Il primo Ni No Kuni aveva stupito tutti con il suo comparto artistico che sprizzava studio Ghibli da tutti i pori. L’inconfondibile stile del Maestro Miyazaki era riuscito a canalizzare l’attenzione del pubblico occidentale facendolo appassionare ad un prodotto jrpg come mai prima d’ora, rendendo praticamente scontato l’arrivo di un secondo capitolo. Ni no Kuni 2: Revenant Kingdom è la nuova avventura guidata sempre dallo stesso team di Level-5, ma che porta una discreta serie di innovazioni, tra tutte una storia molto più profonda che mischia fiaba e politica, ed un combat system rivoluzionato, che abbandona il sistema a turni in favore di uno molto più action.
Il protagonista di questo nuovo capitolo sarà Evan, un ragazzino di 11 anni che si ritrova alla guidadi una nazione dopo la morte di suo padre il re. Vittima di un complotto, il giovane Evan dovrà affrontare una lunga avventura che lo porterà a maturare sia come persona che come sovrano per il bene del suo popolo, aiutato lungo la strada da alcuni personaggi molto originali. Tra vari pirati del Cielo e sovrani improponibili, il più intrigante di tutti ci è sembrato Roland, un uomo proveniente addirittura da un’altra dimensione, che si assume l’onore e l’onere di crescere Evan ed insegnargli la via del comando. Oltre a Roland, faremo la conoscenza anche di Lofty, una simpatica creaturina che in realtà nasconde l’enorme potere del regno di Evan, e sarà proprio il legame tra i due che porterà alla rinascita della nazione in ginocchio per la guerra civile. Nonostante lo stile fiabesco, le tematiche di Ni no Kuni 2: Revenant Kingdom puntano ad essere estremamente mature e profonde, con un’evoluzione dei personaggi degna del miglior jrpg. Il viaggio di Evan sarà lungo e pericoloso, ma anche ricco di scoperte, luoghi affascinanti e battaglie mozzafiato.
A proposito di battaglie, il sistema di combattimento di Ni no Kuni 2: Revenant Kingdom ha adottato un nuovo approccio action che a nostro parere ha reso il gioco molto più immersivo e divertente. Action però non vuol dire che la tattica sia stata abbandonata, ma anzi risulta ancora una componente fondamentale del combat system: nello specifico faremo molto affidamento sugli Higgledies, delle creaturine nostre alleate che in battaglia ci forniranno vari poteri in grado di ribaltare le sorti dello scontro. Questi spiritelli formeranno dei cerchi nell’area di gioco che potranno essere attivati una volta raggiunti e premuto l’apposito pulsante, fornendo cure, scudi, attacchi speciali e altri bonus, utilissimi soprattutto contro i giganteschi boss del gioco. Inoltre i Higgledies potranno essere usati previo cooldown, quindi bisogna impostare la tattica migliore per avere la meglio sui propri nemici, visto che è vietato in questo modo qualsiasi tipo di spamming, una scelta che renderà ancora più interessante i combattimenti, quasi ai livelli dell’eccellente Tales of Berseria.
Nella nostra prova a Los Angeles abbiamo potuto affrontare due boss fight ben distinte che ci hanno già data un sentore di come sarà Ni no Kuni 2: Revenant Kingdom. La prima, molto standard è stata contro il mostruoso Thogg, uno scimmione dai pattern lenti ma devastanti. Data la sua potenza sconfinata, Thogg era praticamente inavvicinabile, quindi abbiamo potuto vedere in azione le opzioni a distanza del nostro party e i potenziamenti a medio raggio degli Higgledies. Il risultato è stato quello di uno scontro a metà tra il tattico e il frenetico che ha letteralmente catturato, evidenziando anche il frame rate granitico del gioco sforzato da situazioni concitate e ricche di effetti come le boss fights. A concludere la nostra prova, lo scontro con il maestoso Longfang, un gigantesco dragone cinese che ci ha dato del filo da torcere. La battaglia qui era ancora più tattica e ragionata, dato che gli attacchi elementali e l’impressionante forza di Longfang impedivano un approccio a testa bassa, e per questo abbiamo optato per incantesimi dalla distanza, attacchi magici da parte di Evan e scudi elementali che ci rendevano immuni al fuoco. Sebbene a parole sembri tutto molto semplice, credeteci quando vi diciamo che la realtà è ben altra e che Longfang, nonostante le dimensioni, è un nemico rapido ed implacabile, ed una scelta sbagliata o azzardata può costarvi la vita di uno dei vostri membri del team.