché in Super Crazy Rhythm Castle più si è e più il divertimento è garantito, che vi troviate in stanza con degli amici o più semplicemente online con giocatori di tutto il mondo. Scelto il proprio alter-ego virtuale fra i quattro selezionabili verrete quindi catapultati nel bizzarro e coloratissimo mondo di Super Crazy Rhythm Castle.
La cornice è un castello piuttosto strambo che si trova sospeso del cielo nel quale tutti hanno una strana fissazione per il ritmo. Dopo un breve e semplice tutorial entreremo finalmente nel vivo dell’azione. Visitando il castello nei panni del mostriciattolo scelto potrete esplorare quindi ogni anfratto del castello, scoprendo di volta in volta stanze che ci proporranno alcuni minigame in salsa musicale. King Ferdinand, sovrano del castello e principale villain di Super Crazy Rhythm Castle, vi stuzzicherà con una serie di sfide musicale che, oltre a richiedere un certo senso del ritmo, metteranno a dura prova i vostri nervi.
Un rhythm game cooperativo
Vi accorgerete ben presto che la bilancia di Super Crazy Rhythm Castle pende quasi più dalla parte del party game, che non da quella rhythm. Da quest’ultimo genere sono infatti tratte le più classiche delle sfide musicali nelle quali sarà richiesto di premere a tempo il tasto corrispondente alla nota in “arrivo” sullo spartito. Oltre a ciò, dovrete anche far fronte a una serie di distrazioni architettate dal perfido King Ferdinand il quale cercherà in ogni modo di farvi perdere il ritmo oltre che la pazienza.
Liberare l’area di gioco da detriti, oppure raccogliere monete generate dalle note azzeccate, queste sono solo alcune delle attività a cui dovrete necessariamente dedicarvi fra una nota e l’altra. Il titolo quindi spinge fin da subito a incentivare il gioco in cooperativa, favorendo perciò suddivisione dei compiti fra i vari partecipanti. Se il giocatore con più senso del ritmo rimarrà focalizzato sull’ottenere quante più note, gli altri dovranno risolvere i puzzle. Lo stesso spartito sul quale viaggiano le note potrà persino mutare forma oppure essere parzialmente coperto in modo da confondere e indurre all’errore i giocatori.
Non mancherà ovviamente anche un pizzico di pepe a ravvivare i minigame che stravolgeranno di continuo le proprie regole per mettere zizzania tra i poveri giocatori, ad esempio scambiandogli improvvisamente di posto, un ottimo modo per far saltare i ruoli precedentemente definiti.
Super Crazy Rhythm Castle ha pensato inoltre a qualche espediente per coloro che preferiscono affrontare il titolo in solitaria, o che non hanno alcuna possibilità di giocare con altri amici. In tal caso però, la resa di Super Crazy Rhythm Castle è senz’altro inferiore e non riesce a replicare l’esperienza tipica dei rhythm game cosiddetti “tradizionali, che di recente hanno visto l’aggiungersi nelle fila del discreto Headbangers: Rhythm Royale.
Il comparto artistico: musica e colori
Un rhythm game che si rispetti non può naturalmente prescindere dalla tracklist dei brani “giocabili” all’interno dello stesso. A differenza dei rhythm game più celebri però, gli sviluppatori di Second Impact Games si sono focalizzati maggiormente sulla realizzazione di brani inediti creati appositamente per il gioco anziché pescare dal panorama della musica pop/rock. Certo, alcuni brani famosi provenienti dalle OST delle IP made in Konami o dalla musica classica quanto più libera da copyright non mancano, ma la vera crème della colonna sonora di Super Crazy Rhythm Castle sta proprio nelle originalissime e divertenti tracce inedite.
Anche dal punto di vista grafico e di art direction Super Crazy Rhythm Castle incarna benissimo il concetto di pazzia, anche in questo caso fra alti e bassi. Il castello di King Ferdinand è un tripudio di colori e di musica, le cui stanze sono state progettate e realizzate in maniera convincente e sicuramente coerente con lo spirito del gioco. Cura e attenzione che inspiegabilmente però non sono state riservate in egual misura al personaggio principale e, soprattutto, alle animazioni legate a esso.
La decisione di realizzare unicamente il personaggio principale in simil 2D per farlo girovagare in un mondo completamente in 3D ci è parsa piuttosto forzata e limitante, soprattutto per via delle animazioni legnose che ne conseguono. Se a questo aggiungiamo una risposta non sempre immediata dei controlli – un aspetto determinante per un genere come quello dei rhythm game su cui è veramente difficile soprassedere – la sensazione di grossa occasione mancata è ancora più vivida.
Nonostante ciò, Super Crazy Rhythm Castle rimane pur sempre un titolo godibile, divertente e sfidante al punto giusto, ottimo per delle serate fra amici. Forse con una maggiore attenzione da parte di Second Impact Games ai dettagli e soprattutto con qualche stimolo in più anche per i cosiddetti “lupi solitari” del joypad si sarebbe parlato di un titolo davvero rivoluzionario sotto ogni punto di vista.
VERSIONE TESTATA: PS5
La Recensione in breve
Con Super Crazy Rhythm Castle Konami e Second Impact Games propongono la propria folle visione di rhythm game, rivisitata in chiave party game. Il risultato è un party game divertente, dove le sfide musicali, piuttosto semplici rispetto ai mostri sacri del genere, vengono rese più frizzanti dalla presenza di elementi puzzle di "disturbo" che costringeranno voi e i vostri compagni di team a cooperare contro il malvagio King Ferdinand. Ottimo in compagnia, piuttosto scarno invece in singolo. Peccato per la presenza di alcune lacune tecniche che ne minano la resa complessiva.
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Voto Game-Experience