Molto spesso avete letto su queste pagine di porting fatti male e venduti peggio. Quante volte abbiamo visto titoli che meritavano una condivisione su più piattaforme venire inficiati da una realizzazione approssimativa e controproducente, tanto da spingere molto utenti a rinunciare all’acquisto perdendosi così ottimi titoli. Per fortuna però esistono anche casi contrari, di giochi portati finalmente su una o l’altra piattaforma con un’interazione finalmente degna di questo nome ed un comparto tecnico che non barcolla. E’ questo il caso di Ys Origin, action gdr sviluppato da Nihon Falcom, approdato in occidente per PC Steam nel 2012 e che il 21 Febbraio ha ricevuto la sua versione Playstation 4. Il risultato, contrariamente ad ogni aspettativa, non è solamente quello di un ottimo porting, ma anche di un eccellente titolo che ad oggi non sfigurerebbe contro altri concorrenti più blasonati. Il perché ve lo raccontiamo nella nostra recensione.
LE DEE GEMELLE E LA CITTÀ VOLANTE
Ys Orgins fa parte della serie di Ys, che conta all’attivo sette titoli ed è il primo a non avere come protagonista Adol Christin, storico personaggio dei giochi. Orgins è in realtà un prequel, che racconta al giocatore le origini del fantastico mondo di Ys e della sua terra martoriata dai demoni. Ys è governata infatti da due dee gemelle, Feena e Reah, che tramite la Perla Nera hanno insegnato agli uomini l’utilizzo della magia. Invidiosi di questo potere, i Signori dei Demoni invadono la terra, distruggendo il paradiso creato dalle due dee che per salvare tutti, tramite un potente rituale magico, sollevano la terra dal suolo e rendono così fissa nel cielo, irraggiungibile dalle orde demoniache. Nel tentativo di raggiungere la città fluttuante, i demoni costruiscono la Torre di Dharm, una struttura che si staglia nel cielo, dimora di migliaia di demoni. La storia di Ys Origins inizia poco dopo la costruzione della Torre, quindi 7000 anni prima delle vicende del primo Ys. Le dee sono sparite, e con loro la Perla Nera. Sarà compito dei nostri protagonisti, la scudiera Yunica e il mago Hugo rintracciare le divinità per la Torre popolata da demoni e salvare così la terra di Ys. In realtà i protagonisti sono tre, se consideriamo il demoniaco The Claw, ex cavaliere diventato demone, ma questo non sarà disponibile all’inizio del gioco, essendo sbloccabile solo da metà playthrough in avanti. Ricca ovviamente di dialoghi scritti in sovrimpressione come classico delle produzioni giapponesi, la storia di Ys Orgins si snoda attraverso i piani della torre di Dharm, raccontando al giocatore tutta la tragica epopea della terra di Ys, del sacrificio delle due Dee gemelle e delle condizioni in cui sono costretti a vivere gli uomini dopo l’invasione. Anche il rapporto tra i vari personaggi della storia viene incredibilmente approfondito, caratterizzando degli npc in maniera davvero magistrale, con forse qualche stereotipo per chi non è nuovo a produzioni occidentali, ma che è impossibile non amare, Yunica su tutti.
DARK SOULS CHI?
Se proprio dobbiamo definire Ys Origin con un genere, questo a nostro parare sarebbe il metroidvania, ma parliamo comunque di una commistione di generi abbastanza ampia. Andando con ordine, il titolo presenta delle meccaniche profondamente action hack n’ slash, in cui bisogna massacrare orde di nemici presenti nelle varie stanze della torre facendo largo uso di spam del tasto d’attacco. Ha elementi gdr, con i personaggi che aumentano di livello, skill diverse e possibilità di incrementare il proprio equipaggiamento. Ma la parte preponderante è ovviamente quella del metroidvania: si gira, soprattutto nei primi livelli, sempre nelle stesse aree massacrando tutto quello che vi si parerà davanti, attivando scorciatoie, ricercando chiavi, con una presenza importante del grinding e oggetti che vi permetteranno di andare avanti in zone che avevate già precedentemente esplorato. I nemici respawneranno una volta lasciata l’area ed il salvataggio sarà disponibile solamente sbloccando determinate statue sparse nei livelli, che fungeranno anche da punti di potenziamento (se vi ricorda Dark Souls, è perché il titolo di From Software altro non è che un gigantesco metroidvania camuffato da action/gdr in 3D). Vera punta di diamante del gioco sono le bossfights, sia contro i signori dei demoni, enormi ed impegnative, sia contro i personaggi della storia, dotati di pattern che si evolvono e che vi lasceranno con una soddisfazione non indifferente una volta sconfitti. Davvero eccellenti insomma, visto che riescono ad implementare un’unione tra le meccaniche frenetiche del gioco e la necessità di pensare a come sconfiggerli, visto che non basterà colpirli ripetutamente prima di metterli KO. Tutte situazioni originali ed impegnative che non mancheranno di soddisfare tutti. Forse l’unica pecca è da ricercare nella durata delle stesse, visto che in un paio di occasioni ci è parso che le boss fights durassero veramente troppo. Tutto questo va a ricadere nella difficoltà globale del gioco, che già a livello normale rappresenta un’ottima sfida, ma a livelli più elevati diventerà una vera e propria prova di coraggio per i più avventurosi.
DUE È UNA FOLLIA, TRE È UN PARTY
La scelta dei personaggi non sarà solamente un fattore estetico, ma influenzerà sensibilmente l’intero gameplay. Yunica infatti è un’aspirante cavaliere che combatte armata di ascia, costringendovi così ad affrontare orde di mostri faccia a faccia. Hugo invece sfrutta i suoi poteri da mago lanciando potentissimi incantesimi dalla distanza, risultando però debole fisicamente rispetto all’altra protagonista. The Claw invece è veloce e potente, armato di una coppia di artigli demoniaci che possono fare a pezzi i nemici in pochissimo tempo. Tutti i personaggi avranno poi a disposizione tre mosse speciali, legate al fuoco, al fulmine e al vento, potenziabili attraverso il ritrovamento di particolari gemme durante i livelli. Queste mosse sono estremamente potenti e consumeranno una speciale barra di vigore, che si ricaricherà costantemente in poco tempo. Oltre alle mosse speciali e all’attacco, i personaggi potranno ovviamente saltare cambiando direzione a mezz’aria, dando quel tocco di platform a questo prodotto che già mischia sapientemente vari generi. Le mosse speciali inoltre possono essere combinate per risolvere alcuni semplicissimi enigmi ambientali, garantendo così un minimo di varietà nell’utilizzo delle skill. Durante i livelli si potranno raccogliere vari oggetti, sia equipaggiabili che non, comodamente inseriti all’interno di un inventario privato. Non parliamo ovviamente di una quantità smisurata o paragonabile ad altri titoli del genere, essendo limitati solamente al potenziamento passivo delle vostre statistiche e all’utilizzo per risolvere i puzzle presenti nel gioco.
In termini tecnici, siamo davanti ad una grafica di qualche anno fa, in uno stile 2D e mezzo che però risulta estremamente gradevole e fluido, con ottime textures e una mole poligonale di tutto rispetto se si pensa al genere e al periodo in cui è uscito. Un plauso soprattutto ai fondali e alle animazioni dei boss, perfettamente integrati nel contesto. Si vede quindi la trasposizione, ma il passaggio da PC a PS4 è stato praticamente indolore. Ottime le ambientazioni del gioco, che offrono una varietà niente male nonostante l’avventura si svolga interamente dentro la torre di Dharm, con livelli infuocati, subacquei, classici dungeon e tanti altri ancora. Eccellente anche la colonna sonora, con musiche perfette sia per i combattimenti, veloci e rockeggianti, sia per i rari momenti di relax.
PRO
- Gameplay frenetico, veloce e gratificante
- Longevo, divertente e impegnativo
- Stilisticamente ispirato
- Personaggi ben caratterizzati.
- Ottime boss fights…
CONTRO
- …che forse durano un po’ troppo
Versione testata: Playstation 4