Il primo giorno del processo che vede il Federal Trade Commission contro Microsoft ha avuto inizio tirando subito in ballo Sony. Dopo circa un’ora dall’inizio dell’udienza Beth Wilkinson, avvocato di Microsoft, ha rivelato il contenuto di uno scambio di e-mail avvenuto fra Jim Ryan, Capo di PlayStation, e Chris Deering, ex CEO di Sony Computer Entertainment. Proprio in quel contesto è emerso come il capo di PlayStation fosse pienamente convinto che Call of Duty non sarebbe mai diventato un’esclusiva Xbox e dunque PlayStation non avrebbe avuto problemi.
Non si tratta di avere l’esclusiva. Pensano più in grande del dovuto, hanno i soldi necessari per fare una mossa del genere.
Secondo quanto riportato da Tom Warren, Senior Editor di The Verge, il processo ha avuto inizio con un’accusa piuttosto forte contro PlayStation. Più volte, Jim Ryan si era interfacciato con Bobby Kotick e Phil Spencer, rispettivamente CEO di Activision e Capo di Xbox: entrambi avevano affermato che Call of Duty non sarebbe diventato esclusiva Microsoft a seguito dell’acquisizione. Inoltre, Ryan ha avuto modo di essere rassicurato anche da Satya Nadella, CEO di Microsoft, sullo stesso argomento. Nel frattempo, nel corso dell’udienza, è emerso che il colosso di Redmond ha dovuto scendere a compromessi con Activision per portare Call of Duty su Xbox Series X|S.
Sony era pronta ad annunciare la possibile acquisizione di Bungie, pochi giorni dopo lo scambio di e-mail riportato in tribunale. In riferimento all’idea dell’azienda, Ryan aveva affermato di avere grandi cose in programma, spiegando di non essere lieto qualora l’acquisizione di Activision andasse a buon fine, sperando vivamente che possa concludersi con esito negativo.
A dettare i toni del resto del processo è stato proprio lo scambio di e-mail messo in evidenza dall’avvocato di Microsoft: secondo la Wilkinson infatti: “Sony è pienamente consapevole che l’azienda avrebbe mantenuto la promessa” e di conseguenza PlayStation si starebbe ponendo contro l’acquisizione soltanto per mantenere la propria posizione all’interno del mercato.
Di tutta risposta James Weingarten, avvocato dell’FTC, ha spiegato al giudice l’importanza dei giochi firmati Activision per l’industria e che le prove che verranno portare in tribunale nei prossimi giorni sono soltanto una piccola parte di tutte le problematiche che potrebbero scaturire dall’acquisizione. La Federal Trade Commission è particolarmente preoccupata per l’impatto che l’affare avrà sul cloud gaming: a tal proposito, Weingarten ha svelato che verranno ascoltati anche due membri esecutivi di Ndivia che spiegheranno come la compagnia abbia dovuto affrontare dei problemi a livello tecnico e latenza per il cloud gaming.