Può un’eroina tanto spietata quanto provocante come Bayonetta avere un proprio lato dolce e tenero? Ce lo spiega PlatinumGames nell’ultimo Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon, uno spinoff che racconta le origini di Bayonetta attraverso un coloratissimo action/adventure dai toni fiabeschi. Una giovanissima Cereza, controparte bambina di Bayonetta, muove i primi passi nel mondo della stregoneria assieme al suo fido peluche/demone Cheshire. Le disavventure fanciullesche di Bayonetta saranno riuscite a convincerci tanto quanto quelle a cui ci ha abituati la straordinaria Strega di Umbra? Scopritelo con noi in questa recensione di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon!
Da Bayonetta a Cereza
Prima dell’uscita dello sfavillante Bayonetta 3, del quale potete leggere qui la nostra recensione, la serie ha subito una battuta d’arresto perdurata per circa otto anni, lasso di tempo intercorso tra l’uscita del secondo e del terzo capitolo. La serie ideata da Hideki Kamiya è divenuta negli anni uno dei simboli del roster di Nintendo, senza il cui prezioso contributo non avrebbe potuto mai raggiungere il traguardo delle tre release. Il terzo ed ultimo capitolo però ha subito un periodo di produzione piuttosto travagliato con numerosi ritardi dovuti all’accavallarsi di altre produzioni quali Astral Chain nonché alla querelle relativa alla voce originale Hellena Taylor, sostituita con Jennifer Hale dopo una serie di battibecchi con lo studio giapponese.
Dopo tanti anni d’attesa quindi, Bayonetta 3 ha di fatto spezzato l’incantesimo che ha tenuto lontana la Strega di Umbra regalando a tutti i fan il terzo ed attesissimo capitolo. PlatinumGames, quasi per farsi perdonare della lunga attesa, aveva però in serbo altri assi nella manica per il suo pubblico. Annunciato in gran sorpresa a inizio 2023, Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è un coloratissimo spinoff in esclusiva per Nintendo Switch che ci mostrerà il passato della celeberrima strega quand’ella era conosciuta semplicemente come Cereza. Accantonato per un attimo l’action sfrenato e senza esclusione di colpi della serie principale, Bayonetta Origins si presenta come un titolo dal gameplay più ragionato e rilassante ma non per questo meno divertente, dove la cooperazione fra i due protagonisti è la chiave di volta per superare la minaccia di una foresta popolata da creature bizzarre.
Tanto tempo fa, in una foresta misteriosa…
Coloro che hanno dimestichezza con il brand conosceranno a menadito le origini di Bayonetta/Cereza. Per tutti gli altri, se proprio non resistite a scoprirlo giocando a Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon, vi basterà sapere che la giovane strega rappresenta il frutto dell’amore proibito fra due esponenti di altrettante casate in eterno conflitto fra loro: la stirpe delle Streghe di Umbra e quella dei Saggi di Lumen. Un’unione vista come un sacrilegio da entrambi i clan, soprattutto da quello delle Streghe di Umbra che, scoperto il misfatto, decise quindi di imprigionare la madre di Cereza separandola per sempre dalla sua figliola. La piccola Cereza fu così affidata agli insegnamenti e alla protezione della strega Morgana, così per essere addestrata ed indottrinata secondo i dettami del Clan.
Nel momento in cui si svolgono le vicende narrate in Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon, Cereza è una giovane strega ancora inesperta e senza quella padronanza necessaria per potersela cavare da sola. Durante un sogno però, la piccola strega fa la conoscenza di uno strano individuo, il quale la spingerà ad avventurarsi per la foresta oscura per inseguire un lupo bianco e scoprire il luogo in cui la madre è tenuta prigioniera. Nonostante i continui divieti da parte della severa Morgana, Cereza deciderà quindi di disobbedire e partire alla ricerca del lupo bianco, non prima però di aver conosciuto il suo nuovo compagno di avventure. Dopo un tentativo fallimentare di evocare un demone per sgominare alcune creature ostili, questo si ritroverà erroneamente intrappolato nell’inseparabile pupazzo di pezza a forma di gatto. Ed è così che Cheshire, questo il nome dato dalla piccola strega al demone, deciderà di aiutare la sua nuova compagna a patto che ella, a fine avventura, lo potrà liberare e rispedire negli Inferi.
Cereza e Cheshire: la coordinazione fa la forza
Il gameplay di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon si basa quindi in gran parte sulla collaborazione fra Cereza ed il suo fido pupazzo/demone Cheshire. PlatinunGames ha pensato ad un sistema originale per consentire al giocatore di controllare entrambi i protagonisti di quest’avventura contemporaneamente. La configurazione dei tasti in questo caso verrà infatti divisa a metà, riservando la parte sinistra ai movimenti e alle azioni di Cereza, mentre quella destra al controllo di Cheshire. Questo vi consentirà quindi di controllare simultaneamente i due avventurieri in maniera indipendente, configurazione che ha dato libero sfogo agli sviluppatori per rendere l’esplorazione della foresta davvero intrigante e divertente.
Un sistema di controllo bizzarro quanto azzeccato che vi permetterà, ad esempio, di mandare in esplorazione Cheshire su alcuni dislivelli irraggiungibili per la piccola strega, per poter sbloccare nuovi passaggi e far così ricongiungere i due amici. La cooperazione fra Cereza e Cheshire sarà utile anche e soprattutto in battaglia. Se infatti la giovane protagonista potrà unicamente contare su di alcuni incantesimi protettivi per respingere o bloccare i nemici, Cheshire potrà invece scagliarsi su di loro per colpirli con fauci e artigli. Nonostante possa sembrare tutto piuttosto complicato da gestire con un singolo controller, la coordinazione in Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è una questione di abitudine maturabile in poche ore di gameplay.
Esistono però alcune sezioni di gioco decisamente più cervellotiche e sfidanti. Queste sezioni sono rappresentate dai Tir Na Nòg, mini-dungeon sparsi per tutta la foresta che vi catapulteranno in un mondo alternativo, accessibile attraversando uno specchio come nella più classica delle avventure di Lewis Carroll i cui rimandi sono, come avrete già capito, davvero tanti. In questi luoghi misteriosi dovrete affrontare alcune sfide prima di poter tornare nel mondo reale, sfide che metteranno a dura prova i vostri nervi e la vostra capacità di “splittarvi” letteralmente in due. Far avanzare Cereza e Cheshire su due percorsi differenti attivando per tempo le piastrelle che compongono l’una o l’altra strada prima che una nebbia oscura vi acchiappi, oppure schivare treni impazziti che sfrecciano su binari comparsi dal nulla, queste solo alcune delle prove alle quali sarete sottoposti nei Tir Na Nòg.
Tra nuclei elementali e danza
Ciascuno dei due protagonisti di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon possiede alcune abilità peculiari. Il demone di pezza Cheshire ad esempio potrà, una volta raccolti i quattro nuclei elementali, trasformarsi in altrettante versioni alternative di sé stesso. Ad esempio, la forma Legno, sbloccabile dopo una manciata di ore di gioco, muterà il fido compare di Cereza in una creatura simil-vegetale che, oltre a poter contare su di un maggior livello di forza, potrà attirare a sé alcuni oggetti utilizzando la sua lingua-liana. I quattro elementi fungeranno anche come lasciapassare per determinate aree della mappa che richiederanno un elemento specifico per essere oltrepassate.
Al contempo l’abilità speciale di Cereza è rappresentata dal Battito di Strega, una danza capace ad esempio di risvegliare alcuni elementi ambientali quali piante e fiori previo il completamento di un breve minigioco strutturato come un rhythm-game. Dopo aver inquadrato l’obbiettivo, Cereza inizierà quindi a danzare e il vostro compito sarà quello di inclinare la levetta sinistra con il giusto tempismo nella direzione data dagli indicatori a forma di luna che compariranno attorno a lei. Un minigame carino ma che poteva essere sfruttato maggiormente e che tenderà ad essere piuttosto marginale e ripetitivo all’interno dell’economia complessiva di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon.
Oltre alla varietà di mosse determinata dalle diverse trasformazioni di Cheshire e dal Battito di Strega di Cereza, esiste anche la possibilità di personalizzare il set up di abilità a disposizione dei due protagonisti spendendo punti e consumabili in alcune specifiche aree della mappa chiamati Santuari. Qui, oltre a salvare il gioco, potrete decidere come potenziare i vostri personaggi e con quali abilità. Rispetto ai titoli della serie principale di Bayonetta, il parco abilità di Cereza in questo caso ci è parso piuttosto limitato, con gran parte delle attività dedicate al combattimento relegate perlopiù al personaggio di Cheshire.
Cerezavania o BayoZelda-like?
Impossibile non apprezzare i tantissimi rimandi ad altre opere videoludiche che Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon racchiude nel suo piccolo e coloratissimo mondo, primo su tutti il genere dei Metroidvania. Com’era già emerso dalla nostra prima prova in anteprima, il nuovo spinoff di PlatinumGames presenta una buona dose di backtracking che vi consentirà di raccogliere diversi collezionabili solamente dopo aver sbloccato un certo elemento o una certa abilità, costringendovi di fatto ritornare sui vostri passi in diverse occasioni. La mappa sarà ovviamente consultabile in qualsiasi momento e vi sarà utile per individuare i punti nei quali avete lasciato qualche oggetto o potenziamento utile, come nei più classici dei Metroidvania.
Macinando ore di gioco però, abbiamo notato che Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon non prende spunto unicamente dai vari Metroid, Castlevania, Hollow Knight e compagnia bella. Un’altra fonte d’ispirazione evidente è senz’altro la saga di The Legend of Zelda. Forzieri da aprire con tanto di musichetta annessa, sound design che ricorda quello di Breath of the Wild e nemici strampalati sono infatti solo alcuni dei tanti rimandi ed omaggi che Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon fa al capolavoro di Shigeru Miyamoto.
Gli stessi enigmi necessari per superare determinati punti della foresta ricordano da vicino le avventure di Link, soprattutto quando deciderete di richiamare fra le vostre braccia Cheshire per affrontare in solitaria alcune sezioni di gioco, sfruttando la capacità del demone di tornare sotto forma di pupazzo ed essere quindi comodamente trasportato dalla giovane strega.
Una cooperativa…in singolo?
A questo punto sorge spontanea la domanda: ma Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è giocabile in cooperativa in due giocatori? Nonostante le premesse e il gameplay “diviso a metà” fra i suoi due protagonisti, gli sviluppatori non sembrano aver pensato ad una modalità a due giocatori. Il titolo è stato quindi ideato principalmente per delegare al singolo giocatore le movenze sia di Cereza sia del demone Cheshire, spingendolo ad affrontare perciò la sfida costituita dal dover impartire comandi a due personaggi diversi contemporaneamente.
Incuriositi però dalla possibilità di provare a condividere i joycon con un’altra persona e quindi dividere equamente i due protagonisti su altrettanti giocatori, abbiamo voluto fare un tentativo giocando a Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon in cooperativa. Il risultato è stato piuttosto divertente e, eccezion fatta per i menù e altri frangenti in cui soltanto un giocatore poteva intervenire, non abbiamo notato sostanziali differenze con un titolo pensato per la cooperativa.
Gli sviluppatori hanno comunque ribadito la natura single player del titolo citando, ad esempio, alcuni segmenti del gioco nei quali potrà agire soltanto uno o l’altro personaggio. Questa giustificazione però cozza parzialmente con altri esempi di ben riusciti di titoli pensati sì principalmente per il gioco in single player, ma con alcune feature esclusive per il gioco in due, come ad esempio Super Mario Galaxy, Super Mario Odissey o alcuni titoli della serie di Sonic The Hedgehog in cui la cooperativa è assolutamente facoltativa ma comunque possibile.
L’arte di Cereza
Un altro degli aspetti più sorprendenti (in positivo) di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è sicuramente il suo comparto tecnico. Il nuovo gioiellino di casa PlatinumGames infatti si discosta ancora più dalla sua “mamma spirituale” proponendo di fatto uno stile visivo dai toni infantili, quasi fiabeschi, ispirato fortemente ad altri titoli del passato come l’apprezzatissimo Okami. Colori a pastello vivaci ed una spettacolare veste grafica in cell-shading rendono Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon una vera e propria gioia per gli occhi, in perfetta sintonia con le vicende fanciullesche narrate all’interno del gioco.
A proposito di narrativa, Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon utilizza la voce narrante come espediente per aumentare ancor di più la sensazione di trovarsi all’interno di un libro di fiabe per bambini sotto forma di videogame. Sensazione confermata anche durante le cutscene realizzate a mo’ di pagine di un libro, cutscene però talvolta ci è parso spezzassero eccessivamente il ritmo di gioco e alle quali forse avremmo preferito delle scene realizzate in stile anime per bambini.
La storia è piuttosto semplice e basilare, senza troppi colpi di scena o stravolgimenti di scena, ma comunque godibile anche se non si è più alle prime armi. A contribuire alla buona riuscita del comparto artistico di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon ci pensano la spettacolare colonna sonora, fatta di bellissime musiche ed effetti sonori onirici, e l’eccellente doppiaggio disponibile sia in giapponese che in inglese. La longevità, circa una decina di ore, e altresì in linea con le nostre aspettative, ore che possono crescere qualora voleste dedicarvi alla raccolta di tutti i collezionabili presente nel gioco.
La recensione in breve
Nonostante non raggiunga le vette di Bayonetta 3, Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è senza alcun dubbio un piacevolissimo spinoff adatto a tutte le età che combina elementi action ad altri più orientati all'adventure/RPG. PlatinumGames ha confezionato infatti un titolo delizioso che narra, attraverso una coloratissima veste grafica a pastello, le sognanti origini di Bayonetta e del suo fido gatto/demone Cheshire. Originalissimo nel suo gameplay, che prevede il controllo in contemporanea dei due distinti personaggi sia durante l'esplorazione che durante i combattimenti, Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon pecca forse di quel mordente necessario ad essere una killer application nell'ormai sconfinato parco titoli di Switch. Nonostante ciò, Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon rimane comunque un titolo godibilissimo, adatto ai giocatori esperti e non, magari da condividere con il proprio partner o i propri amici.
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Voto Game-Experience