La battaglia tra PlayStation ed Xbox ha raggiunto ormai dei livelli impensabili soltanto qualche settimana fa, con 11 membri del Congresso USA che hanno deciso di firmare proprio in queste ore una lettera dove esortano Biden ed il suo governo ad indagare sulle pratiche effettuate da Sony in Giappone, che secondo loro sarebbero addirittura fortemente scorrette e quindi di conseguenza contrarie alle leggi antitrust.
L’accusa in questione è partita nelle scorse settimana dalla senatrice Maria Cantwell, che ha deciso di lanciare un vero e proprio allarme al governo degli USA, chiedendo alla rappresentante del commercio del Paese, Katerine Tai, di indagare sugli atteggiamenti effettuati del colosso giapponese in madrepatria per mantenere un vero e proprio monopolio in Giappone per PlayStation. Secondo lei infatti le console dell’azienda nipponica detengono nientemeno che il 98% delle quote di mercato console “high end”.
Ma come ci segnala oggi WindowsCentral, ben 11 membri del Congresso, sia Repubblicani che Democratici, hanno chiesto al governo di Biden di indagare sulle pratiche commerciali di Sony in Giappone, con il colosso del Paese del Sol Levante che stando a loro avrebbe addirittura infranto le leggi antitrust per impedire a Microsoft di prosperare in Giappone con Xbox, competendo in modo legittimo.
Qui di seguito potete leggere un estratto di una lettera inviata da un repubblicano:
“L’effettiva politica di non procedere nelle indagini attuata dal governo giapponese sulle pratiche di Sony rappresenta una vera barriera alle esportazioni USA, con impatti reali su Microsoft e molti sviluppatori e publisher statunitensi che vendono sul mercato globale ma vedono i loro ricavi depressi in Giappone da queste pratiche”
Ovviamente è impossibile non pensare che questa situazione sia un vero e proprio strascico dell’intensa battaglia legale intrapresa da Sony per impedire a Microsoft di acquisire Activision Blizzard, con il colosso giapponese che ha espresso a più riprese non poche preoccupazioni per lo stato di salute del mercato dopo la buona riuscita dell’affare, definendo addirittura un “disastro” la perdita di Call of Duty.
Detto questo, allo stato attuale dei fatti appare piuttosto difficile imaginare che questa storia possa avere delle conseguenze reali sul mercato dei videogiochi, visto che i motivi delle vendite realizzate da Xbox in Giappone non dipendono direttamente dalle pratiche adottate da Sony nel Paese d’appartenenza, ma gettano le radici nella cultura piuttosto particolare del popolo giapponese.