Fra le esclusive previste per PlayStation 4 molto probabilmente Days Gone non è attesa come altri titoli più blasonati, ma comunque il titolo di Bend Studios potrebbe rappresentare un valido titolo all’interno della libreria PlayStation 4.
La demo era suddivisa in due parti: la prima è stata pensata per dare un contesto al personaggio protagonista, Deacon St. John, un biker che cerca di sopravvivere in un mondo in cui una pandemia ha ucciso la quasi totalità degli umani trasformandoli in una forma di zombie chiamata “freakers”. In questo mondo ormai distrutto dove un’organizzazione nazionale denominata NERO cerca di contenere (in maniera invana) l’epidemia, Deacon dovrà affrontare non solo la minaccia zombies ma anche altre difficoltà come violente bande di sadici invasati ed una carenza sempe maggiore di risorse primarie. Nella prima parte della demo abbiamo quindi aiutato Deacon a recuperare una componente per poter riparare la propria motocicletta e fuggire dall’orda di zombie: abbiamo approfittato del fatto che la soluzione fosse tranquilla per poter testate i comandi di gioco, Days Gone propone una mappatura dei comandi piuttosto standard per uno sparatutto in terza, con la differenza che l’attacco melee è stato assegnato allo stesso tasto del pulsante di fuoco (aspetto che non ho particolarmente gradito) ed una ruota dell’equipaggiamento richiamabile tramite dorsale sinistro che permette anche di craftare gli oggetti. Raggiungere il nostro obiettivo è stato piuttosto semplice, sia perché gli zombie non sono mai un grosso ostacolo quando li si affrontano da soli o in un ristretto numero sia perché il gioco da la possibilità di affrontare le situazioni in maniera stealth e di aggirare gli ostacoli, pertanto mi sono limitato ad uccidere gli zombie quando era strettamente necessario. Una volta recuperato il pezzo tramite una cut-schene vediamo il nostro amico Manny attaccato da tre sadici che cominciano a bruciarli il braccio: una volta salvato il nostro amico ci rimettiamo in viaggio prima che un’orda di zombie ci raggiunga.
Nella seconda parte si comincia a fare sul serio: l’obiettivo di Deacon è di distruggere tutti gli zombie di un’orda utilizzando tutto quello che ci capita a tiro. Ci rendiamo subito conto che non abbiamo enormi quantità di proiettili e che dobbiamo pertanto utilizzare ogni elemento che ci circonda a nostro vantaggio: lo studio del terreno per capire che percorso fare mentre scappiamo da un’agguerrita ordata di morti iventi, la raccolta di materiale con le quale craftare nuovi oggetti e l’uso di oggetti come barili esplosivi. Tutto ciò deve essere fatto preventivamrnte in quanto una volta scatenato l’inferno difficilmente potremo piazzare trappole in punti strategici. La quantità di zombie era molto elevata e ci è voluto più di qualche tentativo per portare a termine la sessione di demo che non si è mostrata affatto facile in questo contesto: capire come gestire le orde di zombie per evitare di rimanerne accerchiati è un aspetto che va appreso con il tempo e questa parte della demo non mi è sembrata essere tratta da una parte iniziale. I dubbi che sono emersi giocando a questa demo non riguardano tanto le meccaniche di gameplay, che pur non regalando nulla di rivoluzionario potrebbero comunque dimostrarsi un valido intrattenimento, quanto i contenuti che un gioco come Days Gone, un titolo che si propone come un open world story driven, potrebbe contenere, sia in termini di quantità che soprattutto di varietà.
Anche tecnicamente il titolo lascia qualche perplessità: pur trattandosi di una build non ancora completa, il gioco pur girando su PlayStation 4 Pro mostrava cali di frame non così rari, sopratutto quando il gioco doveva gestire contemporaneamente la gran mole di zombie e gli effetti particellari delle esplosioni, oltre a del tearing piuttosto fastidioso. Inoltre gli scenari ci sono parsi spogli e non particolarmente ispirati, speriamo solo che da questo punto di vista la porzione di mondo vista in questa demo non sia rappresentativa del resto del gioco.