Il 2016 è stato senza dubbio l’anno più intenso per coloro che amano gli FPS moderni. La pioggia di shooter che ha colpito il panorama videoludico nel corso dell’autunno è ormai passata ed è tempo di tirare le somme. Stiamo parlando di ben quattro titoli di grosso calibro usciti a poche settimane di distanza gli uni dagli altri che, pur proponendo esperienze di gioco radicalmente diverse, vanno comunque a piazzarsi sotto la stessa bandiera. Dopo ardui dibattiti e aspre diatribe qui in redazione, abbiamo tirato le somme per scegliere quale tra tutti gli FPS usciti in questo periodo merita di più. Vediamo chi sono i candidati.
Il primo candidato, in ordine di uscita è anche l’unico shooter ad essere ambientato nella prima prima metà del ‘900, abbandonando per la prima volta dopo tanti anni la tradizionale guerra moderna o, in alcuni casi, futuristica, in favore di qualcosa di più storico e nostalgico. Battlefield 1 si avvicina pericolosamente a Star Wars: Battlefront e propone, per certi versi, un’esperienza di gioco molto più vasta dello shooter galattico ma allo stesso tempo più ponderata e ristretta rispetto ai precedenti Battlefield. Un altro cambio di rotta dunque dopo la brutta esperienza di Battlefield: Hardline che avvicina ancora una volta l’FPS targato DICE alla guerra su vasta scala fatta di mappe enormi e lobby di gioco che ospitano fino a 124 giocatori. Battlefield 1 è il primo shooter autunnale per il quale noi stessi abbiamo tessuto le lodi di un gameplay con poche sbavature che porta inevitabilmente ad un’esperienza di gioco piacevole, sopratutto in multiplayer. La campagna, questa volta dotata di una profondità eccezionale riesce parzialmente a far centro nonostante l’assenza di un protagonista, sostituito da varie storie raccontate da diversi narratori. Battlefield 1 parte dunque nel migliore dei modi e si candida come favorito in questa battaglia ma gli altri avversari non sono certo da meno.
Call of Duty: Infinite Warfare
Uno degli argomenti più discussi in questi ultimi, piovosi, giorni d’autunno, riguarda proprio il nuovo FPS di casa Activision. Call of Duty: Inifinite Warfare si propone come l’apice della guerra futuristica, abbandonando totalmente il concetto tradizionale che ha da sempre caratterizzato il brand a favore di uno shooter quasi fantascientifico e ipertecnologico. Gli argomenti di discussione, quando si parla di Call of Duty: Infinite Warfare, sono molteplici ma uno su tutti riguarda la direzione in cui l’ormai annuale serie di FPS guarda. Dopo diversi scivoloni pre-uscita che hanno visto il trailer di Call of Duty: Infinite Warfare raggiungere il record di dislike in un solo video, lo shooter sviluppato da Infinity Ward non parte sicuramente con il piede giusto. I dati di vendita e l’impatto del nuovo Call of Duty danno dunque ragione alla critica che, una volta tanto, si ritrova a concordare con il pubblico quando afferma che la direzione intrapresa da Call of Duty no va affatto bene a dispetto di una campagna adrenalinica che lascia comunque senza fiato ed una modalità zombie molto divertente ed intuitiva. Ma come ben sappiamo questi titoli si distinguono per il loro comparto multigiocatore e quello di Call of Duty: Infinite Warfare, oltre a proporre fastidiosissime microtransazioni, si presenta come sbilanciato e generalmente poco curato. Il legame indissolubile con Call of Duty 4: Modern Warfare Remastered va a costituire un altro punto a sfavore in quanto preclude un’esperienza di gioco ai videogiocatori relegando un’eccellente versione rimasterizzata all’acquisto forzato. Una buona mossa di marketing certo, il rischio però è quello di inimicarsi i giocatori che si vedono costretti ad acquistare un prodotto nel quale evidentemente non credono.
Call of Duty 4: Modern Warfare Remastered
Per quanto possa essere paradossale o insolito, Call of Duty 4: Modern Warfare Remastered ha più possibilità rispetto al fratellino Infinite Warfare. Siamo davanti ad una versione rimasterizzata in modo eccellente che ripropone quello che è stato un vero capolavoro nel campo degli FPS. Il successo di Call of Duty 4: Modern Warfare ha segnato inevitabilmente il destino della serie, proponendo un modello di gioco fuori di testa per l’epoca che ancora oggi riesce a divertire ed appassionare. Call of Duty 4: Modern Warfare Remastered è senza dubbio uno dei titoli più bilanciati di quest’anno che, oltre all’enorme carico emotivo, porta con se tanti ricordi sebbene spesso e volentieri tradisce la sua natura ormai vecchia di dieci anni per mezzo di alcune meccaniche di gioco sempre piacevoli ma ormai arcaiche. Call of Duty 4: Modern Warfare Remastered ripropone una strepitosa campagna in single player graficamente migliorata in tutto e per tutto che mira ad offrire l’esperienza originale di Call of Duty per coloro che se l’erano persa nel lontano 2007 un’occasione imperdibile per vivere e rivivere quella meravigliosa esperienza. Peccato, davvero peccato, che sia necessario acquistare Call of Duty: Infinite Warfare per poter giocare a Call of Duty 4: Modern Warfare Remastered, una clausola che impedisce a coloro che non sono interessati allo shooter futuristico di acquistare e giocare Call of Duty 4: Modern Warfare Remastered senza problemi.
Titanfall 2 parte sicuramente come svantaggiato in questa guerra fatta di grandi nomi, saghe storiche e premesse altisonanti. Dopo un primo capitolo non proprio rose e fiori in termini di contenuti e varietà, Titanfall 2, curato dalle sagge mani di Vince Zampella, riesce, con un colpo di reni a risollevarsi e proporre un’esperienza di gioco a dir poco fantastica. Una campagna single player eccellente accompagna un comparto multigiocatore frenetico e divertente, poco sbilanciato se non su alcuni aspetti minori ed un grado di personalizzazione assolutamente fuori di testa. Titanfall 2 è il perfetto esempio di come uno studio quale Respawn Entertainment sia capace non solo di ascoltare i feedback dei giocatori ma anche di proporre un prodotto convincente senza stravolgere le basi del titolo originale. Ritornando sulla modalità campagna, richiestissima dai giocatori la quale assenza è stata criticata nel primo capitolo, è giusto e doveroso evidenziare quanto sia necessario prendere esempio da Titanfall 2. Sebbene i dati di vendita smentiscano le parole sopra scritte, siamo di fronte ad uno dei titoli qualitativamente migliori di quest’anno, nonchè uno degli shooter più divertenti. Titanfall 2 parte dunque come svantaggiato ma si dimostra il bambino prodigio pronto a strappare il titolo di FPS del 2016 a suon di qualità e divertimento accompagnando una campagna strepitosa ad un comparto multigiocatore solido e convincente.
Il vincitore
Le ore passate a discutere, qui in redazione, hanno portato, oltre che ad un paio di fratture multiple, ad un verdetto unanime. Noi vi avevamo avvertito, quest’anno si spara troppo e troppa carne al fuoco finisce per lasciare tutti digiuni ma, a dispetto delle previsioni, un solo titolo merita questa vittoria. Basta pensare che il team che si è occupato di questo titolo ha anche sviluppato un’altro dei titoli in lizza per capire quanto l’impronta di un buon team di sviluppo sia fondamentale e decisiva per un titolo. Stiamo ovviamente parlando di Titanfall 2, lo shooter targato Respawn Studios vince questo scontro dopo un confronto serratissimo con il fratello maggiore Battlefield 1, Electronic Arts ha centrato il bersaglio quest’anno proponendo un binomio funzionante di FPS che, insieme, vanno a costituire un’esperienza di gioco completa. Dovendo sceglierne uno la scelta ricade inevitabilmente su Titanfall 2, un titolo che riesce a convincere e stupire su tutti i fronti proponendo finalmente un prodotto variegato e ben concepito che diverte con leggerezza ed adrenalina. Una nota al merito va comunque fatta per Call of Duty 4: Modern Warfare Remastered che non si aggiudica questa vittoria semplicemente perchè il tempo è passato e tutto si evolve, sebbene una finestra sulle memorie porta la sua bella ventata di nostalgia che non manca di riesumare i felici ricordi di un mondo ormai passato ma sempre divertente. Titanfall 2 si aggiudica dunque la vittoria, pur partendo come svantaggiato in termini di notorietà. Lo shooter più giovane ha spiegato ai veterani come si fanno gli FPS, chapeau, te lo sei meritato.