Dopo qualche anno senza ne tie-in ne prodotti cinematografici o televisivi, i media hanno ricominciato a pescare a grandi mani dall’immenso universo narrativo creato dalla mente di J.R.R. Tolkien. Ne è un ottimo esempio la recente serie TV Gli Anelli del Potere, frutto di un investimento mastodontico da parte di Amazon e Warner Bros. Dulcis in fundo, non poteva mancare anche un ritorno videoludico nella Terra di Mezzo.
Sviluppato da Daedalic Entertainment, società tedesca autrice fra gli altri della serie di avventure grafiche Deponia qui alle prese con il primo titolo di alta caratura, The Lord of the Rings: Gollum è un action che esplora le oscure vicende di uno dei personaggi più interessanti e controversi de Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli.
Un videogioco che vi consentirà di vestire i panni di Smeagol e del suo alter ego Gollum, vivendo il suo conflitto interiore e le sue drammatiche vicissitudini. Sarà riuscito ad essere il nostro tessSsoro? Scopritelo con noi in questa recensione di The Lord of the Rings: Gollum.
Uno sguardo alla storia: ce l’hanno rubato…
Se c’è un personaggio secondario ma con un gigantesco impatto sulle vicende narrate ne Il Signore degli Anelli, quello è certamente Gollum. Creatura ostile e sprezzante degli altri, Gollum, questo il nome affibiatogli dalla gente del suo villaggio per deriderlo, altri non era che un Hobbit di nome Sméagol. Un giorno si recò a pesca sulle rive dell’Anduin assieme al cugino Déagol il quale, dopo essere cascato in acqua, recuperò un anello dall’aspetto particolarmente intrigante.
Accecato dalla sua bellezza, Gollum uccise il cugino e gli rubò l’anello, rivelatosi poi essere l’Unico Anello forgiato dal temibile Sauron sulla cima del Monte Fato. L’anello, che nel frattempo divenne il suo più importante Tesoro, soggiogò e corruppe Gollum tanto da renderlo la creatura deforme che abbiamo imparato a conoscere nei libri e nei film.
Dopo aver perso l’anello, finito nelle mani dell’Hobbit Bilbo Baggins, e dopo aver girovagato alla ricerca dello stesso tesoro, Gollum finì catturato dagli Elfi, non prima però di aver rivelato l’esatta posizione del possessore del prezioso cimelio all’Oscuro Signore.
Preoccupato, lo stregone Gandalf si reca proprio nella terra degli Elfi per interrogare la piccola creatura e scoprire così l’entità del pericolo in cui verte tutta la Terra di Mezzo. Così prende il via la storia narrata in The Lord of the Rings: Gollum, un lungo flashback che altri non è il racconto di Gollum delle sue disavventure nelle profondità di Mordor.
Il gameplay: che cosa ha esso nelle sue orrende tascacce?
Daedalic Entertainment ha quindi puntato forte sulla componente narrativa, che poggia sulle solidissime basi di un franchise immortale. Realizzare un videogame che possa al contempo intrattenere e divertire è però tutta un’altra storia.
The Lord of the Rings: Gollum può essere tranquillamente descritto come un ibrido fra action e platform che si sviluppa in circa 12 ore di gioco durante le quali, francamente, abbiamo visto davvero pochi spunti interessanti. Gollum salta, corre e uccide silenziosamente i propri nemici, ma più che impressionare per i toni dark e le sue atmosfere inquietanti, The Lord of the Rings: Gollum arranca spesso proponendo gli stessi schemi ripetuti quasi all’infinito.
Missioni di raccolta ripetitive e sessioni di platforming estenuanti non riescono a rendere giustizia ad una componente narrativa piuttosto interessante, fra dialoghi e doppiaggio ispirati. Sorte diversa per il level design del gioco ci è parso assolutamente scialbo, senza mai momenti di puro godimento ludico e tutti perlopiù derivativi.
Gli sviluppatori hanno cercato, invano, di aggiungere un po’ di pepe in alcuni momenti chiave di The Lord of the Rings: Gollum, momenti in cui è possibile schierarsi con Gollum oppure Smeagol, le due personalità che convivono nella creatura protagonista di questa storia. Scelte che, però, non hanno chissà che impatto sulla narrativa e che spesso finiscono per essere fini a se stesse.
Comparto tecnico: uno Tesoro poco splendente
The Lord of the Rings: Gollum non si salva nemmeno dal punto di vista tecnico. La recente notizia del rinvio dell’uscita del gioco con tanto di scuse a seguito dell’accoglienza tutt’altro che entusiasmante da parte della critica del settore è solo una conferma dei numerosi problemi riscontrati a più riprese in fase di recensione.
Il gioco è tecnicamente insufficiente, a partire dalle texture assolutamente spartane fino ai modelli dei diversi personaggi figli di diverse generazioni fa. Fastidiosi effetti di pop-up, compenetrazioni fra poligoni e altri bug grafici sono tristemente all’ordine del giorno in The Lord of the Rings: Gollum, segni evidenti di uno sviluppo piuttosto travagliato e sintomi di una poca esperienza da parte del team di sviluppo.
Peccato perché il comparto audio di The Lord of the Rings: Gollum non è affatto male, se si considera e la colonna sonora orchestrata e il doppiaggio di livello. Eppure gli sforzi da parte del team sembrano essersi limitati a questo e davvero poco altro. I due mesi di rinvio sono stati sufficienti a regalare al pubblico un’esperienza migliore? La strada per Daedalic è piuttosto in salita…
La recensione in breve
Con The Lord of the Rings: Gollum Daedalic ha cercato di proporre un action che raccontasse una storia finora inedita all'interno nell'universo narrativo de Il Signore degli Anelli. Nonostante la licenza di assoluto livello, il gioco però finisce per fallire su quasi tutti i fronti, sia sul piano ludico che su quello tecnico. Il rinvio di due mesi a ridosso della data d'uscita è un'ammissione di sconfitta piuttosto evidente. Saranno stati sufficienti per raddrizzare le sorti del povero Gollum?
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Voto Game-Experience