Sony ha voluto ribadire per l’ennesima volta l’assoluta importanza ricoperta da Call of Duty su console PlayStation, affermando alla CMA che, qualora diventasse di proprietà di Microsoft grazie all’acquisizione di Activision Blizzard, sarebbero impossibilitati a competere in modo efficiente con il colosso di Redmond.
Riguardo all’impossibilità di competere come si deve con Microsoft a fusione completata, Sony ci ha tenuto a precisare che Activision Blizzard arrivi a spendere addirittura 300 milioni di dollari ogni anno per realizzare il nuovo capitolo di Call of Duty, investimenti che loro non potrebbero permettersi di sostenere per realizzare uno sparatutto simile in casa.
“SIE non può proteggersi dalla perdita di Call of Duty”, ha scritto il colosso del Paese del Sol Levante in un documento pubblicato oggi dall’autorità di regolamentazione della concorrenza e dei mercati del Regno Unito (grazie ad Eurogamer.net), che sta attualmente esaminando l’accordo. Secondo Sony, nessun titolo in loro possesso può competere con CoD in termini di ore di gioco o entrate che genera ogni anno:
“La recente esperienza di sviluppo di giochi sparatutto / battle royale di SIE è limitata e il suo principale franchise di sparatutto attivo ha un impatto significativamente inferiore rispetto a Call of Duty. Destiny, il principale franchise di sparatutto in prima persona attivo di SIE, aveva solo [percentuale oscurata] delle ore di gioco e [percentuale oscurata] della spesa di gioco di Call of Duty nel 2021.”
Riguardo al budget speso per realizzare un Call of Duty, Sony ha dichiarato che i propri costi di sviluppo sono tutti “piccoli rispetto a Call of Duty”, includendo persino God of War Ragnarok che il colosso giapponese ha descritto come il suo “più grande titolo first party di sempre”.
Com’era prevedibile, Microsoft dal canto suo ci ha tenuto a ribadire che non cercherà di ostacolare o negare in alcun modo l’accesso a Call of Duty su PlayStation, affermando quanto segue:
“La posizione di Sony deve essere vista per quello che è: un tentativo egoistico di proteggere la sua posizione di mercato dominante, piuttosto che fondata su preoccupazioni reali riguardo al suo continuo accesso a COD, che avrebbe potuto assicurarsi mesi fa.
Ricordiamo che la CMA è uno dei tre principali organismi di regolamentazione che attualmente ostacolano l’approvazione dell’accordo Activision Blizzard-Microsoft, insieme alla Federal Trade Commission degli Stati Uniti e alla Commissione europea.
La decisione finale dell’organo di controllo del mercato del Regno Unito dovrebbe essere pubblicata il mese prossimo, entro il 26 aprile 2023, con sei compagnie che proprio in queste ore hanno affermato di essere favorevole alla nuova e gigantesca acquisizione di Microsoft.