Ricordate alcune delle recenti dichiarazioni del noto analista Michael Pachter? Secondo lui, le microtransazioni esistono perché i giocatori sono stupidi e, di conseguenza, perché questi procedono nell’acquisto di questi contenuti a pagamento in-game. Ma se proprio non dovesse trattarsi di stupidità, siamo sicuri allora che non si tratti almeno di semplice ignoranza dei fatti, specialmente per quanto riguarda i videogiochi estremamente popolari e quindi dalla fanbase non troppo hardcore o poco informata sull’argomento?
Secondo un recentissimo sondaggio effettuato da LendEDU su 1.000 giocatori di Fortnite, infatti, tra il 68,8% di utenti che ha effettuato acquisti in-game tramite microtransazioni, ben il 20% credeva di poter ricevere dei vantaggi pay-to-win di conseguenza. Insomma, molti giocatori credono che l’atto di acquistare vari elementi cosmetici come skin per il personaggio, mosse da ballo o altro porti anche a un qualche tipo di vantaggio sul campo di battaglia del videogioco online.
Tutto ciò nonostante il fatto che all’interno della pagina del negozio di Fortnite sia ben scritto come non ci siano microtransazioni in grado di procurare vantaggio sul campo da battaglia ai consumatori, in quanto il videogioco battle royale in questione non prevede elementi pay-to-win al suo interno, ma a quanto pare la questione non sembra risultare ancora molto chiara a molti utenti.
Qui sotto potete dare un’occhiata voi stessi all’intera infografica riguardante il sondaggio, che riporta tutti gli interessanti dati scoperti dalla ricerca di LendEDU.
Insomma, c’è ancora molta confusione tra i videogiocatori sulla questione delle microtransazioni, anche in titoli che non prevedono alcune meccaniche pay-to-win. Voi cosa ne pensate di questa faccenda?
Ricordiamo che Fortnite: Battle Royale è disponibile come free-to-play per le piattaforme PC Microsoft Windows, PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e per i dispositivi mobile iOS.