Mettiamo le mani avanti: non vi saranno spoiler di trama in questa anteprima. Questa è una versione speciale creata per l’esperienza stampa/influencer e i contenuti potrebbero differire dalla versione finale.
È innegabile che Final Fantasy 16 sia uno dei titoli più attesi di questo anno. Il 2023 è nato sotto l’onerosa stella dell’anno della dimostrazione, ovvero quello in cui la generazione hardware che stiamo utilizzando deve (di)mostrare la sua forza, la sua prepotente differenza rispetto al passato. Nel caso di PS5, a prendersi questo onore/onere è stato Final Fantasy 16, titolo che però porta con sé anche un altro peso: risollevare la serie dopo diversi inciampi iniziati con Final Fantasy XIII e continuanti rovinosamente con Final Fantasy XV. Sebbene, quindi, manchi ancora un mese alla sua uscita e ai giudizi finali, possiamo provare a raccontarvi se la strada intrapresa da Square Enix e dal team capitanato da Naoki Yoshida è quella giusta, dato che abbiamo avuto modo di provare il gioco per ben quattro ore. Tuffiamoci, dunque, nella nostra anteprima di Final Fantasy 16.
Premessa
La prima volta che provai un Final Fantasy me lo ricordo ancora, era Natale. Quell’anno la mia famiglia aveva deciso di passarlo in Sardegna. Non so se vi è mai capitato di fare il Natale “giù”, come si dice in gergo, ma vi posso assicurare che è una esperienza tutta da vivere. Il calore umano è differente, lo spirito del Natale è differente. La notte del 25 a mezzanotte mi svegliarono con la musica – Babbo Natale aveva colpito per sbaglio lo stereo di casa correndo verso il camino – mi dissero. Ricordo ancora di essere entrato in quel sacco di iuta e non volevo uscirne. La prima PlayStation, l’emozione di scoprire che non dovevo più aspettare che qualcuno finisse di usare il PC di casa per poter giocare alla demo shareware di Monkey Island 3. Tra quei regali, c’era Final Fantasy IX, il mio primo Final Fantasy (solo un paio di anni dopo recuperai il 7, l’8 e il 6). Non avrei mai potuto immaginare, che 21 anni dopo, quel bambino sognate avrebbe riprovato quelle stesse emozioni, afferrando un pad PS5 al cospetto di Final Fantasy 16.
Questo aneddoto serve per farvi capire l’onere sulle mie spalle. Farsi carico di raccontare un titolo così importante non è così semplice come si possa immaginare. È qualche anno, ormai, che “parlo” di videogiochi e quello che ho capito è che spesso, più dei tecnicismi, è importante raccontare la pancia, l’emozione. Final Fantasy 16 mi ha distrutto emotivamente, mi ha accartocciato lo stomaco in più occasioni, mi ha fatto ridere e piangere, mi ha portato in alto come nelle migliori storie d’amore e poi mi ha lasciato cadere nel vuoto, guardandomi beffardo, facendomi capire che nel momento in cui pensavo di averlo afferrato e fatto mio, ero io invece, ad essere stato abbindolato dal suo charme. La premessa con cui mi accingo dunque a raccontarvi la mia prova è questa: per quanto visto nelle prime quattro ore di gioco, Final Fantasy 16 è una delle esperienze videoludiche più potenti che io abbia giocato negli ultimi anni.
Una narrativa esplosiva
Sarebbe criminale, raccontarvi anche solo un dettaglio in più di quanto finora noto grazie ai (troppi a nostro avviso) trailer rilasciati sul gioco. Dunque non vi racconteremo dettagli spoilerosi, ma parleremo sommariamente delle sensazioni e delle scelte di stile effettuate dal team di sviluppo. Di primo acchito è innegabile come la sensazione principe che permea l’esperienza narrativa offerta dal titolo sia quella di un Final Fantasy maturo, potente, che vuole prendersi dei rischi, che non si fa remore a raccontare momenti crudi. Lo stile narrativo ricorda molto Final Fantasy 14 nei toni e nella messa in scena. Più volte ci siamo sorpresi nel vedere a schermo la rappresentazione di emozioni e tematiche che nei capitoli più classici arrivavano al giocatore in una forma più edulcorata.
Non si possono chiudere gli occhi davanti all’evoluzione narrativa di un certo tipo di fantasy avvenuta in questi anni. Se la saga The Witcher ha cambiato alcuni parametri in ambito videoludico, soprattutto sui GDR occidentali, Game of Thrones lo ha fatto in medium esterni al videogioco. Quello che ci è sembrato di vedere con Final Fantasy 16 è la scelta di andare a proporre una rivoluzione simile anche in tema di JRPG, al netto della già nota virata all’action. Non è solo la chiacchierata voglia di rendere esplicito il sangue o la violenza, bensì il modo in cui vengono proposte alcune scene ad essi legati. Quando parliamo di stile Game of Thrones intendiamo proprio la scelta consapevole di raccontare un mondo cruento in cui spesso le conseguenze delle scelte portano a violenza e non di certo a risultati fiabeschi.
L’altro elemento che ci ha colpito è stata sicuramente la forte presenza all’interno della narrativa della componente politica. Gli intrighi di corte, la fame di potere e la voglia di supremazia all’interno del regno contraddistinguono un elemento chiave che ci ha sorpreso positivamente nella nostra prova. Per rendere così d’impatto queste dinamiche un grande lavoro deve essere svolto dalla scrittura e dall’interpretazione dei dialoghi. Per quanto abbiamo potuto vedere il livello di scrittura si attesta su uno standard molto alto, l’interpretazione invece (in italiano) differisce in base alla tipologia di personaggi, con i principali che mettono in scena un livello altrettanto alto. Discorso diverso per i personaggi secondari invece, questi ultimi soffrono di una eccessiva marcatura nei toni, facilmente ritrovabile soprattutto negli anime. Siamo curiosi di scoprire cosa succederà nelle parti avanzate di gioco e soprattutto le varie interpretazioni tra inglese e italiano.
Un gameplay scoppiettante
Se da una parte la nostra prova ci ha permesso di saggiare la scala della narrativa proposta da Square Enix, dall’altra parte abbiamo potuto scoprire le fondamenta del combat system, della componente ludica, ma soprattutto della rivoluzione action. Sì perché lo diciamo subito, Final Fantasy 16 è a tutti gli effetti un gioco action con meccaniche da JRPG e non viceversa. Per farvi un paragone: quanto proposto dal team di Yoshida è una versione rivisitata dello stylish gameplay visto in Devil May Cry, con ovviamente tutte le differenze del caso. Ci sono diversi elementi che rendono unico il sistema di combattimento di Final Fantasy 16. Il primo è sicuramente la flessibilità mostrata dalle sezioni con protagonista Clive in forma umana.
Durante la maggior parte degli scontri Clive veerà utilizzato come mamma lo ha fatto e potrà contare su una serie di possibilità legate agli Eikon (i vari G.F., Esper, Eoni dei precedenti capitoli). Le abilità di base sono quelle legate alle capacità da spadaccino di Clive ma a rendere speciale il tutto sono le abilità derivanti dagli Eikon selezionati. Ne potrete equipaggiare tre e renderne attivo uno alla volta. Ognuno di essi vi conferirà un elemento magico che potrete scagliare addosso ai nemic (aero, fire, blizzard, thunder, ecc.) e inoltre vi garantirà due attacchi speciali legati alla sua natura mostruosa. La mappatura funziona in maniera simile a quanto visto in altri titoli action. Due esempi su tutti: gli ultimi Assassin’s Creed o il più recente Hogwarts Legacy. Con la pressione pressione normale dei quattro tasti classici fruirete degli attacchi base, mentre con la pressione degli stessi tasti assieme al dorsale R2/RT si utilizzeranno nuovi attacchi. In Final Fantasy 16 questa variante di colpi è dedicata appunto ai poteri ottenuti dagli Eikon.
La scelta di una mappatura di tasti “classica” per le azioni da eseguire fa risultare il gameplay piuttosto immediato. Sia a livello di comprensione che a livello di memoria muscolare non si fa molta fatica ad apprendere le meccaniche di base. A sorprenderci è invece è stato il sorprendente livello di profondità. Final Fantasy 16 infatti, essendo figlio dello stylish gameplay, ruota molto attorno alla spettacolarità dell’azione e al concatenamento di mosse. L’utilizzo del gancio di Garuda magari può essere messo in combo con un attacco di Fenice e poi con un uppercut di Titano per esempio. Il potenziamento di Clive passa ovviamente anche dai Punti Abilità ottenuti salendo di livello utilizzati per migliorare o sbloccare nuove mosse e abilità da utilizzare in battaglia.
Un ulteriore elemento di profondità è la necessità di rompere la barra dello stordimento per lasciare inermi gli avversari e infliggere il maggior numero di danni. Per fare questo dovrete utilizzare un insieme ottimale di abilità che fanno danni ingenti ma anche alcune che permettono di stordire più velocemente gli avversari. La strategia e la gestione delle abilità equipaggiate ha dunque un valore molto importante nell’economia di gioco.
Eikon: un parco giochi di divertimento
Un altro elemento davvero sorprendente sono le battaglie tra Eikon e le battaglie contro questi ultimi. Le prime rappresentano un elemento di sperimentazione per il team, che ha voluto creare situazioni differenti per ogni battaglia. Da simil incontri di wrestling a veri e propri sparatutto su rotaia. Non abbiamo potuto provarne molti ma quelle due battaglie testate sono state davvero uno spettacolo. Non si tratta di momenti con una sfida elevata bensì uno show atto a mostrare le potenzialità di PS5 e funzionale a tenere alto l’interesse del giocatore tra le varie fasi dell’avventura.
Discorso diverso per quanto riguarda le battaglie contro gli Eikon con Clive in forma umana. Queste ultime sono davvero un gioiello. La scelta intrigante è la proposta in stile MMO di queste battaglie. Il grande risultato ottenuto dall’unità di Yoshida è infatti l’ottima trasposizione della meccanica di posizionamento classica dei raid MMO. La grande esperienza del team di sviluppo con FF14 si vede tutta in questi momenti. L’ottima riuscita di questa scelta non era scontata dato che le meccaniche di posizionamento funzionano bene in certi contesti perché tarate contro un alto numero di giocatori. Qui non solo gli attacchi AoE dei boss sono belli e leggibili ma anche sapientemente pensati per mettere in difficoltà un singolo giocatore. Tanto si è visto a riguardo e dunque non vogliamo entrare ulteriormente in dettagli spoiler. Sappiate però che quanto visto ci ha profondamente soddisfatto. In questo caso più che mai però, un’idea completa ce la si potrà fare solo una volta in sede di recensione.
Una qualità audio-visiva straripante
Come ultimo elemento di analisi rimane la qualità audio-visiva del titolo. Ebbene, Final Fantasy 16 si attesta su un livello di qualità generale incredibilmente alto. Ci sentiamo di dire che data la sua natura di esclusività, è forse una delle poche esperienze davvero next-gen che una volta uscita, sarà disponibile sul mercato. Visivamente d’impatto e tecnicamente straripante negli scontri più spettacolari. A dare maggiore enfasi, una colonna sonora incredibile che come ogni Final Fantasy supporta il crescendo dell’azione e culla il giocatore nei momenti più emozionali. Un contorno davvero superbo che ci ha soddisfatto a tutto tondo.
Avremmo tanto da dire su questo Final Fantasy 16, ma molte di queste considerazioni potranno essere affrontate solo dopo che il titolo avrà debuttato sul mercato. Il prossimo grande capitolo della celeberrima saga Square Enix si prospetta essere un titolo dall’incredibile forza d’urto. Quanto abbiamo potuto provare è stato narrativamente d’impatto, ludicamente entusiasmante e tecnicamente impressionante. Abbiamo solo scalfito la superficie dell’esperienza di Final Fantasy 16 e vi possiamo assicurare che non vediamo l’ora di poterci immergere totalmente per parlarvene in maniera più approfondita.
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