Il presidente della Francia, Emmanuel Macron, ha lanciato una nuova accusa ai social media e ai videogiochi, affermando che questi hanno letteralmente “intossicato” i giovani ed alimentato le rivolte sorte in seguito alla morte di un ragazzo di 17 anni in Francia, ucciso da un poliziotto lo scorso martedì.
Il presidente ha interrotto un viaggio a Bruxelles, convocando una riunione di gabinetto di emergenza al Palazzo dell’Eliseo a Parigi, così da discutere misure volte a calmare le tensioni che avevano visto auto incendiate, saccheggi e scontri tra manifestanti e polizia.
Per chi si fosse perso quesa triste faccenda, il Washington Post ci ricorda che le proteste si sono estese da Parigi a diverse città francesi al di fuori della capitale, tra cui Marsiglia, Lione e Tolosa dopo la morte di un ragazzo di 17 anni identificato solo come Nahel M., che è stato colpito a morte da un agente di polizia in una protesta martedì a Nanterre. L’ufficiale in questione è stato poi arrestato e si è scusato con la famiglia del ragazzo.
Comunque Macron ed i ministri francesi hanno dichiarato che l’agente era colpevole, con il resoconto del procuratore regionale, Pascal Prache, che svela che gli agenti hanno cercato di far accostare il conducente per effettuare il classico controllo della polizia, ma questi si era rifiutato di accostare.
A quel punto è partito l’inseguimento dell’auto per le strade di Nanterre, fino a quando gli agenti sono riusciti ad affiancare la vettura appena si è fermata nel traffico di una strada principale. Ed un video che ha fatto rapidamente il giro del web ha mostrato i due agenti di polizia in piedi vicino all’auto ferma in questione, una Mercedes AMG gialla, con uno di loro che ha sparato a sangue freddo al conducente appena l’auto ha tentato di ripartire in modo disperato.
Nell’auto erano presenti altri due passeggeri oltre a Nahel, con la vettura che si è poi schiantata sul ciglio della strada in seguito al colpo da fuoco dell’agente di polizia. Comunque al netto delle accuse di Macron ai videogiochi e al web, pare che Nahel avesse origini algerine e marocchine, con i protestanti che accusano i poliziotti di aver sparato al ragazzo semplicemente perché razzisti.