Non so spiegarmi il feticismo che mi colpisce ogni volta che approccio la serie dei Dimension di Compile Heart. Tra capitoli principali, spin off, serie animate e chi più ne ha più ne metta, le avventure di Neptune e delle CPU trovano sempre il modo di catturare la mia attenzione, transitando per quei porting PC che molto spesso sono più dolori che gioie. Superdimension Neptune VS Sega Hard Girls è l’ultimo arrivato nella famiglia su PC, dopo la sua canonica apparizione su PS Vita che presenta un curioso abbinamento, con la comparsa delle SEGA Hard Girls che, al netto di battute banali sul loro nome, sono la controparte SEGA delle nostre adorate CPU. Siamo quindi tornati su Gameindustri, trovandoci tra le mani un prodotto sempre al di sopra delle righe, con alcuni spunti interessanti.
Le ragazze della Console War
Come è facilmente intuibile, la trama di Superdimension Neptune VS Sega Hard Girls è infarcita di citazioni videoludiche degli anni ’90 e inizio 2000, dove il mondo di Gameindustri è stato flagellato dalla guerra tra le CPU e le Sega Hard Girls. In questo mondo piegato dai combattimenti, si aggira IF, la protagonista di questo spin off, di solito relegata a comprimario. Mentre vaga per la terra martoriata con la sua motocicletta, nota una misteriosa ragazza che cade dal cielo (omaggio a Neptune del primo RE;Birth) la quale non ricorda assolutamente nulla di sé. Preoccupata per la sua sorte, chiederà aiuto a Hisotire, altra vecchia conoscente della saga, che le accoglie nella sua Biblioteca. Qui si scoprirà che un’entità chiamata Time Eater sta distruggendo il tempo, mettendo a rischio il mondo di Gameindustri. Sarà compito di IF e della sua nuova misteriosa compagna, soprannominata Segami (battute scontate fuori dalla sala, grazie) viaggiare nel tempo per impedire il disastro. Come sempre la storia sarà raccontata attraverso gli interminabili dialoghi testuali tipici delle produzioni giapponesi, e una serie di artwork di ottima fattura, anche questi ormai diventati marchio di fabbrica. Una storia che può portarvi via tranquillamente una cinquantina di ore per completarla tutta, ma che introduce stavolta la possibilità di finire il gioco anche con una decina di ore, visto che non c’è una linearità nell’affrontare le varie missioni, esattamente come avviene nell’ultimo Legend of Zelda. Una scelta sviluppata in virtù della particolare abilità del Time Eater di agire in contemporanea con le vostre mosse: ogni volta che compirete una missione, il Time Eater guadagnerà uno slot su di uno speciale counter, che farà scomparire determinate quest. Ad ogni missione scomparsa, il Time Eater guadagnerà bonus per lo scontro finale, e bisognerà essere in grado di indirizzare la propria strategia in funzione del boss finale. A seconda delle missioni completate, si raggiungerà uno dei tre finali disponibili, il cui migliore ovviamente sarà quello che vedrà il maggior numero di missioni completate. Una svolta importante che dona un minimo di rigiocabilità ad un titolo che di per sé è già molto longevo.
Explore, fight, repeat
Per quanto riguarda il gameplay, Superdimension Neptune VS Sega Hard Girls è praticamente identico ai capitoli regolari della serie, nonostante siano state introdotte alcune modifiche alcune riuscite, altre un po’ meno. La struttura è sempre quella di un JGDR classico, con quattro combattenti in party, la cui iniziativa stavolta sarà regolamentata dagli Action Gauge, una sorta di barra della velocità d’azione che si riempirà man mano che compirete attacchi nel vostro turno. Più azioni svolgerete, più tardi arriverà il vostro turno successivo, quindi bisogna sempre stare attenti a non strafare. Inoltre è stato introdotto uno speciale attacco caricato, che infliggerà tantissimi danni ma vi piazzerà all’ultimo posto in ordine di iniziativa, rendendolo di fatto un’ottima mossa finale, da evitare assolutamente nelle prime fasi dello scontro. Per quanto riguarda le skill e gli attacchi speciali, nulla di nuovo rispetto ai precedenti capitoli se non per l’introduzione del salto in battaglia, una meccanica totalmente assente finora. Grazie a questa mossa sarà possibile raccogliere dei particolari power up disposti a mezz’aria che avranno varie funzioni, dal ripristinare punti vita a ricaricare la barra degli SP; il più importante però è l’icona a Stella, che incrementerà una speciale barra chiamata Fever Gauge, la quale una volta piena attiverà la modalità Fever. Questa particolare modalità renderà le vostre combattenti sensibilmente più forti, annullerà i turni dei nemici e vi permetterà di usare le classiche trasformazioni e le tecniche EXE Drive, le mosse più potenti del gioco. La novità principale però a nostro parere è anche quella meno riuscita, visto che per raccogliere i power up in aria serviranno dei salti calcolati al millimetro e quindi vi ritroverete il più delle volte a saltare in battaglia nella vana speranza di riuscire a centrarli al primo colpo. Inoltre al di fuori della raccolta il salto è sostanzialmente inutile, lì dove avremmo sicuramente preferito una maggiore interazione. Tutto questo ricade ovviamente anche sulla difficoltà generale, visto che tralasciando un paio di boss battle, gli scontri di Superdimension Neptune VS Sega Hard Girls sono molto semplici, cosa che purtroppo è ormai un difetto storico della serie.
Aliasing girls
L’altra grande novità riguarda l’esplorazione dei dungeon, dove è stata implementata finalmente la possibilità di scalare, appendersi a dei fili e proseguire gattonando attraverso dei cunicoli. Questo aggiunge sicuramente della varietà d’azione e di movimento ai dungeon tipici della serie che però purtroppo rimangono sempre uguale e quella sensazione di deja vu perenne indica ovviamente un riciclo preponderante delle ambientazioni già viste nei capitoli precedenti. Buona invece la possibilità di giocare con personaggi nuovi: le Sega Hard Girls sono ottime aggiunte all’universo di Superdimension Neptune VS Sega Hard Girls, e nonostante tra le dieci ragazze presenti ci siano comunque facce conosciute, abbiamo apprezzato di poter finalmente giocare con altre divinità (anche se Noir ci è mancata un pochino). Per quanto concerne il comparto tecnico, Superdimension Neptune VS Sega Hard Girls soffre ancora di arretratezza dovuta soprattutto alla versione PS VITA, ma il porting su PC ha incredibilmente giovato alla produzione, con una anti aliasing che stavolta fa davvero la differenza ed una mole poligonale mai vista prima in un titolo della saga. Anche i modelli dei personaggi, IF su tutti, sono stati rimodellati in maniera eccellente, segnando un livello di dettaglio e cura che ci ha davvero entusiasmato. Un appunto sui comandi, che come al solito sono decisamente meglio tramite controller: dovrete perdere qualche minuto a rimapparli, perché soprattutto sul versante telecamera, c’è qualche magagna importante.
PRO
- Nuovi personaggi interessanti
- Qualche miglioramento tecnico
- Longevo e ricco di attività
- Alcune novità interessanti…
CONTRO
- …altre un po’ meno