Come accade praticamente con quasi ogni titolo tripla A che approda sul mercato, anche God of War Ragnarok è finito al centro delle accuse dell’ente People for the Ethical Treatment of Animals, comunemente chiamato PETA, che ha sostanzialmente chiesto a Sony Santa Monica Studio di realizzare una modalità apposita dove Kratos ed Atreus non fanno del male agli animali presenti nel gioco.
PETA ha attaccato God of War Ragnarok, chiedendo una modalità senza violenza degli animali
Prima di addentrarci nello specifico di questa notizia, vi segnaliamo che poco più in basso in questo articolo è presente uno spoiler riguardante uno dei boss del gioco, per cui vi sconsigliamo caldamente di proseguire nella lettura se non avete portato a termine la storia della nuova esclusiva PlayStation 4 e PlayStation 5.
Fatta questa doverosa premessa, l’ente che si occupa di proteggere gli animali ha chiesto al team di sviluppo americano di realizzare una “PETA mode“, così da consentire a tutti gli utenti di God of War Ragnarok di non fare del male agli animali nel corso della nuova avventura di Kratos ed Atreus in quel della mitologia norrena.
Il cinguettio del People for the Ethical Treatment of Animals si concentra inoltre in particolar modo su un boss presente più o meno verso la metà della campagna del gioco.
Qui di seguito potete leggere il messaggio condiviso dalla PETA stessa:
“Ragazzo, è come con Sif il Grande Lupo Grigio un’altra volta. Chiediamo a Sony Santa Monica di creare una “PETA mode”, così che sia possibile giocare a God of War Ragnarok senza violenza sugli animali! Questo cane è stato incatenato all’aperto nel freddo per anni.
Kratos e Atreus lo trovano in condizioni deplorevoli, mentre sopporta la gelida devastazione del Fimbulwinter senza alcun riparo. Non ha cibo (a parte Kratos) o acqua a sua disposizione. Tutti i cani meritano case amorevoli e divani caldi, anche sono alti 60 piedi. Se tu hai freddo, loro hanno freddo.”
Ovviamente al momento non ci è modo di sapere cosa risponderà Santa Monica Studio, ma è presumibile immaginare che il team di sviluppo non accoglierà la richiesta dell’ente in questione.