Luiz Inácio Lula da Silva, ovvero il Presidente del Brasile, ha recentemente preso parte in una conferenza stampa durante la quale non sono mancati alcuni commenti dedicati ai videogiochi. Nel corso della conferenza, dalla durata di circa due ore, Da Silva ha definito i videogames come “spazzatura che insegna ai bambini come uccidere, non esiste un videogioco sull’amore oppure sull’educazione”.
Non è la prima o l’ultima volta in cui un leader politico si esprime negativamente sulla tematica, andando successivamente ad influenzare tutte le persone che ancora credono ad un possibile collegamento fra videogiochi e violenza, di seguito le parole di Da Silva pronunciate durante la conferenza stampa:
Prendete come esempio i giochi dei bambini, quelli di mio figlio e quelli dei vostri, oppure dei nostri nipoti. Dubito che ci sia un bambino di 8, 9, 10 o 12 anni che non passa del tempo giocando a quella spazzatura. Quando mio figlio di soli quattro anni piange cosa posso fare per lui? Gli metto in mano immediatamente il tablet per farlo giocare. Non c’è nessun gioco che parla dell’amore, nessuno dedicato all’educazione, i giochi insegnano ai bambini come uccidere e fargli uccidere più persone della Seconda Guerra Mondiale.
Le parole pronunciate dal Presidente brasiliano sono senza alcuna ombra di dubbio forti e ovviamente senza alcun fondo di verità in quanto non solo esistono titoli videoludici con un coinvolgimento emotivo non indifferente, ma nel corso degli anni gli studi di sviluppo, editori oppure anche gli stessi singoli sviluppatori si sono sempre fatti sentire nell’ambito sociale.
Grazie a Stray, sviluppato da BlueTwelve Studio ed edito da Annapurna Interactive, alcuni gattili sparsi per il mondo hanno raccolto dei fondi da destinare ai gatti randagi. Più recentemente invece il musicista Mick Gordon ha donato il suo compenso per aver composto le musiche per Atomic Heart all’Ucraina tramite la Croce Rossa Australiana, inoltre lo sviluppatore Vladimir “Fresh” Yezhov del team di GSC Games ha perso la vita combattendo proprio in Ucraina.
Rispondere alle parole di Da Silva non è poi così complicato. Da tempo ormai i videogiochi puntano all’inclusività, presentando personaggi sempre nuovi e diversi fra loro e trattando, da sempre, tematiche importanti e non solo morte o violenza come descritto dal Presidente del Brasile che, invece di svolgere una semplice ricerca sui videogames più influenti e profondi, ha preferito semplificare l’argomento per suscitare sgomento e indignazione in tutte quelle famiglie dove il media non viene visto di buon occhio.